Il Messaggero 16 luglio 2008, ROSARIO DIMITO, 16 luglio 2008
Alitalia, piano Intesa in stand by. Il Messaggero 16 luglio 2008 Il piano di Intesa Sanpaolo su Alitalia segna il passo
Alitalia, piano Intesa in stand by. Il Messaggero 16 luglio 2008 Il piano di Intesa Sanpaolo su Alitalia segna il passo. Anche se Silvio Berlusconi e Corrado Passera manifestano fiducia per una soluzione. E dalla Magliana continuano le uscite nel management: negli ultimi giorni si sarebbero dimessi in tre, tra cui il responsabile delle ”alleanze e sviluppo” Giorgio Callegari. Passato ad Air One. Sì al vettore di Carlo Toto destinato a integrarsi nella newco che acquisterà la nuova Alitalia. Ma alle resistenze di Aristide Police e alle differenziazioni interne al governo sul ricorso a una nuova legge Marzano (ieri rilanciata da Claudio Scajola), da qualche giorno si sarebbero aggiunte le divergenze fra la banca e Carlo Toto sulle modalità del progetto Fenice, il nome dato da Intesa per far rinascere Alitalia. Uno dei capitoli salienti del piano - ”ipotesi di strutturazione dell’operazione” - prevede dopo l’applicazione di una nuova legge Marzano per ristrutturare l’attuale Alitalia, uno spezzatino per consentire la separazione fra la parte cosiddetta fly da salvare e la parte restante, da mettere in liquidazione. Sulle valutazioni attribuite agli asset di Air One, le posizioni fra Intesa e Toto sarebbero distanti. Per questo il perimetro della nuova Alitalia-Air One sarebbe nuovamente in discussione. Il piano sul quale Toto avrebbe dissentito prevede, secondo quanto risulta a Il Messaggero, che una newco capitalizzata per circa 800 milioni da investitori e da Ap Holding, acquisti per cassa il ramo d’azienda di Alitalia e il 100% di Air One. Ma la società di Toto, preventivamente, dovrebbe cedere le attività non necessarie. Sempre nel piano Intesa si legge che per consentire ad Ap Holding di partecipare all’aumento di capitale iniziale della newco, le banche dovrebbero concedere un prestito-ponte. Nella prima fase del progetto, la Air One acquistata dalla newco - che dovrebbe godere anche di un finanziamento di altri 800 milioni dalle banche per permetterle di decollare - continuerebbe ad operare col proprio marchio. Nella mente di Passera e Miccichè gli 800 milioni di equity dovrebbero essere immessi da otto soci in parti uguali: tre banche (fra le quali probabilmente la stessa Intesa) e cinque imprenditori (compreso Ap Holding). Ma nei colloqui recentissimi fra Toto e il team di Intesa sarebbero venute alla luce valutazioni diverse su molti passaggi del piano. Toto vorrebbe mantenere in Ap Holding la proprietà degli aerei che verrebbero affittati alla newco. Che dovrebbe anche garantire il pagamento del canone di leasing dei velivoli di Alitalia oggetto di un possibile lease back. Tra le divergenze fra Toto e Intesa rientrerebbe anche il valore attribuito alla parte di Air One da acquistare. Ecco perchè gli uomini di Miccichè starebbero considerando varianti al piano. Intanto la Commissione Ue ha ricevuto la risposta del governo italiano nell’ambito dell’apertura dell’istruttoria per sospetti aiuti di stato. «Stiamo lavorando» ha detto Berlusconi» dopo l’incontro con Josè Manuel Barroso, «affinchè la soluzione per Alitalia consenta di creare una compagnia competitiva». E Passera: «E’ un progetto impegnativo, dobbiamo fare di tutto per trovare una soluzione». Oltre a Callegari, che è il manager che ha gestito il negoziato con Air France, Air One avrebbe ingaggiato anche Andrea Tucci, capo del network & planning della Magliana. Avrebbe lasciato Alitalia anche Ilaria Bramezzo, capo delle relazioni istituzionali. ROSARIO DIMITO