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 2008  luglio 13 Domenica calendario

Il «lodo», la giustizia e lo scontro politico Spero che venga approvato il lodo Alfano, che a beneficiarne sia Berlusconi, come dicono i suoi avversari, e che una ricaduta ci sia anche per la gente, disgustata dalle troppe vicende che vedono magistrati in malattia alla regata, altri che impiegano otto anni per redigere un’imputazione, altri che interpretano la legge secondo il loro giudizio e, quando liberano un pluriomicida, replicano che hanno applicato la legge

Il «lodo», la giustizia e lo scontro politico Spero che venga approvato il lodo Alfano, che a beneficiarne sia Berlusconi, come dicono i suoi avversari, e che una ricaduta ci sia anche per la gente, disgustata dalle troppe vicende che vedono magistrati in malattia alla regata, altri che impiegano otto anni per redigere un’imputazione, altri che interpretano la legge secondo il loro giudizio e, quando liberano un pluriomicida, replicano che hanno applicato la legge. Giudici ai quali ci si rivolge per essere tutelati da palesi ingiustizie, ditta che costruisce supermercato, sanzionata per smaltimento amianto non conforme, ma con direttore lavori nella persona del sindaco. Giudice che dopo una frettolosa esposizione dei fatti, non volendo accettare i testimoni, perché in caso di successo anche loro avrebbero potuto rivalersi, si ritira e dopo due minuti esce con una sentenza di cinque pagine in cui afferma che sì, ci sono state irregolarità, come ammesso dalla controparte, ma non avendo prove e testimonianze... Asl che non interviene perché spetta all’Arpa. Arpa che ottempera alle indicazioni del Comune, che non richiede controlli, pago le spese e mi consigliano di non andare in Appello. Ma tutti quelli che ieri protestavano, vogliono veramente questo o sono solo contro Berlusconi? MASSIMO FRATTINI Lei interpreta molto bene l’esasperazione che in buona parte della popolazione italiana c’è nei confronti della Giustizia. Che la Giustizia sia malata in Italia, non ci sono dubbi. Ma la materia dello scontro politico al momento non è la riforma della Giustizia. Val la pena dunque ricordare cosa sia esattamente il Lodo Alfano, il cui iter è appena cominciato. Il lodo è uno scudo concepito per difendere le quattro alte cariche dello Stato, sospendendo tutti i processi che dovessero eventualmente investirli. L’idea di questo provvedimento è sul tavolo della politica da tempo, circondato com’è dal dubbio d’incostituzionalità. Nasce come Lodo Schifani e la Corte Costituzionale lo boccia nel 2004. Ma a essere bocciato allora, come ricorda in un ottimo articolo ieri il Quirinalista del «Corriere della Sera» Marzio Breda, «per illegittimità costituzionale» era un solo articolo della legge, il n.1. Nell’attuale versione, sotto il nome di Lodo Alfano, il provvedimento si adegua alla sentenza della Corte, eliminando l’articolo bocciato. La corte suprema inoltre, sempre secondo Breda (che riporta il ragionare del Quirinale intorno a questa misura cui alla fine Napolitano dovrà apporre o no la sua firma) riconobbe «un interesse apprezzabile» del principio su cui è basato, cioè la «tutela del bene costituito dall’assicurazione del sereno svolgimento delle rilevanti funzioni che ineriscono a quelle cariche». In ogni caso, «la Corte non sancì che la norma di sospensione di quei processi dovesse essere adottata con legge costituzionale». Stampa Articolo