Francesco Alberti, Corriere della Sera 13/7/2008, 13 luglio 2008
BELLARIA
(Rimini) – Tutta colpa di un giornalista coreano, che si ostina a non voler capire che cos’è questo lodo Alfano. « What is? What is? » continua a ripetere, agitando il microfono come fosse una bandiera, l’espressione di chi si ritrova improvvisamente su Marte. E allora Antonio Di Pietro, per farla finita, ci si mette d’impegno: «Mo’ ti spiego...». E glielo spiega. A modo suo.
Con rara delicatezza. «Se Berlusconi, paradossalmente, dovesse ammazzare il presidente della Repubblica per prendere il suo posto, lo potrebbe fare perché non risponderebbe neanche di questo reato. un paradosso, ma che evidenzia bene l’assurdità di questa legge». Non è dato sapere se il coreano abbia afferrato a fondo il concetto, compresa la parola «paradosso »: certo è che, dopo quelle parole, smette di sorridere.
Mentre Di Pietro, pur consapevole di essere andato sul pesante, torna sul concetto: « chiaro che ho estremizzato, ma rende bene l’idea dell’enormità che hanno fatto...».
Benvenuti nel regno di Tonino, l’anti-Cav per eccellenza. A Bellaria, nel cuore del divertimentificio adriatico, il leader dell’Idv lancia il primo Forum dei giovani e, confortato dagli osanna di più di 2.000 ragazzi venuti da mezz’Italia, sfodera il meglio del suo repertorio, affossando qualsiasi possibilità di dialogo con Berlusconi («Dialogare con chi? Su che cosa?»), lanciando messaggi aspri all’alleato (o già ex?) Walter Veltroni («Il 70% delle email che ricevo dicono: "Ho votato Pd, ma la prossima volta...»), arrivando quasi a beatificare la Guzzanti e Travaglio per le parole di piazza Navona («Io dico benedetta Guzzanti e benedetto Travaglio, anche se ne hanno dette di tutti i colori, anche se in parte non condivido: io non faccio censure preventive»). La pensano diversamente alla Procura di Roma, dove è stato aperto un fascicolo sulle offese rivolte al Papa, a Napolitano e alla Carfagna.
Uragano Di Pietro. Se Veltroni, con il suo aut aut («O con noi o con la piazza»), pensava di chiuderlo in un angolo, dovrà ricredersi. Tonino non ha dubbi: «Faremo una, cento, mille piazze! ». E ai mal di pancia del Pd replica duro: «Il problema non è nostro, ma di chi denigra la piazza. Veltroni rischia d’isolarsi».
Nemmeno le aperture di Rutelli all’Udc sembrano impressionare il leader dell’Idv, ringalluzzito dalle praterie politiche che l’antiberlusconismo pare aprirgli: «Ma dove vanno! Voglio vedere la Finocchiaro che fa campagna elettorale con Cuffaro in Sicilia». Dalla platea di Bellaria si alzano olé e cori. Tonino si carica e carica: «Se pensano all’Udc, allora buon viaggio! ». Paolo Bonaiuti, braccio destro del Cavaliere, invita Veltroni «a non inseguire Di Pietro ». Ma è Di Pietro a non mollare la presa.
Francesco Alberti