Laura Eduati, Liberazione 4/8/2008, pagina 6., 4 agosto 2008
Santanchè. Liberazione, venerdì 4 aprile Partiamo dal comizio al Teatro Nuovo di Milano, dove un gruppo di teste rasate le ha gridato "Duce! Duce!" con tanto di saluto romano
Santanchè. Liberazione, venerdì 4 aprile Partiamo dal comizio al Teatro Nuovo di Milano, dove un gruppo di teste rasate le ha gridato "Duce! Duce!" con tanto di saluto romano. Lei afferma che è un tranello ordito da qualcuno dentro il Pdl. Stanno cominciando ad avere paura di me e dunque tentano di mettermi all’angolo dipingendomi come estremista, ma non ci riusciranno. I picchiatori fascisti stanno altrove, io non sono mai stata un picchiatore. Certo è difficile immaginarla come picchiatrice. Tuttavia a molti giovani che si rifanno all’ideologia neofascista piace menare le mani. Che ne pensa? No, si sbaglia. I giovani della Fiamma tricolore non si rifanno a quelle idee. Forse lei si riferisce a Forza Nuova. Non solo. A Verona, per esempio, giovani di Fiamma tricolore hanno minacciato dei giornalisti. Lei cosa vorrebbe dire a questi picchiatori? Che sono arrivata io, che non sono più messi nell’angolo marchiati come estremisti e violenti e non c’è più bisogno di fare certe cose. La politica si fa con la testa rivolta in avanti, non con le nostalgie. Picchia chi ha torto. Durante una intervista, Luca Romagnoli disse che non era sicuro che le camere gas fossero esistite. Cioè manifestava dei dubbi. Ma lei che è persona seria non trova pericoloso allearsi on persone che hanno queste idee? Sono l’unica politica che si batte da anni per la libertà delle donne musulmane, sono l’unico candidato premier che vuole boicottare le Olimpiadi cinesi per la libertà del Tibet. Le cose di cui mi parla sono così distanti da me che nemmeno le sento. E allora perché allearsi con Romagnoli? Con Romagnoli ci parlo e mi sembra una persona assolutamente ragionevole. Con me non si permetterebbe mai di fare discorsi del genere perché non ne uscirebbe intero. Nel 2002 il leader di destra francese Le Pen prometteva la "preferenza nazionale", cioè casa e lavoro prima di tutto ai francesi. Le piace l’idea? Io non c’entro niente con Le Pen. Noi siamo vicini a Sarkozy, siamo contrari come lui alla Turchia in Europa e siamo per l’Italia agli italiani. Introdurrebbe la "preferenza nazionale"? Mi piace molto come idea, io vorrei introdurre il principio di cittadinanza per l’assegnazione delle case. Si definisce cattolica? Sì. Credo che la fede sia una cosa meravigliosa. Fa anche delle cose concrete per definirsi cattolica? Certamente. Ogni mattina accompagno mio figlio ad una scuola cattolica e vado a messa. Il Vangelo insegna ad amare il nostro prossimo, a considerare tutti gli uomini uguali.Ma non le pare che questa politica anti-immigrazione faccia un po’ a pugni con gli insegnamenti evangelici? Non sono anti-immigrazione! Io sono dalla parte degli immigrati perbene, che vengono nel nostro Paese per lavorare, pagano le tasse, e proprio per l’alta considerazione che ho di loro non voglio clandestini, gente che ruba o stupra le nostre donne. Lei fa l’equazione clandestino=criminale. Perché? No, no, no...Io lavoro anche nelle carceri. Il 67% dei detenuti non è italiano. Vorrà pur dire qualcosa, no? Lei ha prodotto uno spot elettorale nel quale si vedono, dalla sua finestra di casa, clandestini, poveri, prostitute, violenza domestica... ...La prima cosa che farò dopo la legge elettorale è l’abrogazione della legge Merlin. Bisogna riaprire le case chiuse e darle in gestione a cooperative autogestite da donne. Ma torniano allo spot. Perché mette insieme la povertà e la criminalità? Bisogna avere paura dei poveri? E’ chiaro che sono due fenomeni distinti ed entrambi bisogna sradicarli. Spesso lei dice: questi clandestini stuprano le donne. Poi si vanno a vedere le statistiche e si scopre che oltre il 90% degli stupri è compiuto da italiani e che la violenza domestica è in aumento. Non crede che la realtà sia diversa da come dice? Ma lei confonde, sono due piani diversi. Per prima cosa bisogna dare l’Italia agli italiani e fare entrare soltanto gli stranieri regolari. E poi bisogna affrontare anche il problema della violenza domestica. Perché avvengono così tante violenze domestiche? Accade per ignoranza e per il fatto che l’uomo vuole sentirsi padrone. E’ un problema grosso. Ma è anche colpa delle donne, sa? Cioè? Sono tutte donne del capo. Hanno il torcicollo perché si girano continuamente a vedere se il capo annuisce. Lei si reputa femminista? Una femminista di destra che non va in piazza a fare rivendicazioni sessuali, ma chiede diritti umani e civili per migliorare la qualità della vita delle donne. Ho detto che il voto inutile è quello per Berlusconi perché vede le donne orizzontali, vorrei che le donne credessero in me perché io non le tradisco, sono pronta a farmi uccidere per loro. In quanto madre, che cosa fa o dice a suo figlio per inculcargli la parità dei sessi? Gli insegno il rispetto per le donne. Ma i maschi nascono maschilisti, è una questione genetica. Pensi che mio figlio è convinto che le femmine siano tutte "galline". Sono messaggi devastanti che recepisce ovunque, a scuola, dalla tv... Concretamente che politiche metterebbe in atto per le donne? Mi batterei per il salario accessorio visto che noi guadagniamo un 30% in meno, mi batterei come una leonessa per asili nidi aziendali e anche condominiali, orari flessibili per i supermercati. vorrei negozi aperti fino amezzanotte... Le quote rosa? Penso che siano necessarie. Come concilia questo suo impegno a favore delle donne con una tradizione di destra che, si sa, è maschilista e virile? Li convertirò, non si preoccupi (ride) . Se lei diventasse premier quali sarebbero i primi tre provvedimenti? Molte cose, tra le quali un governo di sole donne e un solo maschio, alle Pari Opportunità. E se La Destra non riuscisse a passare lo sbarramento alla Camera? Beh, allora vuol dire che ho sbagliato tutto e andrei a casa. Sarebbe una grossa delusione, per imbarcarmi in questa esperienza ho lasciato un posto sicuro da deputata... Che c’è di buono e di cattivo in Berlusconi? E’ stato un grande è sarà ricordato nella storia della politica per quello che ha fatto. Poi però è caduto nel teatrino della politica. Ma deve smetterla di avere la sindrome di Fini. Cos’è la sindrome di Fini? Mettersi coi traditori. Fini lo insultava dicendo che era un ectoplasma, gli augurava di morire per prendere il posto, ma come fai a stare sereno con uno che voleva pugnalarti alle spalle? Per solidarietà femminile non le faremo domande su tacchi a spillo e borsette... ...che palle! E io continuo a metterli! Non faccio nulla per nascondermi perché sono una donna e voglio presentarmi per ciò che sono. Essendo così benestante, non è che perde un po’ il contatto con la realtà delle cose? Ho il privilegio di essere una donna. E si ricordi che anche a Palazzo Chigi continuerei ad accompagnare mio figlio a scuola, continuerei a fare la spesa al mercato, porterei comunque i miei genitori o i miei suoceri all’ospedale. Laura Eduati