ItaliaOggi 18 luglio 2008, Emilio Gioventù, 18 luglio 2008
Onorevole, lei non sa chi sono io. ItaliaOggi 18 luglio 2008 Avviso ai lettori: questo non è un messaggio autopubblicitario
Onorevole, lei non sa chi sono io. ItaliaOggi 18 luglio 2008 Avviso ai lettori: questo non è un messaggio autopubblicitario. La premessa è fondamentale visto che questo articolo trae spunto dalla «Navicella», il libro delle biografie dei parlamentari, che ItaliaOggi pubblica in allegato al quotidiano e anticipa il volume che sarà dato alle stampe di qui a poco dal parlamento. A elevare a dignità di notizia l’iniziativa editoriale è la galleria di ritratti dei parlamentari italiani, comuni ad entrambi i testi, spesso tratteggiati dagli stessi protagonisti oppure da qualche fidato collaboratore parlamentare, o ancora da siti e fonti ufficiali. E quelle che deputati e senatori consegnano alla storia sono vere e proprie chicche. Scartati i profili freddi e istituzionali di coloro che si limitano a elencare serie esperienze politiche e parlamentari, ci si imbatte spesso in pittoreschi tratteggi, a volte in quadretti familiari visto che in molti orgogliosamente si dichiarano figli, nipoti e parenti, oppure in devote dichiarazioni di fedeltà al grande capo. Insomma, pensieri e parole che i parlamentari vogliono a tutti i costi far sapere al mondo intero. Le biografie da Nobel In tre vantano note particolari, anzi particolarissime. La biografia che Angelo Salvatore Lombardo, catanese, eletto alla Camera nella lista dell’Mpa, ha consegnato agli estensori della «Navicella» recita testualmente che «è stato per anni il segretario particolare di suo fratello, onorevole Raffaele Lombardo (l’attuale presidente della Regione Sicilia, ndr)». Un cammeo la nota nella biografia della deputata del Pdl, Gabriella Mondello: « stata campionessa di Rischiatutto per sei settimane». Vanitoso, invece, il profilo di Giuseppe Romele, anch’egli del Popolo della Libertà: «Molti sostengono che il suo più grande merito sia di aver individuato il talento politico di Mariastella Gelmini». Meno male che c’è papà affollata la categoria di figli, nipoti e mogli di. Annagrazia Calabria è la più giovane parlamentare della XVI legislatura e per una che ha appena 26 anni l’ingombro è troppo grande per riuscirlo a riempire con note ed esperienze personali. Ma meno male che c’è papa. Già, perché la neodeputata del Pdl chiude il suo breve curriculum ricordando che «il papà è Luigi Calabria, direttore Finanza di Finmeccanica». Enrico La Loggia, in parlamento da una vita, è fiero di essere «figlio di Giuseppe, ex presidente della Regione Sicilia, cognato del Dc, Attilio Ruffini». Giorgio La Malfa, invece, rivendica di essere «figlio di Ugo, fondatore del Partito repubblicano, di cui ha ereditato la leadership», Leoluca Orlando, di Idv, di essere prole «dell’avvocato Salvatore Orlando Cascio». Il senatore Giuseppe Valentino (Pdl), invece, si arrampica sull’albero genealogico per ricordare a tutti che «suo nonno era Giuseppe Valentino, deputato del Regno d’Italia e sindaco di Reggio Calabria». Le senatrici Anna Maria Carloni e Diana De Feo, infine, tengono a precisare di essere mogli rispettivamente di Antonio Bassolino ed Emilio Fede. Passeranno alla storia C’è poi chi approfitta della «Navicella» perché si sappia per che cosa hanno combattutto nelle aule parlamentari. Lucio Barani, deputato Pdl, per esempio, vuole che si sappia che quando era sindaco di Aulla in provincia di Messina «ha fatto erigere una statua commemorativa di Bettino Craxi in piazza Matteotti poi ribattezzata piazza Martiri di tangentopoli». Il deputato leghista Gianluca Buonanno ha fatto scrivere nel suo profilo che «è balzato agli onori della cronaca per numerose iniziative prese come