varie, 26 luglio 2008
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Saggese Enrico
• Potenza 15 aprile 1949. Manager. Presidente dell’Associazione spaziale italiana. Polemiche (dell’ex presidente Giovanni Bignami) perché quando fu nominato commissario era già responsabile del settore spazio di Finmeccanica, il gruppo che riceve la quota principale dei finanziamenti erogati dall’Asi all’industria • «[...] Una delle più grandi commesse ricevute da Finmeccanica (tramite Alenia Spazio) a dicembre del 2004 riguarda per esempio il progetto Cosmo-SkyMed: una flotta di tre satelliti da costruire tra il 2005 e il 2008 al prezzo di 775 milioni di euro. Più ulteriori 116 milioni per l’integrazione con un quarto satellite. Il ministro dell’Università e della ricerca Mariastella Gelmini ha motivato il commissariamento dell’Asi (deciso dal Consiglio dei ministri del 18 luglio 2008) con ”il fatto che 6 componenti del consiglio d’amministrazione su 7 si sono dimessi”. [...]» (Elena Dusi, ”la Repubblica” 26/7/2008). Bignami: «[…] «L’Asi fa gola all’industria perché ha un budget annuale di 600-800 milioni di euro dove gli stipendi incidono in minima parte. Il grosso dei nostri soldi si trasforma in satelliti, che sono costruiti dalle industrie. Non è un caso che i miei guai alla presidenza dell’Asi siano cominciati quando ho deciso di avviare un progetto sui piccoli satelliti per l’osservazione della Terra e dell’universo. In questo settore Finmeccanica non ha più l’esclusiva, come avviene per i megaprogetti. Si trova di fronte alla concorrenza della piccola e media industria [...] Il Consiglio nazionale delle ricerche ha un budget annuale di poco inferiore al nostro, ma la maggior parte dei soldi viene spesa in stipendi. L’Istituto nazionale di astrofisica gestisce una cifra che è circa un settimo rispetto a quella dell’Asi, ma la stragrande maggioranza serve per il personale. Noi abbiamo come missione lo sviluppo di tecnologie di punta. Ci proponiamo un obiettivo scientifico e chiediamo alle industrie idee innovative per realizzarlo. Tutto questo permette a noi di raggiungere i nostri obiettivi di scienziati e allo stesso tempo irrobustisce le capacità tecnologiche del paese [...]» (Elena Dusi, ”la Repubblica” 26/7/2008).