varie, 17 luglio 2008
Isabel Rivera Gonzales, 34 anni. Originaria dell’Ecuador, graziosa, non alta ma snella, lunghi capelli neri, riservata, in Italia da pochi anni, badante di un ottantenne genovese per mandare un po’ di soldi ai parenti lontani, una notte i vicini di casa la sentirono urlare per le scale con voce da ubriaca ma nemmeno ci fecero caso perché ogni mattina alle 5
Isabel Rivera Gonzales, 34 anni. Originaria dell’Ecuador, graziosa, non alta ma snella, lunghi capelli neri, riservata, in Italia da pochi anni, badante di un ottantenne genovese per mandare un po’ di soldi ai parenti lontani, una notte i vicini di casa la sentirono urlare per le scale con voce da ubriaca ma nemmeno ci fecero caso perché ogni mattina alle 5.30 la vedevano vestita di tutto punto per andare al lavoro. Tempo fa aveva avuto una relazione col connazionale Pablo Guillermo Vera Macias di anni 36, padre di una ragazza di 17 anni, poi l’aveva lasciato per fidanzarsi con un italiano di nome Gaetano ma l’ex, che non si dava per vinto e pretendeva di vederla ancora, martedì notte volle accompagnarla nel suo modesto appartamento, la convinse a fare l’amore e poi, forse ubriaco, di certo roso dalla gelosia, le infilò un coltello nella gola con tanta forza da squarciarla in due. Il corpo, indosso maglietta e slip, per terra in camera da letto, in una pozza di sangue, trovato la sera dopo da quel Gaetano che non riuscendo a parlare al telefono con la donna aprì la porta dell’appartamento con le sue chiavi. Nottata tra martedì 15 e mercoledì 16 luglio in un appartamento al terzo piano di un palazzone giallo in via Adelaide Cairoli a Sampierdarena, periferia occidentale di Genova.