sindaco: il bonus di 50 euro per i cittadini che si mettono a dieta e le statue a Vasco Rossi e Alberto Tomba». Gabriele Albonetti, alla Camera col Pd, ricorda di aver «presentato una proposta di legge per la valorizzazione della sfoglia emiliano-romagnola». Emerenzio Barbieri, liquida velocemente le note personali perché ciò che si deve sapere è che «è noto per aver fatto un’interrogazione parlamentare lamentandosi che alla Camera mancasse un parrucchiere gratutio per le parlamentari». La senatrice leghista Angela Maraventano ammette che «è stata la promotrice di proposte eccentriche come l’ammissione di Lampedusa alla provincia di Bergamo». Infine, il senatore del Pdl, Francesco Nitto Palma, è orgolioso di essersi «opposto, bollandole come demagogiche, alle proposte per ridurre il compenso dei parlamentari». Quelli che... il capo Della serie: quando la devozione e la riconoscenza sono medaglie al petto. Mariastella Gelmini, ministro della Pubblica istruzione, università e ricerca, rivendica, per esempio, di essere stata «al fianco di Berlusconi durante il cosiddetto discorso del predellino», il deputato del Pdl, Giancarlo Lehner, di essere «l’autore, insieme con Marina Sinitsyna, dell’unica biografia in lingua russa di Berlusconi». Del presidente del consiglio si fregia di essere «stato compagno di liceo» il senatore Romano Comincioli. Armando Valli, invece, «dopo quattro candidature voleva ritirarsi ma la lunga amicizia con Bossi gli ha fruttato un posto al Senato». Il lato «b» che non t’aspetti Il riferimento non è alla parte anatomica bensì a quelle notizie biografiche sfuggite finora all’immaginario collettivo. Il passato da attrice di Alessandra Mussolini, per esempio, è noto a tutti, ma in pochi forse sanno che «ha inciso anche un Lp di canzoni uscito solo in Giappone». Alzi il dito chi è a conoscenza «dell’attività filodrammatica» del senatore Domenico Benedetti Valentini (Pdl). Quanti poi ricordano che Marina Magistrelli (senatrice del Pd) «come avvocato ha assunto la difesa d’ufficio dell’attentatore del Papa, Mehmet Ali Agca»? Chi si aspettava, invece, che la collega a palazzo Madama, Leana Pignedoli, «dedica il suo tempo libero a lunghe camminate nell’Appennino accompagnate dall’ascolto di musica in cuffia». Il senatore a vita, Sergio Pininfarina, poi, svela che «il diminutivo pinin al cognome di famiglia viene aggiunto nel 1961 per decreto presidenziale». Era forse passato in secondo piano, infine, che il senatore del Pd, Giovanni Procacci, «ha presentato in Giappone il progetto politico dell’Ulivo». Rockpolitik Ballando sul mondo, così canta Ligabue. C’è chi, invece, a tempo di musica si muove tra Camera, Senato e palazzo Chigi. E sì che ce ne sono in parlamento di rocchettari. E vogliono che si sappia, più dei loro incarichi spesso di alto profilo parlamentare, più delle loro attività legislative. Un insospettabile Pierluigi Bersani chiude la sua biografia dichiarandosi «appassionato di musica heavy metal». Il deputato del Pd, Michele Bordo, invece, di tanto in tanto dà fiato al corno nel quale si è diplomato al conservatorio di Foggia. Antonio Leone (deputato del Pdl) potrebbe mettere in piedi un vero e proprio one-man-show visto che «da ragazzo ha suonato la chitarra, il basso e il pianoforte in gruppi e orchestre facendo tournée in giro per l’Italia». Il senatore del Pdl, Sergio Vetrella, invece, è più portato per il classico visto che nel curriculum fa scrivere «concertista di chitarra classica e membro del coro internazionale I Cantori di Posillipo». Non è una novità, infine, che il ministro dell’Interno, il leghista Roberto Maroni, suonasse «l’organo hammond in una rhythm’n’blues band». Avviso ai lettori: adesso nessuno potrà dirvi «lei non sa chi sono io». Emilio Gioventù