Lucia Annunziata, La Stampa 15/7/2008, 15 luglio 2008
Sono sulla spiaggia di Ostia che non è forse un granché, ma a me piace perché ci vengo da sempre e mi fa sentire in pace col mondo
Sono sulla spiaggia di Ostia che non è forse un granché, ma a me piace perché ci vengo da sempre e mi fa sentire in pace col mondo. Che io sia sulla spiaggia non è una buona ragione per scrivere al mio giornale preferito, sono infatti un romano traditore con ammirazione per il Nord. solo un modo per dire che quando leggo i giornali da una sedia a sdraio mi sembrano diversi da quando li leggo stesi sul tavolo di cucina mentre prendo il caffè di corsa, o in tram o nella sala professori dell’istituto dove insegno. I giornali lì sono verticali. Qui sono, forse per la mia posizione, orizzontali. Mi spiego meglio: i giornali mi angosciano ogni giorno della mia vita lavorativa perché mi chiamano a una responsabilità cui partecipare, a qualche decisione da prendere. Al mare, le stesse notizie non mi fanno alcuna sensazione; spesso mi appaiono solo oggetto di scherno. Oggi dovrei sentirmi male perché leggo che noi professori siamo anziani e dobbiamo essere rottamati, o dovrei indignarmi per il patto sulla giustizia. Potrei anche leggere con attenzione del nuovo tentativo di pace in Medioriente o arguire sulle responsabilità della crescita del prezzo del petrolio. Ma la verità è che prese con un pizzico di distanza le stesse notizie traumatiche si rivelano rappresentazioni ombra di problemi gravi, ma tutto sommato di lungo periodo. Nulla dell’adrenalina che i giornali ci pompano tutti i giorni val la pena di essere assunta. Mi scuso per le divagazioni, ma non intendono essere disimpegnate. Solo un suggerimento da lettore affezionato a prendere le cose magari con un pizzico più di prospettiva. P.S. Per lei qual è la migliore notizia del giorno? DARIO MANFREDI Non si preoccupi. Non è disdicevole essere disimpegnati intellettualmente un po’ di tempo l’anno. Anzi, forse non è mai disdicevole non farsi dominare dall’adrenalina. Quanto a me, la migliore del giorno è di certo l’entusiasmo per i nomi dei gemelli Brangiolini, figli di Angelina Jolie e Brad Pitt. I bimbi si chiamano Knox Leon e Viviene Marcheline, ultimi battezzati con una serie di fascinosi e fantasiosi nomi da figli di divi, come Suri, Sunday, Peaches, Apple e vari altri che non ricordo. La parte migliore della notizia la fornisce tuttavia la dichiarazione di Jennifer Moss, fondatrice di BabyNames.com, un sito su cui si possono trovare nomi per bimbi quando si è a corto d’ispirazione. Secondo la Moss, l’ispirazione è stata offerta ora a milioni di genitori nel mondo proprio dai nomi dei gemellini di casa Jolie-Pitt. Esattamente come accadde due anni fa con la nascita della prima figlia della coppia di star, il cui nome Shiloh divenne gettonatissimo. Auguri alla coppia e a tutti i bimbi battezzati in un prossimo futuro con quei nomi!