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 2008  luglio 17 Giovedì calendario

Più detenuti, meno penitenziari. ItaliaOggi 17 luglio 2008 Crescono i detenuti. Non crescono gli operatori penitenziari

Più detenuti, meno penitenziari. ItaliaOggi 17 luglio 2008 Crescono i detenuti. Non crescono gli operatori penitenziari. questo uno dei temi di cui dovrà occuparsi Franco Ionta, nuovo capo dell’Amministrazione penitenziaria che sostituisce Ettore Ferrara, il quale fu nominato da Clemente Mastella. Crescono anche gli imputati. Il 55,32% della popolazione detenuta è in attesa di condanna definitiva. Il tasso medio europeo dei detenuti in attesa di giudizio è invece ben inferiore al 25%. In Italia quindi si incarcerano gli imputati in modo più che doppio rispetto agli altri paesi dell’area Ue. Ciò è l’effetto sia dei tempi lunghi della custodia cautelare sia della durata eccessiva dei processi. questo uno dei dati più allarmanti emersi durante la presentazione del Quinto rapporto sulle condizioni di detenzione in Italia curato dall’associazione Antigone avvenuto alla presenza dell’Unione camere penali e dell’Anm. Il 29,5% dei reati ascritti alla popolazione detenuta consiste in delitti contro il patrimonio. Il 16,5% in reati contro la persona. Il 15,2% in violazioni della legge Fini-Giovanardi sulle droghe. Il 3,2% dei reati riguarda crimini direttamente connessi ad associazioni a delinquere di stampo mafioso; 1.357 sono gli ergastolani; 10.800 detenuti devono scontare una pena residua inferiore ai tre anni. I detenuti sono oggi complessivamente 54.605. I posti letto regolamentari sono 42.890. Vi sono 11.715 persone in più rispetto ai posti letto disponibili. Il 31 dicembre del 2007 i detenuti erano 48.693. In sei mesi sono cresciuti di poco meno di 6 mila unità. Mille detenuti in più al mese. Erano 39.005 il 31 dicembre del 2006. Per tutto il 2007 il tasso di crescita mensile è stato di 807 detenuti. Il 31 dicembre del 2005, ossia sette mesi prima dell’approvazione dell’indulto, la popolazione detenuta ammontava a 59.523 unità. Si consideri che il 31 dicembre del 2001 i reclusi erano 55.275. Il tasso di crescita nel quadriennio del primo governo Berlusconi (2001-2005) è stato quindi di circa mille unità l’anno. Il 31 dicembre del 1996 i detenuti erano 47.709. Nei cinque anni di governo del centro-sinistra i detenuti sono cresciuti di poco più di 1.500 unità l’anno. L’aumento progressivo del tasso di crescita carcerario è l’effetto di due leggi: la ex Cirielli sulla recidiva e la Bossi-Fini sull’immigrazione. Leggi del 2005 e del 2002 che oggi iniziano a produrre i loro effetti inflativi. Alcune situazioni di particolare affollamento a livello regionale sono: in Emilia Romagna le presenze ammontano a 3.857 mentre la capienza regolamentare è pari a 2.270. La percentuale di sovraffollamento è del 170%. In Lombardia ci sono 8.231 detenuti per 5.382 posti letto. La percentuale di sovraffollamento è del 152%. In Abruzzo, Sardegna e Umbria vi sono meno detenuti rispetto alla capienza regolamentare. Tra le carceri più sovraffollate: Monza (dove oltre 100 persone dormono sui materassi), la Dozza a Bologna, Poggioreale a Napoli. Nella Casa circondariale di Ravenna tre detenuti vivono in celle da 7,5 metri. Il livello di sovraffollamento comporta una preoccupante sproporzione tra numero dei detenuti e numero degli operatori penitenziari. Sia le organizzazioni sindacali del personale di polizia che del personale amministrativo lamentano i numeri insufficienti e sproporzionati rispetto alla popolazione detenuta in crescita esponenziale. Al momento aspettano l’assunzione 397 educatori, posizione economica C1. Dopo un lunghissimo iter procedurale, durato ben quattro anni, il concorso si è concluso il 13 giugno 2008. Un altro capitolo del Rapporto riguarda gli ospedali psichiatrici giudiziari. Condizioni di vita molto dure, diversi casi di detenzione ingiustificata, eccessivo uso dei letti di contenzione, strutture in alcuni casi sovraffollate e sporche. Gli internati sono 1.348, dei quali 98 donne. Il 65,1% degli internati in misura di sicurezza ha commesso un reato contro la persona, il 15,4 contro il patrimonio, il 4,9% contro la libertà sessuale. In tutti gli ospedali psichiatrici giudiziari italiani sono presenti una o più sale di coercizione, con letti aventi cinghie di cuoio e in alcuni casi un buco al centro per i bisogni fisici. Mancano i dati relativi ai tempi medi della coercizione. In media almeno un internato su sei ha conosciuto l’esperienza della coercizione fisica. Un dato sottostimato se consideriamo che non sono disponibili i dati relativi a Napoli e ad Aversa. Pertanto, esclusi questi ultimi due, sono stati 195 i soggetti coerciti nel 2007. A Reggio Emilia 84, a Castiglione delle Stiviere 47, a Barcellona Pozzo di Gotto e a Montelupo 32. Complessivamente gli episodi di coercizione sono stati 515. Patrizio Gonnella