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 2008  luglio 29 Martedì calendario

«Ai giovani va trasmesso il senso di autonomia Femmine sfavorite? Un ritorno al passato» «Servono più regole» Un giovane milanese su due vive con mamma e papà fino a trent’anni suonati

«Ai giovani va trasmesso il senso di autonomia Femmine sfavorite? Un ritorno al passato» «Servono più regole» Un giovane milanese su due vive con mamma e papà fino a trent’anni suonati. Come un terzo delle coetanee. Anche quando ha un buon lavoro. E se decide di uscire di casa, è spesso per rimanere single, non per cominciare una vita di coppia. Sempre più figli unici e viziati. Ma al tempo stesso fragili. I maschi più delle femmine, che riescono meglio a scuola (le ripetenti sono la metà dei ragazzi, si laureano più in fretta e con voti migliori). Una buona quota dei giovani milanesi è uno spaccato rappresentativo di un «fallimento educativo», sostengono gli esperti, «di cui rischiamo di pagare tutti le conseguenze ». Alessandro Rosina, professore di Demografia alla Cattolica, e Annamaria Testa, creativa ed esperta di comunicazione, hanno redatto una piccola guida per genitori: dieci consigli per crescere «capitani coraggiosi » e non bamboccioni. «Uno dei requisiti per riuscire a combinare qualcosa da grandi è essere tenaci. Non mollare – spiega Annamaria Testa ”. Si impara da piccoli. Ma dove sono i genitori che sanno dire "no", che pretendono il "per favore" e il "grazie" dai bambini, un domani giovani adulti? Vedo bambini superaccuditi, coccolati, premiati, con paghette- premio e regali da non credere. Ma ben poche richieste di una buona performance scolastica ». Le statistiche dicono che «oltre la metà degli adolescenti maschi non legge alcun libro, o comunque meno di uno l’anno ». Il decalogo non è una Bibbia. «Vuole anche essere una provocazione – aggiunge il professor Rosina ”. Ai giovani va trasmesso il senso di diventare autonomi. Mentre, anche sul fronte delle differenze maschi- femmine, ci sono i segnali di un ritorno al passato, con le mamme che allevano diversamente i figli dalle figlie». E la diseguaglianza di genere «non aiuta il Paese a crescere». Preoccupa i demografi la bassa natalità: «Pochi bambini e la qualità rischia di abbassarsi – continua Rosina ”. Con grosse ricadute negative sul nostro futuro sviluppo. Significa avere classi dirigenti meno preparate ed essere meno competitivi. E Milano, zona culturalmente ed economicamente più avanzata, non sta al passo con le aree più avanzate della Unione Europea». In città gli under 25 sono meno del 20 per cento (contro il 30 per cento della Francia). E «tre su quattro dipendono economicamente dai genitori» (uno su due, la media europea). Meno numerosi ancora i quindicenni: appena il 13 per cento, contro una media nazionale del 15. Elementi sufficienti a far suonare un campanello d’allarme. «Bisogna investire sui giovani e in cultura. Ma ogni famiglia milanese spende per essa appena il 7,3 per cento. Un dato più vicino alla media nazionale (7 per cento) che a quella europea (9,5 per cento). «Qualche regola in più e meno indulgenza »,, la ricetta per crescere dei capitani coraggiosi. Paola D’Amico