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 2008  luglio 23 Mercoledì calendario

Mai visto un film porno. Vanity Fair 23 luglio 2008 "Nella mia vita il fattore R ha contato più del fattore C"

Mai visto un film porno. Vanity Fair 23 luglio 2008 "Nella mia vita il fattore R ha contato più del fattore C". Sdraiato a bordo piscina sotto il sole di Ibiza, Rocco Tano, in arte Siffredi, per fattore C intende quello che l’ha fatto diventare l’attore hard italiano più famoso nel mondo (i suoi 24 centimetri "di dimensione artistica" al momento sono compressi in un costume da bagno nero attillato). Il fattore R, invece, sta per Rosza (il cognome è Tassi), 36 anni, sua moglie dal ”93 e madre dei suoi due figli, Lorenzo, 12 anni, e Leonardo, 9. Rosa, come la chiama lui, è bellissima ed elegante. Pantaloncini beige, maglietta bianca e infradito, senza trucco, i capelli raccolti a coda di cavallo, te la immagineresti più nel giardino di una villa di Boston che nella camera da letto del re del porno abruzzese. Ex Miss Ungheria (nel 1990), ex modella, studentessa di design a Budapest, ha collaborato a realizzare la linea di abbigliamento di jeans e magliette da poco lanciata dal marito, R, l’iniziale di Rocco ma anche la sua. Premessa: le interviste sono state realizzate separatamente e unite successivamente. Come vi siete conosciuti? Rosza: "A Cannes nel ”92. Avevo 20 anni ed ero lì per un lavoro da hostess, dovevo distribuire i volantini di un film. Non sapevo che fosse hard ma me ne sono accorta presto; la protagonista all’ultimo momento non si è presentata e Rocco mi ha chiesto se mi andava di sostituirla. Gli ho risposto: ”Solo con te”. Non ci siamo più lasciati". Rocco: "Avevo visto una sua polaroid spedita dall’agenzia e mi avevano colpito i suoi occhi. Quando l’ho vista dal vivo, scendere da un pullman scassato e distribuire volantini mescolata alle pornostar senza battere ciglio, lei che era già Miss Ungheria, mi ha impressionato la sua purezza. E il fatto che non mi degnasse di uno sguardo. Quel giorno dovevamo girare Bodyguard, parodia porno del film originale con Kevin Costner e Whitney Houston ma la protagonista non è arrivata. Quando le ho chiesto se voleva sostituirla, credevo mi dicesse: ”Come ti permetti?”. Invece mi ha risposto: ”Solo con te”. Sono ancora il suo bodyguard". Come è andata sul set? Rosza: " stata la nostra prima volta in tutti i sensi. La scena era reale. Quando gli ho aperto i pantaloni, ho pensato: ”E ora come faccio?” (ride). Ero spaventata, ma poi, come dire, mi sono abituata". Rocco: "Per lei ho ribaltato la sceneggiatura del film; avevamo una sola scena insieme, quella finale". Quando avete capito che era amore? Rosza: "Subito. Anche se all’inizio non riuscivamo a comunicare perché non parlavamo la stessa lingua. Rocco mi telefonava otto volte al giorno; io scrivevo quello che diceva e passavo il giorno con il vocabolario a tradurre. Di lui mi ha colpito la sincerità. Mi ha detto subito che non avrebbe mai lasciato il suo lavoro, stava a me decidere se mi andava bene o no. Ho risposto di sì, perché per me amare una persona significa accettarla per quello che è. L’hard per Rocco non era solo un mestiere ma una passione. Per questo è stato il migliore". Rocco: "Quando ho scelto di fare questa professione, l’unico dispiacere era sapere che avrei dovuto rinunciare alla famiglia. Pensavo: non troverò mai una donna che accetterà che il marito faccia la pornostar, men che meno in Italia. Invece ho avuto la fortuna di trovare Rosa, che non a caso è dell’Est, dove la mentalità è più aperta. Averla accanto per tutta la mia carriera, mi ha permesso di trovare un equilibrio. Credo me l’abbia mandata mia madre, che è morta l’anno prima che ci incontrassimo e con cui avevo un legame fortissimo; quando c’era, le telefonavo tutti i giorni, da qualunque set nel mondo". Rosza ha mai pensato di diventare pornostar? Rosza: "No. Ho fatto quel primo film, e