Il Messaggero 14 marzo 2008, Cos., 14 marzo 2008
Ecco le priorità. Il Messaggero 14 marzo 2008. ROMA - Dice Emma Marcegaglia: si va avanti sulla linea tracciata da Montezemolo
Ecco le priorità. Il Messaggero 14 marzo 2008. ROMA - Dice Emma Marcegaglia: si va avanti sulla linea tracciata da Montezemolo. «Anche se in quattro anni - precisa - alcune priorità potranno essere corrette». Vediamole, comunque, le priorità del nuovo presidente di Confindustria, fermo restando che alcuni punti sono da sempre nell’agenda di viale dell’Astronomia: dalla riduzione della pressione fiscale, alla necessità di alleggerire il peso della burocrazia, dalla esigenza di aumentare la produttività all’urgenza di accelerare i processi di privatizzazione e liberalizzazione. Energia. E’ necessario pensare ad un ritorno al nucleare di nuova generazione. Bisogna investire nei rigassificatori perchè la produzione energetica ormai dipende al 60% dal gas naturale. Inoltre occorre evitare black out e problemi di sicurezza nell’approvvigionamento. Infrastrutture. Va assolutamente potenziato il nostro patrimonio infrastrutturale. La realizzazione del tratto ferroviario ad Alta Velocità della Torino-Lione è una assoluta priorità per il Paese se non si vuole restare isolati dalle grandi reti europee. Turismo. Secondo la Marcegaglia il turismo è «il più grande asset d’Italia». L’obiettivo da centrare sarebbe quello di raddoppiare entro dieci anni il suo valore rispetto al Pil: dal 10% di oggi al 20% di domani. Ricerca. L’impegno di Confindustria sul fronte dell’innovazione e della ricerca deve proseguire a 360 gradi, puntando anche al mondo della pubblica amministrazione e della scuola. Senza uno sforzo sul versante della ricerca, il nostro Paese sarebbe destinato inevitabilmente a declinare. Cultura. «Resta l’aspetto cardine dell’immagine dell’Italia nel mondo nonostante le ”foto” sbagliate di degrado che spesso si danno». Il settore fattura infatti 84,4 miliardi pari al 6,3% del Pil e attiva un enorme indotto. Necessario da subito sciogliere quattro nodi: la differente regolamentazione tra livello nazionale e locale; il ruolo delle imprese; la competitività, anche nell’ambito delle imprese private, che può impedire la crescita di nuove; la discriminazione tra imprese pubbliche private nella ripartizione dei fondi. Cos.