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 2008  luglio 15 Martedì calendario

Valentina Cavalli, 29 anni. Originaria di Casale Monferrato, alta, bionda, bella, elegante, figlia di Bruna e del pittore Gianpaolo, una sorella di 32 anni di nome Valeria, a 22 anni si trasferì a Milano per studiare da stilista ma una sera del giugno del 2002, mentre amoreggiava in un parcheggio nel quartiere Brera col fidanzato Lorenzo, sbucarono tre giovani balordi della Milano bene che massacrarono di botte lui e a turno stuprarono lei

Valentina Cavalli, 29 anni. Originaria di Casale Monferrato, alta, bionda, bella, elegante, figlia di Bruna e del pittore Gianpaolo, una sorella di 32 anni di nome Valeria, a 22 anni si trasferì a Milano per studiare da stilista ma una sera del giugno del 2002, mentre amoreggiava in un parcheggio nel quartiere Brera col fidanzato Lorenzo, sbucarono tre giovani balordi della Milano bene che massacrarono di botte lui e a turno stuprarono lei. Valentina da allora, nonostante l’amore della famiglia, l’aiuto della psicologa e il tentativo di una vita nuova a Torino, non s’era mai ripresa, ciononostante aveva denunciato la violenza e collaborato alle indagini ma il calvario dei processi per dimostrare che lei era la vittima e non il carnefice, che insomma non l’era andata a cercare, l’aveva nauseata: alla fine i due che l’avevano penetrata, condannati in primo grado e in appello, non erano finiti in prigione perché incensurati; e il terzo, che allo stupro aveva assistito facendo da palo, non era stato condannato affatto. Allora Valentina, superato l’ultimo esame prima della specializzazione in neuropsichiatria, venerdì 11 luglio mandò un sms alla madre («Ho un tremendo mal di testa») e con un lenzuolo si impiccò al soppalco del bilocale in cui viveva da tre mesi. A scoprire il corpo che penzolava furono i genitori, entrati in casa perché non la figlia non rispondeva al telefono. Mattinata di venerdì 11 luglio in un bilocale al pian terreno in via Giulia di Barolo 19, Torino.