varie, 15 luglio 2008
Leopoldo Pacetti, 74 anni, e Giuseppina Blandino, 75. Originario di Montemurlo lui e di Siracusa lei, marito e moglie dal 1971, «educati e cordiali», vivevano a Prato in una villetta a schiera e spesso andavano a mangiare la pizza coi parenti o con gli amici
Leopoldo Pacetti, 74 anni, e Giuseppina Blandino, 75. Originario di Montemurlo lui e di Siracusa lei, marito e moglie dal 1971, «educati e cordiali», vivevano a Prato in una villetta a schiera e spesso andavano a mangiare la pizza coi parenti o con gli amici. Il Pacetti, che alla fine degli anni Sessanta aveva pianto la prima consorte uccisa da un tumore e poi nel ”98 il figlio Massimo portato via da un aneurisma a soli 34 anni, da sempre imprenditore tessile nella piccola azienda di famiglia in zona Badie, da qualche tempo aveva problemi economici e faceva fatica a pagare i pochi operai, che però non s’erano accorti di nulla perché lo stipendio arrivava puntuale come sempre. Lunedì 14 luglio l’uomo scrisse a mano due lettere identiche per raccontare il dissesto finanziario che lo angosciava, una la mise in una cassetto dell’azienda, l’altra nello studio di casa, la mattina dopo verso le 6 prese la sua Beretta 7,65, entrò in punta dei piedi nella camera da letto, sparò alla moglie addormentata, poi telefonò al 113 per dire dove aveva riposto i messaggi, quindi si rivolse l’arma alla tempia e fece fuoco. Alle 6 di mattina di martedì 15 luglio in una villetta a schiera in via via Ciliani Della Bella, zona nord di Prato.