Il Sole 24 Ore 20 luglio 2008, Marco Liera, 20 luglio 2008
Scommessa cabalistica sui prossimi 10 anni. Il Sole 24 Ore 20 luglio 2008 Come è noto, il decennio alle nostre spalle è stato uno dei peggiori della storia per la Borsa Usa
Scommessa cabalistica sui prossimi 10 anni. Il Sole 24 Ore 20 luglio 2008 Come è noto, il decennio alle nostre spalle è stato uno dei peggiori della storia per la Borsa Usa. Ma certamente non il peggiore. Se si tiene conto dei dividendi reinvestiti, le azioni dell’indice S&P 500 hanno esattamente tenuto l’inflazione americana, e quindi difeso il capitale reale. Certo, se si tiene conto del rischio tipico dell’investimento azionario e in particolare dell’elevata volatilità dell’ultimo decennio, si è trattato di un impiego fortemente inefficiente; e terribilmente perdente per i risparmiatori basati nell’area euro per via del deprezzamento del dollaro. Ma, come si diceva, nella storia bisecolare della Borsa di New York ci sono stati decenni ben più cupi. Secondo i calcoli di Jeremy J. Siegel, autore di Stocks For the Long Run, il peggior risultato decennale delle azioni americane è stato pari al -4,1% annualizzato. Il che equivale a una perdita cumulata del 34,2% in termini reali. Archiviato il periodo 1998- 2008, guardiamo avanti. interessante constatare che il peggior risultato della storia per la Borsa Usa su orizzonti ventennali è pari all’1% annualizzato reale. Non è mai successo che le azioni Usa abbiano dato rendimenti reali negativi su orizzonti superiori ai 17 anni. Quindi, ipotizzando che il ventennio 1998-2018 si collochi ai livelli del precedente peggiore per l’S&P500, si arriva alla conclusione che da qui ai prossimi dieci anni le azioni Usa debbano fruttare il 2% reale annualizzato. Ciò rappresenta, statistiche alla mano, il peggior risultato possibile secondo la cabala. Qual è il limite di previsioni di questo tipo? Il fatto che non c’è nessuna garanzia che la storia non debba peggiorare. Quel che è certo è che – sempre nell’ultimo decennio – il risultato dell’investimento in azioni mondiali per un risparmiatore italiano è stato molto più deludente rispetto all’acquisto di azioni Usa per una famiglia americana o comunque basata in dollari. Negli ultimi dieci anni l’indice Msci World in euro con dividendi reinvestiti ha perso, al netto dell’inflazione italiana, l’1,4% all’anno. Sulle azioni mondiali non sono disponibili statistiche sufficientemente estese che ci possano dare il peggior risultato possibile su un ventennio. Ma è facile immaginare che anche per le azioni mondiali in euro il fenomeno di "ritorno alla media" (mean reversion) sia presente e che quindi i prossimi dieci anni possano essere migliori di quelli trascorsi. Marco Liera