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 2008  luglio 11 Venerdì calendario

1 - "CHE DISASTRO IN PIAZZA NAVONA SPORCATA LA STORIA DEI GIROTONDI"

Simona Poli per la Repubblica

C´è una sola parola secondo Nanni Moretti per sintetizzare quello che è successo in Piazza Navona: «disastro». Lui che nel 2002 ha guidato i girotondi contro Berlusconi non perdona agli «irresponsabili organizzatori» della manifestazione romana di tre giorni fa di aver «sporcato tutto» e «oscurato con gli interventi di Grillo e della Guzzanti gli obiettivi dell´evento e persino la stagione dei movimenti del 2002, che era un´altra cosa. Noi», spiega il regista del Caimano che ieri a Fiesole riceveva il premio "Maestri del cinema", «facevamo politica e non antipolitica. Eravamo associazioni di persone nate fuori dai partiti che però volevano dare una delega ai partiti della sinistra che erano ancora sotto choc per la sconfitta del maggio 2001. Questa è la verità, anche se di noi alcuni giornali hanno fatto una caricatura, io stesso sono stato rappresentato così e pazienza».

Ecco come si fa un girotondo!
Foto da La Stampa
Ma quello che è successo martedì scorso è qualcosa di peggiore, l´immagine che ne viene fuori fa a pezzi quel che resta del sogno di quei giorni. «Sono davvero molto avvilito», confessa Moretti, «e mi dispiace che in questo disastro sia stata coinvolta una persona come Rita Borsellino. ´ stato ascoltando il suo discorso per radio che ho deciso di affacciarmi in piazza l´altro giorno, pur non avendo aderito all´iniziativa come mi era stato chiesto. Ma quando sono arrivato ha subito attaccato a parlare Beppe Grillo e sono andato via immediatamente. Sarei anche curioso di capire come abbia reagito la gente di fronte a quelle banalità offensive. Come si fa ad invitare Grillo, che ha insultato tutto e tutti allo stesso modo, "topo gigio, psiconano" ma cos´è? Devo ridere, che roba è?».

Scuote la testa Moretti e continua il pubblico sfogo. «Quando si fanno queste cose bisogna saper distinguere, tra l´altro due dei tre organizzatori li conosco bene, sono frastornato. E non bisogna trovare scuse o alibi nella non tempestività con la quale in queste settimane si è mosso o non si è mosso il Pd».

A Veltroni il regista non si sente di dare consigli, piuttosto preferisce sottolineare come la sinistra stia vivendo «un periodo piuttosto intenso di autodistruttività». Si vedono, fa notare, «esponenti del Pd che escono dal partito e poi vanno nei Socialisti e lo spazio rimasto vuoto a sinistra del Partito democratico non viene riempito da niente e da nessuno».

Marco Travaglio e Oliviero Diliberto a piazza Navona
© Foto U.Pizzi
Il giudizio comunque non è tenero, anche se Moretti oggi parla a bassa voce invece di urlare dal palco di una piazza affollata. «Manca un progetto politico e mancano anche le persone e la generosità», dice. «Con quell´intervento che dette il via alla mia imprevista avventura politica io, nel migliore dei casi, non avevo niente da guadagnare. E se allora ho avuto ragione oggi sono ancora più dispiaciuto.

Allora il germe dell´autodistruttività non c´era, io non ho mai avuto il mito dell´elettorato buono contrapposto ai vertici cattivi dei partiti. Quei girotondi erano rivolti a tutti i cittadini e mi piace pensare che con noi sfilasse anche qualche elettore di destra. Per cinque volte abbiamo avuto un candidato premier proprietario di tre televisioni, questo non succede in nessuna democrazia europea, però chi come me ogni tanto prova a ricordarlo viene considerato noioso, ripetitivo, dicono che di queste cose agli elettori non importa niente, perché in Italia purtroppo manca un´opinione pubblica.

Delle condanne di Previti e Dell´Utri lo stesso, non interessa capire più di tanto, un ragazzo cresciuto in questi anni trova normale che il capo del governo abbia le tv e noto che ormai c´è una certa rassegnazione anche sull´ipotesi che questa persona possa diventare presidente della Repubblica, il che mi pare davvero un po´ eccessivo». Moretti sta lavorando alla sceneggiatura del suo prossimo film. « presto per parlarne», taglia corto, «ma non sarà il Caimano due». Chissà.

