Enrico Marro, Corriere della Sera 26/7/2008, 26 luglio 2008
ROMA – Il caso scoppia poco dopo pranzo, quando l’europarlamentare della Lega, Mario Borghezio, segnala che sulla home page del sito internet della compagnia aerea low cost Ryanair compare una pubblicità, afferma Borghezio, «offensiva per l’immagine» del leader del Carroccio, Umberto Bossi
ROMA – Il caso scoppia poco dopo pranzo, quando l’europarlamentare della Lega, Mario Borghezio, segnala che sulla home page del sito internet della compagnia aerea low cost Ryanair compare una pubblicità, afferma Borghezio, «offensiva per l’immagine» del leader del Carroccio, Umberto Bossi. Di che si tratta? Di un riquadro giallo con dentro la foto del ministro delle Riforme che fa il gesto del dito medio alzato (lo ha fatto di recente ascoltando in una pubblica manifestazione l’inno di Mameli) e la scritta: «Il ministro Bossi ai passeggeri italiani». Per spiegare perché Bossi manderebbe a quel paese i suoi concittadini, nel banner si legge: «Il governo supporta le alte tariffe di Alitalia, i frequenti scioperi di Alitalia, se ne frega dei passeggeri italiani». Il banner infine lampeggia e al posto di Bossi compare lo slogan: «Vola Ryanair a 10 euro». La denuncia di Borghezio viene subito raccolta, a livello governativo, dal collega di partito Roberto Castelli: «Tutto immaginavo tranne che Ryanair fosse un partito politico. In qualità di sottosegretario ai Trasporti mi attiverò per verificare se questa sorprendente presa di posizione sia compatibile con l’attività di operatore della compagnia negli aeroporti italiani. In ogni caso certamente io non mi avvarrò dei servizi di Ryanair». Poi è lo stesso ministro dei Trasporti, Altero Matteoli (An) a intervenire: «La pubblicità di Ryanair è volgare e offensiva. La compagnia che opera anche nei nostri aeroporti e nei nostri cieli dovrebbe chiedere scusa». Luigi Grillo (Fi), presidente della commissione Trasporti del Senato, spiega l’iniziativa della compagnia irlandese con l’azione del governo per risanare l’Alitalia, ma «anche Ryanair è un’impresa assistita: ha sede in Irlanda dove gode di una fortissima fiscalità di vantaggio e riceve bei quattrini da molti aeroporti italiani, che pagano per veder incrementato il loro traffico». Prende invece le difese della compagnia low cost Donatella Poretti, senatrice radicale eletta nel Pd, che parla di «intimidazione », a proposito delle dichiarazioni di Castelli, «verso una compagnia straniere che giustamente lamenta la concorrenza sleale di Alitalia, compagnia cotta e decotta, continuamente foraggiata con i miliardi sottratti alle tasche dei contribuenti. Contro Bossi si scaglia invece Silvana Mura dell’Italia dei valori: «Chi di dito medio ferisce di dito medio perisce». Enrico Marro