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 2008  luglio 16 Mercoledì calendario

C’è voluto più di un anno per trovare il fornitore giusto che ha sbaragliato la concorrenza. Ma alla fine il ministero della difesa ha trovato chi consegnerà ai soldati italiani in missione il «baracchino», il kit alimentare preconfezionato con le «razioni di viveri da combattimento» per la prima colazione, pranzo e cena

C’è voluto più di un anno per trovare il fornitore giusto che ha sbaragliato la concorrenza. Ma alla fine il ministero della difesa ha trovato chi consegnerà ai soldati italiani in missione il «baracchino», il kit alimentare preconfezionato con le «razioni di viveri da combattimento» per la prima colazione, pranzo e cena. L’ha vinto la A.R. alimentari srl, giunta in cima a questa lunga corsa aperta nel febbraio 2007 dall’allora ministro della difesa, Arturo Parisi. Sono pasti per militari, a cui evidentemente non è concesso di andare troppo per il sottile. Non si può in trincea storcere il naso e dire «Cameriere, c’è una mosca nella minestra...». Ma la fornitura tollera anche questo: fino a 35 frammenti di insetti nelle confezioni di cracker.
Non si tratta di una battuta, anche se quel bando di gara sembra preso da un racconto di Achille Campanile. L’apice è raggiunta proprio nella descrizione del cracker che «immerso in acqua tiepida, dovrà galleggiare, assorbire acqua facilmente e in quantità notevole, gonfiarsi e rammollirsi abbastanza presto senza spappolarsi», e c’è da immaginare il pool chimico dei collaboratori del ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ora intento a fare la prova qualità. Ma il bello viene dopo, quando si elencano i divieti assoluti di inserimento nelle confezioni da 50 o 100 grammi netti, contenenti fra 5 e 10 pezzi impilati.
«Non saranno assolutamente ammesse le seguenti impurità (sigh): peli di roditore; vermi; larve; parassiti e loro uova», e c’era da sperare che cracker così impuri non approdassero comunque alle tavole delle mense pubbliche. Ma dopo tanta severità un po’ di tolleranza si mostra verso il povero fornitore, che non tante confezioni da inviare alle missioni militari all’estero, non può mica spaccare il capello in quattro: «Sarà tollerata la presenza di non più di n. 35 frammenti di insetti...». Si può pensare che questa sia la formula di rito della modulistica per appalti di questo tipo: farebbero saltare sulla sedia un cittadino qualunque, non un esperto burocrate.
E invece quei ”35 frammenti di insetti” sono una primizia assoluta. Mai citata, anzi, sempre espressamente esclusa, in centinaia di analoghi bandi di fornitura della pubblica amministrazione italiana. In comuni, Regioni, ministeri, scuole, uffici pubblici. Nessuno tollera mai l’inserimento di un solo frammento di insetto in una confezione di prodotti derivati dal grano. Si tratta di un pensiero speciale riservato ai pasti dei soldati italiani in missione. Una specialità. Anche i grandi chef ormai cucinano prelibatezze con gli insetti. Interi.