Giordano Stabile La Stampa 30/7/08, 30 luglio 2008
PER DARIA:
sono tanti frammenti di scienze su sesso e amore, non ti spaventare per el battute!
Nella scelta del partner vista e olfatto non vanno d’accordo. Gli studi sul ruolo del «Complesso Maggiore di Istocompatibilità» (Mhc) hanno mostrato che, incosciamente, cerchiamo qualcuno con un sistema immunitario diverso dal nostro. Questo gruppo di geni, infatti, ha un ruolo, oltre che nel permettere al sistema immunitario di riconoscere le cellule estranee e potenzialmente pericolose, anche nel riparare i difetti del Dna durante la duplicazione. Più lontani sono i due Mhc, minori sono le probabilità di duplicare difetti genetici. Ma come riconosciamo l’Mhc migliore? Attraverso l’olfatto. Al contrario, Craig Roberts, dell’Università di Liverpool, ha scoperto che, quando una donna sceglie un partner sulla base di una foto, predilige quello con un corredo genetico più vicino al suo. L’unica spiegazione è che a livello culturale si prediliga la familiarità. Mentre a livello inconscio prevale la ragione dei geni.
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Boguslaw Pawlowski e Piotr Sorokowski dell’Università di Cracovia (Polonia) hanno sottoposto a un esperimento 2018 uomini e donne, che dovevano scegliere la più attraente tra sette figure maschili e sette femminili, modificate in modo che avessero la stessa altezza, ma con gambe più lunghe del 5, 10 e 15% rispetto alla media della popolazione polacca. Le preferite sono risultate quelle più lunghe del 5% e poi quelle più lunghe del 10. Gli antropologi hanno correlato la scelta a studi epidemiologici che mostrano come soggetti con gambe più lunghe (indipendentemente dall’altezza) corrono meno rischi di incorrere in diabete o malattie cardiovascolari.
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Il biologo Geoffrey Miller dell’University of New Mexico (Albuquerque, Usa) ha scelto come laboratorio sperimentale i locali di Las Vegas, dove si esibiscono le più famose lapdancer. Scopo: scoprire se gli esseri umani di sesso femminile hanno comportamenti simili a quello che si osserva durante l’estro nei mammiferi. Miller ha comparato i guadagni delle danzatrici con cicli mestruali regolari con quelli delle artiste che, invece, prendevano la pillola contraccettiva. Durante i periodi infertili entrambi i gruppi guadagnavano cifre simili. Ma, quando le danzatrici che non prendevano la pillola entravano nel periodo fertile, i loro guadagni crescevano del 40%, mentre quelli dell’altro gruppo rimanevano stabili. Sulla rivista «Evolution and Human Behavior» Miller sostiene che il ciclo osservato «può essere paragonato a quello dell’estro nelle femmine dei mammiferi».
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Sposarsi fa precipitare i livelli di testosterone negli uomini. L’antropologo Peter Gray dell’Università di Havard (Usa) ha comparato il livello dell’ormone maschile in un campione di uomini sposati e no, con figli e senza. Lo studio, pubblicato sulla rivista «Evolution and Human Behavior», mostra che i livelli calavano in tutti i soggetti nel corso della giornata, ma di più negli uomini sposati, e ancora di più in quelli con figli. Un altro studio, in Kenya, ha dato risultati simili, con gli uomini sposati con più donne che mostravano i livelli minimi, inferiori a quelli di uomini più anziani ma scapoli.
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Il destino di una relazione si decide al primo bacio. George Gallup della State University of New York, Albany, (Stati Uniti) in uno studio pubblicato su «Evolutionary Psychology» ha esaminato le attitudini di 1041 studenti. Il 59% degli uomini e il 66% delle donne ha confessato di aver interrotto una relazione nascente con un partner giudicato molto attraente già dopo il primo bacio. «L’incredibile mole di informazioni che ci scambiano a livello inconscio con un bacio - spiega Gallup - può decidere le sorti di un amore. Soprattutto a livello di compatibilità genetica e immunitaria».
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La gelosia colpisce di meno gli uomini alti e le donne di statura media. Ricercatori delle Università di Groningen e di Valencia hanno sottoposto a un test 549 uomini e donne in Olanda e Spagna per capire il loro grado di gelosia e quali rivali temevano maggiormente. Gli uomini, chiaramente, si innervosivano di fronte a competitori belli e pieni di soldi. Ma, più erano alti, meno si preoccupavano. Le donne più rilassate, invece, erano quelle di altezza media. Ragionando in termini evolutivi, sembra che le donne non stangone abbiamo le maggiori chance riproduttive e, quindi, temono meno le rivali. Tranne quando di classe sociale più elevata. «In questo caso - concludono i ricercatori - sono le donne di altezza media, se di classe sociale inferiore, a soffrire più di gelosia».
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I fanatici del body building si rassegnino: il potenziale partner guarda molto più al viso che ai muscoli. Marianne Peters della University of Western Australia a Crawley ha chiesto a 1200 donne e 1200 uomini di valutare su una scala da 1 a 7 una serie di persone di sesso opposto viste in fotografia. Alcuni partecipanti vedevano la persona intera, altri solo il viso, altri ancora solo il corpo. Il team di Peters - che ha pubblicato lo studio sulla rivista «Animal Behaviour» - ha poi comparato i punteggi dei ritratti «solo viso» con quelle delle foto «solo corpo». Risultato: la faccia incide per il 52% sul punteggio totale, mentre il corpo solo per il 24%, con leggere differenze tra uomini e donne.
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Le donne mettono una particolare cura nell’abbigliamento nel periodo fertile del ciclo. Martie Haselton della University of California, Los Angeles, ha esaminato 3 mila donne lavoratrici tra i 18 e i 37 anni, fotografandole all’uscita di casa ogni mattina e collegando le foto ai diversi momenti del ciclo. Ha poi sottoposto le immagini della stessa donna, scattate al picco di fertilità e al minimo, a un gruppo di volontari maschi. Nel 59,5% dei casi gli uomini sceglievano la foto del periodo fertile. Haselton scrive nello studio pubblicato su «Hormones and Behavior» che le donne «mettono una specie di cartello durante il loro momento di massima fertilità». Cartello che «è rivolto ad altri, oltre che all’abituale partner».