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 2008  luglio 13 Domenica calendario

DAL NOSTRO INVIATO

GALLIVARE (Svezia) – «Bisogna riallacciare il dialogo sulle riforme per il federalismo. Non è facile, visto il livello a cui sono arrivate le liti sulla giustizia. Ma è necessario. Per quest’obiettivo mi metterò al lavoro già la prossima settimana». Di segnali ne sono arrivati più di uno. Da Massimo D’Alema. Da Walter Veltroni. Messaggio chiave: ritornare al clima di inizio legislatura. Umberto Bossi raccoglie e rilancia.
L’apertura arriva da Gallivare, estremo Nord della Svezia. La Padania sta dominando il campionato di calcio per nazioni non riconosciute. Ieri quarta vittoria consecutiva. Oggi la finale. Il ministro per le Riforme alloggia nel castello- resort di Fjallnas. Segue le partite. Per pranzo una spaghettata in campeggio, tra i tifosi arrivati in camper dalla Lombardia. Di politica parla a tarda notte. Qui, vicino al Circolo polare artico, in estate non viene mai buio. Il Senatùr contempla il paesaggio e sorride: «Dal sole delle Alpi al sole di mezzanotte».
D’Alema dice che bisogna recuperare lo spirito «costituente » di inizio legislatura.
«Condivido».
Sarà possibile?
«La sinistra ha invitato me e Tremonti a uno dei suoi prossimi appuntamenti. già un fatto positivo».
Da dove si riparte?
«Dopo il voto avevamo costruito buone relazioni. Poi il dibattito si è spostato sulla magistratura ed è saltato tutto ».
Berlusconi sarà disponibile?
«Anche lui era partito col piede giusto, con i processi si sono chiusi tutti i canali. Ma bisogna assolutamente ricominciare a parlarsi».
Quali sono le difficoltà?
«Quando si arriva a un livello di scontro come quello degli ultimi tempi è arduo trovare la chiave per riallacciare il discorso».
 fiducioso?
«Il fatto che ci abbiano invitati è già qualcosa, significa che c’è una qualche volontà di portare acqua allo stesso mulino».
Chi cercherà come interlocutore?
«Non mi tiro indietro di fronte a nessuno. Non ho alcuna paura di chi lavora per il federalismo, da qualunque parte venga».
Su che base dovrebbe riaprirsi il dialogo?
«L’importante è condividere l’obiettivo, poi si va a trattare ».
Lei però dovrà presentare il progetto di legge sul federalismo.
«Si parte dal progetto Lombardia. L’80 per cento dell’Iva e il 15 per cento dell’Irpef devono rimanere alle Regioni».
E i meccanismi di solidarietà? Qualcuno ha già bollato come impraticabile quella strada.
«In base a quelle quote bisogna sviluppare un’analisi economica e prevedere aiuti per le Regioni più deboli. Ma quando la Lombardia parla deve essere ascoltata».
Un passo indietro. Il dialogo si è rotto sulla giustizia, cosa cambia con il lodo Alfano?
«Mi sembra che ora la legge blocca-processi non si voglia più fare. La sinistra dice che è la dimostrazione che serviva solo a Berlusconi. Rispondo che le cause le affronterà comunque, più tardi. Su questo punto il Cavaliere ha ragione. il principio che conta. Se chi governa viene coinvolto di continuo in polemiche, in parte anche giuste, diventa difficile guidare il Paese ».
Ma allora si dà ragione alla tesi dello «scambio» tra blocca-processi e lodo Alfano?
«In politica qualche scambio c’è per forza, altrimenti siamo alla guerra».
Altro elemento di polemica: le donne e il Cavaliere, dal ministro Carfagna all’annunciatrice Rai Sanjust.
«Se sei simpatico alle donne prendi più voti. La Lega riceve consensi grazie al rapporto con la sua gente. Berlusconi invece lavora di più sull’immagine, viene dalla televisione e fatalmente fa gioco su quegli ambienti e su quelle qualità».
Cosa pensa degli insulti al ministro Carfagna?
«Con lei condivido alcuni uffici del mio ministero, lo faccio volentieri. Soprattutto perché il Paese è in un momento di estremo pericolo per i conti e per l’economia. Bisogna risparmiare».
In che ambiti?
«Oggi tutti, legittimamente, hanno qualcosa da chiedere al governo. Ma non possiamo permetterci di sbracare con la spesa. Per governare in questa fase serve il pugno di ferro, e Tremonti ce l’ha».
Gianni Santucci