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 2008  luglio 19 Sabato calendario

FIGLIOLIA Luisanna

FIGLIOLIA Luisanna Roma 4 gennaio 1954. Magistrato. Gip a Roma, noto, fra l’altro, per le dure sentenze di condanna delle brigatiste del delitto D’Antona e per l’inchiesta sulla malasanità laziale. Accusata di concussione e abuso d0ufficio per essersi interessata delle vicende giudiziarie del produttore Vittorio Cecchi Gori (secondo l’accusa in cambio di consulenze avrebbe ricevuto gioielli, borse, e un super contratto per il marito Luciano Bologna, commercialista e docente universitario alla Sapienza) nel luglio 2008 è stata sospesa per due mesi. «[...] I fatti contestati si riferiscono [...] a [...] marzo 2007, quando il produttore “aveva pendenti tre procedimenti giudiziari. Uno, presso la Corte di Cassazione, relativo al contenzioso con Telecom-Seat-Pagine gialle, altri due incardinati proprio presso l’ufficio della Figliolia: la prima è la procedura concorsuale relativa al fallimento Finmavi; l’altro è il procedimento penale a carico di Cecchi Gori per bancarotta fraudolenta”, proprio quello che poi lo porterà a Regina Coeli. Il gip è accusato di aver “costretto o comunque indotto Vittorio Cecchi Gori, abusando della sua qualifica, a dare numerose elargizioni (soggiorni nell’appartamento a Londra, soggiorno nell0estate 2007 nella casa di Sabaudia, una collana del valore di 6.000 euro, una borsa del valore di 700 euro, una festa di compleanno dal conto di 2.056 euro), nonché a stipulare in data 27 marzo un contratto in favore del marito Luciano Bologna, che prevedeva un compenso mensile di 100.000 euro”. Tutto nasce dalla presentazione di una denuncia da parte di uno degli inservienti di Cecchi Gori, Alfelor Nathan, che raccontò di aver ricevuto minacce dall’uomo di fiducia del produttore, Pino Lattari, perché non venisse alla luce la relazione fra lo stesso Lattari e l’attrice Mara Meis, fidanzata di Cecchi Gori. I due querelarono a loro volta Nathan, con separati esposti, per calunnia e diffamazione. Nelle dichiarazioni rilasciate agli inquirenti, Lattari ha tirato in ballo il magistrato con affermazioni giudicate attendibili, nonostante un possibile sentimento di “rancore”. Dello stesso tenore anche la testimonianza della donna. Nel provvedimento, vi è un riferimento esplicito allo stato di prostrazione psicologica di Cecchi Gori, che lo avrebbe reso estremamente vulnerabile: “Mi sono sentito taglieggiato da tutti e per pararmi il c..., ho coltivato l’amicizia con la dottoressa Figliolia”. Nella vicenda spunta pure una “maga”. Nella deposizione della compagna del produttore, viene descritta come “una signora che si accompagnava spessissimo alla Figliolia, diceva di parlare con la madre di Vittorio, e forniva anche indicazioni sui più vari aspetti della vita, anche professionale, interpellando i morti e fornendo la loro versione”. [...]» (Flavio Haver Laura Martellini, “Corriere della Sera” 27/6/2008). «[...] Se fosse un film si potrebbe far partire dall’episodio della borsa[...] Racconta un avvocato-teste: “...la Figliolia mi indusse a capire che a lei piaceva molto una borsa Chanel (del valore di circa 3.000 euro) e insistette fino al punto che io rappresentassi questa circostanza a Vittorio il quale mi disse di comprargliela. Tornati a Roma, il giorno che mi recai a comprarle la borsa, trovai il negozio chiuso, determinandomi di andare a comprare un’altra borsa, sempre di valore, presso il negozio ‘Stwart Wait Zman’. Dopo pochi giorni seppi che la Figliolia non aveva gradito la borsa (del valore di 700 euro) e che Vittorio fu costretto a inscenare una telefonata, con la Figliolia in sua presenza, al suo segretario Lattari per manifestare il suo disappunto per l’affronto subito per il regalo...”[...]» (Italo Carmignani, “Il Messaggero” 27/6/2008). «[...] indagata per concussione e abuso d’ufficio perché, per il pm Sergio Sottani, avrebbe “esercitato una costante interferenza sulle vicende economiche e giudiziarie di Vittorio Cecchi Gori, dettandogli strategie processuali e imponendogli la nomina di avvocati di fiducia”. In cambio, avrebbe ottenuto regali e viaggi e, soprattutto, una consulenza da centomila euro al mese per il marito Luciano Bologna, commercialista e docente alla Sapienza. [...] Figliolia è nel mirino per la denuncia di un inserviente di Cecchi Gori, Alfelor Nathan, che ha raccontato di essere stato minacciato dal factotum del produttore, Pino Lattari, perché non rivelasse la sua relazione con Mara Meis, fidanzata dell’ex patron della Fiorentina. [...] Dagospia ha pubblicato la deposizione resa dall’attrice il 7 marzo: “La dottoressa Figliolia - sostiene la Meis - rassicurava Vittorio tutti i giorni, affermando che era stato vittima di una macchinazione e che lei lo avrebbe aiutato a fare giustizia”. Anche Bologna avrebbe accettato di soccorrere Cecchi Gori, in cambio “di un contratto da centomila euro mensili”. Il gip sarebbe stata ospite fissa a Palazzo Borghese da marzo 2007 (“Da quando è entrata nella nostra vita sono iniziati seri problemi”). Avrebbe preteso che il produttore “licenziasse” i suoi avvocati e “insieme alla maga e al marito” avrebbe esercitato “una continua pressione psicologia affinché Cecchi Gori cacciasse” una consulente. La maga “è la signora Maria Giulia Dominicis. La Figliolia la presentò come la sua migliore amica. Sosteneva di possedere doti soprannaturali”. Qui entrano in scena sedute spiritiche per contatti con l’aldilà, che per la fidanzata del produttore si rivelano una delusione. “I messaggi della madre di Vittorio - racconta la Meis - , intermediati dalla maga, erano di lasciarmi per tornare con la moglie. Ma la maga, esercitava su Vittorio una insostenibile violenza, imponendo di fatto le cose che la Figliolia non riusciva ad ottenere con la sua opera di pressione e convincimento”» (Lavinia Di Gianvito, “Corriere della Sera” 3/7/2008).