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 2008  luglio 06 Domenica calendario

Dove vai in ferie lo decide la banca. La Stampa 6 luglio 2008 Tra mutui in calo - colpa dei tassi stellari - sempre meno prestiti per auto e la scure della Robin Tax che minaccia i profitti del credito, anche le banche si sono messe a fare i conti con la crisi

Dove vai in ferie lo decide la banca. La Stampa 6 luglio 2008 Tra mutui in calo - colpa dei tassi stellari - sempre meno prestiti per auto e la scure della Robin Tax che minaccia i profitti del credito, anche le banche si sono messe a fare i conti con la crisi. E per esorcizzare lo spettro della recessione, alcune si sono gettate a capofitto in un nuovo affare: finanziare a rate le vacanze degli italiani.  vero che i nostri portafogli sono sempre più in rosso, ma è anche vero che quasi nessuno d’estate rinuncia a una piccola vacanza: secondo Federalberghi saranno 23 milioni gli italiani che dormiranno almeno una notte fuori casa da giugno a settembre. E così Deutsche Bank, Unicredit, Banco Popolare e Findomestic, la costola del credito al consumo di Bnp Paribas e Intesa Sanpaolo, hanno fiutato il business: prestare soldi a chi vuol andare in vacanza fino a proporre - spesso d’accordo con le agenzie turistiche - interi pacchetti preconfezionati. Insomma le banche s’improvvisano tour operator a 360 gradi. Anziché l’intera vacanza, il prestito può riguardare solo hotel, volo aereo (sia di una compagnia di bandiera che low cost), una crociera o un lungo viaggio in treno, come l’Interrail. La nuova frontiera del credito al consumo è esplosa proprio quest’anno: il mercato delle vacanze a rate nel 2008 potrebbe raggiungere tra i 400 e i 500 milioni di euro e nei prossimi anni il fatturato potrebbe raddoppiare. Si calcola che quasi mezzo milione di italiani farà debiti pur di andare in vacanza. In genere, piccoli debiti: il finanziamento medio per un viaggio a rate varia dai mille ai 1.200 euro a persona e viene rimborsato dai sei ai dieci mesi. Le mete più gettonate dal popolo dei viaggiatori a rate sono Sharm El Sheik e Maldive per chi ama il mare e le capitali europee Parigi, Madrid, Londra e Praga. Sempre meglio chiedere un prestito piccolo perché, comunque, il tasso medio del finanziamento non è una bazzecola: varia dall’8 al 12,50%, circa il doppio del tasso offerto per il mutuo di una casa. Ma è anche vero che alcune banche offrono viaggi a tassi zero. Per esempio, Deutsche Bank con la divisione Prestitempo, che è convenzionata con una sessantina di tour operator, offre il prodotto «Viaggi e vacanze», che contempla anche la formula a tasso zero. Una soluzione che spesso consiste in una vacanza preconfezionata, che può essere una meta poco turistica (Cambogia, Laos, ecc.) oppure un villaggio sperduto in un’isola che fatica a decollare con le prenotazioni. Insomma la banca non solo presta i soldi, ma decide anche la vacanza. Come si fa a prenotarne una? Il finanziamento lo si può chiedere direttamente in banca, presso la divisione specializzata nel credito al consumo, oppure presso un tour operator convenzionato. Di solito il 30% della vacanza si paga in contanti, il resto a rate. Le garanzie per il prestito sono tutt’altro che onerose: basta esibire la carta d’identità e l’ultima busta paga. Per chi vuol spendere di più, perché magari va in viaggio di nozze, Unicredit con lo sportello Consumer Financing ha lanciato «Prestito vacanze», che concede un finanziamento fino 5 mila euro ed è rimborsabile con un tasso medio del 7,95%. Chi vuole avere rate più basse può anche spalmarle oltre i tradizionali dieci mesi. Come? Ricorrendo anziché al prestito personale alle carte di credito revolving, che prevedono il rimborso fino a 24 mesi. Un esempio: la carta Giramondo lanciata da Ducato (Banco Popolare), in collaborazione con il tour operator Giramondo Viaggi, che permette ai clienti delle agenzie affiliate in tutta Italia di pagare le proprie vacanze a rate. Una formula che spesso viene usata dai giovani, che preferiscono pagare poco per volta. Luca Fornovo