poi altri due sempre solo con lui, perché lo amavo. E ogni volta pretendevo che ci lasciassero soli sul set. Non è un lavoro che fa per me. Io lego il sesso ai sentimenti, ma accetto che una persona possa viverlo diversamente. Si figuri che non ho mai visto un film porno, neanche quelli che abbiamo fatto insieme; al massimo qualche scena quando Rocco vuole mostrarmi l’ultima che si è inventato. Ci siamo sposati in chiesa, sul lago di Bracciano. Ma ho voluto che ci trasferissimo in Ungheria per avere più privacy, anche per i bambini; in Italia e in Francia Rocco lo conoscono tutti". Rocco: "Rosa ha una mentalità tradizionale, non avrebbe mai potuto fare il mio lavoro. Ed è una supermamma: è attentissima all’educazione dei nostri figli, li accompagna tutti i giorni a fare sport". Come avete conciliato la vostra vita di coppia con il mestiere di Rocco? Rosza: "Ci sono stati momenti, soprattutto all’inizio, in cui ho sofferto. Una cosa è accettare la situazione razionalmente, un’altra è vedere quello che succede sul set. Mi dava fastidio soprattutto quando queste donne gli si buttavano addosso, anche se non si girava, in mia presenza". Rocco: "All’inizio avevo paura di questa relazione, non credevo potesse durare, e con lei sono stato duro, cattivo, la mettevo alla prova. Una volta l’ho perfino rispedita a casa in aereo dopo averla beccata chiusa dentro una soffitta, le mani sopra le orecchie, per non sentire le urla delle ragazze con cui stavo girando al piano di sotto. Soffriva ma non voleva ammetterlo, sopportava per amore. Io me ne accorgevo e volevo rompere, allora lei mi ha detto: ”Se ci sposiamo e mi dai un bambino, vedrai che cambierò perché acquisterò la sicurezza che mi manca”. Aveva ragione lei". Il sesso tra voi è diverso da quello che Rocco mette in pratica sul set? Rosza: "Più normale. Il sesso è importante ma nella felicità di una coppia conta al 50 per cento. Quando ci siamo conosciuti, poi, Rocco lavorava 29 giorni su trenta, era abituato a fare sesso davanti alla telecamera e quindi i suoi gesti erano un po’ meccanici, poco spontanei. Ci ha messo un po’ di tempo a imparare a fare sesso con naturalezza; è servito parlare tanto". Rocco: "All’inizio lei era insicura, aveva il complesso di inferiorità nei confronti delle attrici. Con il tempo, sono riuscito a farle capire che era al di sopra di tutto". Mai avuto crisi? Rosza: "In un lungo matrimonio le crisi ci sono sempre. Io le ho avute quando ero incinta, mi vedevo più brutta, richiedevo più attenzioni e Rocco, invece, in quei periodi lavorava tantissimo, ha girato il suo primo film con la Breillat (Romance, nel ”99, ndr), c’era poco". Angelina Jolie, incinta di due gemelli da Brad Pitt, di recente ha dichiarato che il sesso in gravidanza è anche più bello. Rosza: "Per me è stato uguale. Anche se con il primo figlio Rocco era preoccupato che alcune cose non si potessero fare, temeva dessero fastidio al bambino. dovuta intervenire la mia ginecologa a tranquillizzarlo". Rocco: "Anche noi abbiamo momenti di stanca, sessualmente parlando. In 15 anni di matrimonio è capitato che non ci guardassimo per tre settimane di fila. L’importante è non vivere il calo del desiderio come un problema". Come è cambiata la vostra vita da quando Rocco ha lasciato il set? Rosza: "Ero perplessa quando me l’ha detto. Abituato come è a un certo ritmo, ho pensato, che farà? Ho anche temuto che mi potesse tradire: una cosa è il set, un’altra cosa è fuori". Rocco: "Il set mi manca e mia moglie lo sa. Sono nato per stare davanti, non dietro la telecamera, fare il regista è diverso. Per anni ho lavorato 20-25 giorni al mese, con due o tre scene hard al giorno, e quando ho smesso di colpo ”lui” rimaneva in assetto tutto il giorno. Andare dal medico per una banale visita in cui mi chiedeva di spogliarmi era imbarazzante: temevo pensasse che fossi gay e mi partiva la sudarella". Come avete risolto? Rosza: "Fare tanto sport aiuta a scaricare