Varie, 15 luglio 2008
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BaggiSasini Francesco
• Sassari 10 settembre 1949. Imprenditore. Editore e direttore della ”Settimana Enigmistica”, ”la rivista che vanta innumerevoli tentativi d’imitazione” come da anni sta scritto sulla prima pagina. «[...] La ”Settimana Enigmistica” è la classica gallina dalle uova d’oro: guadagna circa 2 euro ogni 10 fatturati. Nel 2007, per esempio, 12 milioni su 53 di ricavi e senza alcun introito pubblicitario perché la rivista non ha pubblicità. Le vendite dovrebbero essere intorno alle 800 mila copie settimanali. il vero tesoro dei Baggi Sisini, famiglia riservata e gelosa della privacy, tanto da aver creato, accanto a una struttura societaria ”in chiaro”, un arcipelago di holding estere dove è custodita buona parte del patrimonio. In Borsa l’editore-enigmista ha già comprato il 3,3% della Tamburi, il 2% di Mid Industry Capital, un’altra investment company, ma soprattutto quasi il 10% della Vittoria Assicurazioni di Carlo Acutis. L’alleanza con la famiglia di assicuratori è strettissima e si snoda lungo una serie di compartecipazioni in società estere che investono in veicoli lussemburghesi utilizzati per operazioni di private equity. Sigle societarie come Anglona, Albas, Yarpa, Laumor, intorno alle quali si sono sviluppati con discrezione grandi e investimenti (come Cogedim, un’operazione immobiliare in Francia con plusvalenze memorabili), spesso insieme alla stessa Vittoria Assicurazioni di cui il proprietario della ”Settimana Enigmistica” è consigliere indipendente. Il cattolicissimo Baggi Sisini, consigliere della Fondazione Sant’Ambrogio per la cultura cristiana (Museo Diocesano di Milano), ovviamente ha case e terreni sparsi qua e là. Solo che censirli tutti ha lo stesso grado di difficoltà di un ”Bartezzaghi”. Comunque, diversi immobili si trovano negli Stati Uniti mentre grandi fattorie terreni sono in Inghilterra. A Milano abbondano mansarde e box di sua proprietà e in Sardegna, in provincia di Cagliari, nella zona del Monte Arcosu, Baggi Sisini ha una grande azienda agricola. La Borsa, però, resta la passione segreta di questo imprenditore schivo che, alla fine, per arrotondare i due euro di guadagno ogni dieci fatturati con rebus e passatempi (e senza pubblicità), ha fatto un sacco di soldi anche con il trading. Due titoli, Popolare Sondrio e Generali: comprate, girate, rivendute per decine di milioni di euro» (Mario Gerevini, ”Corriere della Sera” 15/7/2008).