2 - ”NANNI SCOMUNICA? E CHISSENEFREGA, MAI STATA COME LUI”
Andrea Scanzi per La Stampa

Nanni Moretti ha detto che io e Beppe Grillo abbiamo infangato la tradizione dei girotondi? Chi se ne frega. Non sono mai stata girotondina e non ho mai pensato di piacere a Moretti. E’ una cosa che non mi ha mai interessato».

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Due giorni dopo il No Cav Day, Sabina Guzzanti non arretra, anzi sfida sul suo blog Mara Carfagna: «Magari mi querelasse, così escono le intercettazioni». Una breve apparizione, perchè pochi minuti dopo il sito viene oscurato per la seconda volta da un misterioso hacker.
Il suo intervento non è passato inosservato.

Sabina Guzzanti a piazza Navona
© Foto U.Pizzi
«E menomale. Era tutto previsto. Quando ho scritto l’intervento, mi sono chiesta se togliere o no certi passaggi. Poi li ho lasciati. Quello che i media hanno definito insuccesso, sul palco è stato un trionfo. Rifarei tutto. Il pubblico di Roma ha riso anzitutto sulle battute del Papa all’Inferno. Risate liberatorie. Il mio intervento è stato il più visto su Youtube. C’è una fetta di elettorato che non ne può più delle ingerenze della Chiesa e della pavidità della sinistra. Io ho dato voce a questa gente».

Offendendo tutti e facendo passare in secondo piano il senso della manifestazione.
«Il mio intervento, con quelli di Grillo e di Travaglio è stato il più discusso. Segno che ha funzionato. Un successo reale in piazza e virtuale in Internet. Dico "virtuale" perché su giornali e tv dicono che ho rovinato tutto. Che vuol dire? Non dovrei parlare del Papa per non offendere la Rai?»

E che risponde a Moretti?
«Non sono mai stata radical chic, ho sempre criticato la sinistra e non me ne è mai fregato nulla di Nanni Moretti. Non sono mai stata girotondina, ho solo saltuariamente incrociato alcune loro manifestazioni (e viceversa). Non ho mai pensato di piacere a Moretti, non mi sono mai posta il problema. Non può scomunicarmi, visto che non sono mai appartenuta alla sua Chiesa».

Attenta, sta diventando giustizialista come Grillo.
«L’intervento di Grillo non è stato né volgare né offensivo. Perché il presidente della Repubblica dovrebbe essere intoccabile? Se Napolitano firma il Lodo Alfano, reputato incostituzionale da centinaia di costituzionalisti, Grillo può e deve esprimere il suo dissenso».

Il Grillo di mare
Foto Repubblica.it
Sì, ma lei tre mesi fa su queste pagine accusava Grillo di qualunquismo e Luttazzi di esagerare.
«Piano. Non ho condiviso l’invito all’astensione di Grillo. Non mi piace l’immagine "turarsi il naso", ma preferisco il male minore al male maggiore. Con parsimonia, però: Rutelli non l’ho votato, la sua campagna elettorale è stata arrogante e insopportabile. Di Luttazzi non ho mai detto che esagera, ma che a volte porta in Italia i modelli degli stand up americani, dimenticando che il pubblico italiano è un po’ diverso».

Però la accusano di essere volgare come lui.
«Che vuol dire essere volgari? Io sono una intellettuale libera, una libera pensatrice: so quello che dico, mi preparo. Volgare è il salotto di Vespa, sono le donne nude a Mediaset, è Mara Carfagna che diventa ministro con l’unico merito di aver fatto sesso orale al premier».

Questa è una sua opinione, non suffragata dai fatti. C’era bisogno dell’invettiva su Berlusconi "dipendente" da Viagra?
«Da autrice satirica, mi sembrava un argomento interessante. Berlusconi non ha alcun diritto di dire che la mia è spazzatura: lui faccia il politico, io la satirica».

Satirica, politica: non si capisce bene chi sia Sabina Guzzanti. Sa cosa si dice in questi casi?
«Che lo faccio per i soldi. Il mio reddito è pubblico, non è certo ai primi posti. Godo di questa posizione perché piaccio, ho l’affetto del popolo. La sinistra è troppo presa a piacere alla destra, la destra a fare la destra. Il risultato è che milioni di persone ascoltano me e Grillo perché sentono da noi quello che vorrebbero sentir dire da certi politici».


Dagospia 11 Luglio 2008