G.Vol., La Stampa 22/7/2008, pagina 11, 22 luglio 2008
Onorevole Di Pietro, non è un segreto che lei sia stato contemporaneamente studente e lavoratore. Che idea si è fatto di questa vicenda? «Magari si potesse scegliere tra studio e lavoro
Onorevole Di Pietro, non è un segreto che lei sia stato contemporaneamente studente e lavoratore. Che idea si è fatto di questa vicenda? «Magari si potesse scegliere tra studio e lavoro. Io ho lavorato sia quando ero uno studente del liceo, sia quando mi sono iscritto a Giurisprudenza. Non tutti nascono con la camicia e soprattutto, chi vuole migliorare il proprio status sociale va incoraggiato, non ostacolato». Ci racconti la sua esperienza. «Ho cominciato a 15 anni, quando sono arrivato a Roma. Al mattino andavo a scuola e al pomeriggio lavoravo in un garage. Mi sono mantenuto gli studi lavando vetri e tappetini otto ore al giorno. Quando mi sono iscritto all’università avevo già un figlio e lavoravo come impiegato per l’aeronautica militare. Mi sono laureato in tempo con 108 e tutto quello a cui ho rinunciato è il mio divertimento». Quindi si può lavorare e studiare allo stesso tempo? «Non solo si può, e ci sono molti esempi che lo dimostrano, ma bisognerebbe fare i ponti d’ora ai ragazzi che riescono a studiare e mantenersi lavorando. Creda a me, quelli sono i migliori, perché invece di scaldare la sedia delle aule universitarie hanno fretta di dare gli esami. E poi lo studio è un diritto previsto dalla Costituzione, lo Stato provvede ad aiutare le fasce più deboli. Ogni tanto, però, capitano casi come questo». G.Vol.