energie in eccesso (ride)". Rocco: "Il primo anno è stato terribile, una sofferenza. Mi bastava vedere una prostituta in strada per fermarmi. Neanche le guardavo in faccia, caricavo in continuazione come un drogato, una cosa orribile. Mia moglie lo sa, gliel’ho detto. Dopo 15 anni di matrimonio non mi andava di mentire su una cosa così, le ho spiegato che l’ho fatto per salvare il nostro rapporto. Dirigere tutta questa energia verso un’unica donna è stata la sfida più difficile, ma ci sono riuscito". I figli sanno che lavoro fa papà? Rosza: "L’hanno capito guardando televisione e giornali ma non conoscono i dettagli. Quando avevano sei anni, gli ho comprato un libretto dove è spiegato il sesso ai bambini. Rocco aspetta che crescano ancora un po’ prima di parlargli. Ma non credo ci saranno problemi: non gli abbiamo mai nascosto nulla e poi sono maschi, avessi una bambina mi preoccuperei di più". Rocco: "Sanno che faccio film dove c’è sesso, con loro li chiamo ”film sexy”. Il difficile verrà ora, quando entreranno nell’adolescenza. Spero che il fatto di avere come padre un’icona del cinema hard non gli crei dei complessi. So che ci sarà un momento in cui mi chiederanno: ”Perché l’hai fatto?”. E io risponderò: ”Perché era l’unica cosa che mi rendeva felice”. Ma da un po’ di tempo mi sono venuti dei dubbi". Che genere di dubbi? "Ho avuto una educazione cattolica repressiva dai miei genitori che mi costringevano ad andare a messa a sberle. Dell’Italia e di Ortona, dove sono cresciuto, ho sempre odiato quella cultura falsamente moralista per cui nella vita fai le peggiori porcate e poi ti lavi la coscienza in chiesa. Eppure mi rendo conto oggi che qualcosa di quelle radici in me è rimasto; la mia coscienza mi pone delle domande. A farmi venire il primo dubbio è stato il mio figlio più piccolo che un giorno mi ha detto: ”Papà, tu dovresti fare sexy solo con mamma”. Questa frase mi è arrivata come una fucilata. Perché aveva 7 anni e noi non gli avevamo insegnato che ”sexy solo con mamma” è la cosa giusta: l’ha detto istintivamente, penso per protezione verso la madre che adora. Mi è iniziata una crisi esistenziale. Mi aiuta il pensiero che, anche se ho fatto la pornostar nella vita, ho Rosa e una famiglia solida accanto. La gente mi invidia perché mi sono trombato più di tremila donne, ma i nostri amici mi invidiano di più la famiglia che ho. Visto che desidero donare gli organi, sarebbe bello se potessi far trapiantare anche ”lui”, almeno farei contenta un’altra persona. Tanti uomini mi hanno confessato che darebbero via la casa per due centimetri in più". Pensate a un terzo figlio? Rosza: "Rocco più di me. Ho due maschietti che mi danno già un bel daffare e il terzo è mio marito, il più faticoso di tutti. Ma se dovesse capitare, sarei contenta. Lui lo cerca, ma si vede che ha sparato già tutti i suoi colpi..". Rocco: "Da mo’ che ci provo ma mi sa che ho sparato tutte le cartucce. Il primo è arrivato subito, il secondo dopo tanti tentativi, del terzo non se ne parla. Secondo me è la mammina che vede la boa dei 40 anni e non lo vuole". Se perdeste la testa per un altro/a vi separereste? Rosza: "Se non fossi più felice, meglio ognuno per la sua strada. Non rimarrei con lui per i bambini perché sono convinta soffrano di più a vivere con genitori che non si amano. Visto che Rocco è stato nella sua vita con più di tremila donne, credo sia più facile che capiti a me, che ho avuto solo tre fidanzatini prima di mio marito". Rocco: "Le donne quando arrivano verso i 40 anni, età in cui peraltro sono al loro massimo, spesso vanno fuori di testa e rompono i matrimoni per vivere quello che ritengono l’ultimo sprazzo di giovinezza. Visto che Rosa ha 36 anni, spero che il destino non mi riservi una cosa simile. Ma se incontrasse l’uomo che la sconvolge e le dà più vitalità di me, considerato il credito che ha nei miei confronti, lo accetterei. Purché non mi tolga i bambini". Sara Faillaci