Fer. Gi. la Repubblica 20/7/2008, 20 luglio 2008
ROMA - Altro che fannulloni. Negli Stati Uniti anche la malattia, quella vera, può provocare il licenziamento o, quanto meno, difficoltà economiche
ROMA - Altro che fannulloni. Negli Stati Uniti anche la malattia, quella vera, può provocare il licenziamento o, quanto meno, difficoltà economiche. Sono molte, infatti, le aziende che contano le assenze per malattie come «punti negativi»: se se ne accumulano troppi si resta a casa, perché licenziati e non certo per curarsi l´influenza. Altre imprese, invece, non retribuiscono i lavoratori per i giorni di malattia. Anche perché nessuno li costringe a farlo: gli Stati Uniti non sono, infatti, fra quei 136 stati al mondo che obbligano per legge i datori di lavoro a retribuire almeno parte delle assenze dovute ad indisposizione. Con conseguenze importanti: il 43% dei lavoratori americani del settore privato (quasi 54 milioni) non ha diritto a giorni di malattia retribuiti. Questa percentuale sale al 79% fra coloro che percepiscano un salario basso, e all´80% fra i lavoratori part-time. Anche per chi ne ha diritto, i giorni di malattia pagati sono limitati: tredici per i dipendenti pubblici, addirittura dieci per i lavoratori della maggioranza delle aziende. E se si ha la sfortuna di ammalarsi più a lungo, è meglio avere un´assicurazione, o non si guadagna nulla. Si capisce, pertanto, perché sono in molti gli Americani che ogni giorno vanno a lavorare nonostante un´influenza, o un malanno più serio. Così tanti da far lanciare un allarme: quanto costa all´economia la presenza di tutti questi lavoratori malati? La Cornell University ha calcolato che il "presenteismo" - l´abitudine di andare a lavoro se malati - costa circa 255 dollari per datore di lavoro, 180 milioni per tutta l´economia americana. Una cifra enorme. Maggiore, secondo alcuni, del costo per le aziende di pagare per tenere a casa i lavoratori malati. Ed è pertanto sul piano dell´efficienza, oltre che della giustizia sociale, che si combatte la battaglia per la «paid sick leave», la malattia pagata. Il terreno di scontro è oggi la California che, tra le proteste degli imprenditori, potrebbe diventare presto il primo Stato a garantire, per legge, un certo numero di giorni di malattia pagati. Quello di domani, potrebbe essere la corsa per la Casa Bianca. Il candidato democratico, Barack Obama, ha infatti promesso che, se eletto, garantirà per legge, a tutti i lavoratori, sette giorni di malattia retribuiti. Una posizione che ha provocato nette reazioni tra i conservatori: per Glenn Beck, un popolare conduttore radiofonico, solo un «comunista» poteva uscirsene con questa trovata. (fer. gi.)