La Stampa 21 luglio 2008, Giulia Palmieri, 21 luglio 2008
Il sito delle foto perdute. La Stampa 21 luglio 2008 Sul sito delle foto perdute c’è un tesoro di memorie ancora sepolto
Il sito delle foto perdute. La Stampa 21 luglio 2008 Sul sito delle foto perdute c’è un tesoro di memorie ancora sepolto. Sono gli scatti moderni, delle macchinette digitali, che si misurano in pixel. E sono gli scatti di un tempo, che raffigurano gente coi baffi alla Frank Zappa e i pantaloni a zampa d’elefante. Chi ha smarrito se stesso - ritratto poche settimane o qualche decennio fa - adesso ha la mappa. Alecia, per esempio, è canadese e insegna inglese a Milano. Ha fatto da guida a un gruppo di studenti in un giro turistico a Roma e ha perso la digitale con tutti i suoi ricordi: i sorrisi a Fontana di Trevi, il Colosseo, piazza di Spagna. Li ha ritrovati lì, sul sito delle foto perdute. Dove - appunto, sepolte, in attesa del proprietario - ne giacciono a centinaia. A chi appartiene lo scatto di un tempo indeterminato, probabilmente degli Anni Settanta, di un gruppo d’amici in gita sulle nevi? A chi l’immagine ingiallita di una comitiva su un furgoncino? E c’è chi intanto si cerca: Melissa e Nathan appaiono in abiti nuziali davanti a un’enorme insegna luminosa coi loro nomi. Così come Sharon, che dell’addio al nubilato, una festa a casa con mutandoni bianchi e amiche impazzite, aveva conservato (e perso) le immagini assieme a quelle con l’abito bianco, il velo e il bouquet. In tutte queste storie c’è un angelo custode: Matt Preprost. stato lui a porsi il problema di come una persona che abbia perso i ricordi possa ritrovarli. E la soluzione è unica nel suo genere. Si chiama «Ifoundyourcamera.blogspot.com». Il meccanismo è semplice: è un blog aperto e gratuito in cui chi trova una macchina fotografica o una memory card sceglie le quattro fotografie più significative - «con messaggi visivi forti, ricche di contenuti emozionali e più facilmente riconoscibili» - e le invia a Matt, che le pubblica sul blog. Se il proprietario le riconosce, si accorda sulla restituzione. E finora nessuno ha chiesto denaro in cambio. Matt, canadese di 21 anni, è iscritto a una facoltà di Comunicazione e aspira a diventare giornalista. Sul suo sito si intrecciano storie da tutto il mondo. L’americana Katie ha restituito alla giapponese Tomoko gli scatti del giorno del Ringraziamento che aveva trascorso a Memphis con la famiglia «adottiva» durante uno scambio culturale. Trish ha riconosciuto sul blog la sua foto con il fidanzato Brett davanti allo stadio Wringley Field della squadra di baseball dei Chicago Cubs, e così l’ha recuperata. E poi c’è la storia di George e la sua foto con un biplano azzurro, smarrita con le altre durante la festa di Carnevale del Mardi Gras a New Orleans. Racconta Matt: «Appena una settimana dopo la pubblicazione, il proprietario, dalla Pennsylvania, mi scrisse per riaverle. Ma chi l’aveva riconosciuto era stato un suo amico, dalla Danimarca. E’ incredibile e fantastico come il blog possa attraversare oceani e frontiere in questo modo. Diversi continenti e diversi Paesi per la felicità di una persona». Nessuno sa che cosa accadrà quando, ritratto nella foto, ci sarà qualcuno che non avrebbe mai voluto essere riconosciuto, ma per ora l’iniziativa dello studente canadese non ha rovinato la reputazione di nessuno. Da aspirante giornalista, Matt sogna anche uno scoop: «Qualche settimana fa ho pubblicato un messaggio - racconta - su una foto ritrovata in un’area di parcheggio del Pentagono nel 1981, uno scatto in bianco e nero di un aeroplano. Ho pensato che la storia fosse interessante, data la natura militare del luogo, e mi è venuto persino il dubbio che si trattasse di un’informazione top secret. Ammetto che una parte di me ha sperato che giungesse una telefonata di protesta dal governo americano!». Lui non ha mai perso rullini o memory card. E allora, come ha avuto l’idea? «Mi ha ispirato un messaggio anonimo letto su un blog. C’era scritto: ”Ho trovato la tua macchinetta quest’estate al Lollapalooza (festival musicale itinerante americano, ndr). Sono finalmente riuscito a sviluppare le foto e mi piacerebbe molto fartele riavere”». Incuriosito dal sito, Matt ne è diventato un fan, lo ha seguito per circa due anni e, lo scorso febbraio, ha deciso di aprire un blog dedicato alle immagini perdute. All’inizio un hobby, ora un impegno non da poco: ogni giovedì Matt aggiorna il blog con una parte del materiale che si accumula nella sua casella di posta elettronica. Sulla vetrina virtuale finiscono circa venti foto a settimana: la cupola del Duomo di Firenze, le cascate del Niagara, l’Havasu Canyon in Arizona, la teleferica di Barcellona o un Elvis Presley impostore e in sovrappeso in posa davanti a un ristorante cinese, ritrovato in una scheda smarrita in piazza San Marco a Venezia. Lo scambio è globale, rigorosamente libero e gratuito: «Non chiedo niente, neanche se le storie vanno a buon fine, perché mi piace pensare di incoraggiare le persone a fare qualcosa di buono per uno sconosciuto, senza alcun interesse materiale. E’ un messaggio positivo». Giulia Palmieri