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 2008  luglio 28 Lunedì calendario

Barbara Brandolini, 27 anni. Bergamasca, piccolina ma graziosa, commessa in un negozio di abbigliamento del centro commerciale Auchan, anoressica grave, tormentata, fragile, alle spalle una dolorosa situazione familiare, a detta della madre che vive in Svizzera «un angelo», «in passato era stata tanto male ma ultimamente s’era ripresa», domenica 27 luglio sarebbe partita per le vacanze con il suo nuovo amore

Barbara Brandolini, 27 anni. Bergamasca, piccolina ma graziosa, commessa in un negozio di abbigliamento del centro commerciale Auchan, anoressica grave, tormentata, fragile, alle spalle una dolorosa situazione familiare, a detta della madre che vive in Svizzera «un angelo», «in passato era stata tanto male ma ultimamente s’era ripresa», domenica 27 luglio sarebbe partita per le vacanze con il suo nuovo amore. Due giorni prima, però, passò la serata nell’appartamento di Massimiliano Pippia, 23 anni, suo fidanzato dal novembre 2006 fino a tre mesi fa, in cura per problemi psichici, un assegno mensile da invalido mentale, una passione per la chitarra e la marijuana, alle spalle vari tentativi di suicidio, figlio di genitori borghesi e separati, solo in città da quando il fratello Alessandro, la primavera scorsa, era partito per l’Australia. Costui aspettò che Barbara s’addormentasse in camera da letto, la strangolò, subito dopo la coprì con un piumino, uscì di casa chiudendo la porta a chiave, girovagò per Bergamo e provincia fino a domenica mattina, quindi prese un treno per Brescia, poi per Venezia e Trieste, lì passò la notte in un albergo ma verso le 3 di notte, non riuscendo a dormire, telefonò a un’amica per dirle frasi confuse su «Barbara che non c’è più». Fermato alle 7.20 di lunedì 28 luglio su un treno in partenza per Venezia, alla polizia ferroviaria spiegò: «Lei ha voluto che la uccidessi. La nostra fatica di vivere era immensa e per lungo tempo abbiamo parlato del suicidio. Un gesto d’amore estremo». Poi, colto da convulsioni, fu ricoverato in ospedale (nel suo appartamento, insieme alla morta, furono trovate lettere in cui i due si scambiavano lamenti sulla fatica di vivere). Tra mezzanotte e l’una di venerdì 25 luglio in un appartamento al secondo piano d’un palazzone in via Recastello 18, nel centro di Bergamo bassa.