La Stampa 14 marzo 2008, Giampiero Calapà, 14 marzo 2008
In classe lo spinello del prof. La Stampa 14 marzo 2008. Un professore fuma in classe, gli studenti lo filmano e l’immagine finisce su YouTube
In classe lo spinello del prof. La Stampa 14 marzo 2008. Un professore fuma in classe, gli studenti lo filmano e l’immagine finisce su YouTube. Poco dopo, sul sito di video più frequentato dai ragazzi compare il presidente della Provincia di Firenze, per dare una risposta là dove sapeva di essere ascoltato dai giovanissimi. Nel filmato qualcuno dice «è una canna», e tanto basta per scatenare il caos. Nessuno potrà mai sapere se la sigaretta, «rollata» in classe e fumata dal professore, contenesse cannabis o semplice tabacco biondo, anche se adesso tutti giurano che si trattava solo di tabacco. tardi comunque, le immagini sono fimmesso sul circuito più famoso del mondo e la valanga non si è più fermata. Professor panzone Nel frattempo, però, il professore, docente di educazione fisica dell’Istituto tecnico Marco Polo è stato sospeso dall’insegnamento in via cautelativa. Sanzioni sono in arrivo anche per i due giovani - un ragazzo e una ragazza - che hanno filmato la scena e messo tutto su Internet. Ora gli studenti dicono che era soltanto una sceneggiata, un momento di divertimento a «uso e consumo» dei ragazzi. E minacciano uno sciopero: il professor Alberto Borchielli, infatti è il docente più amato dagli allievi. Lo chiamano «il nostro insegnante panzone», e lui ha un ottimo rapporto con i ragazzi che lo adorano per il suo modo poco paludato di insegnare. Così poco paludato che il preside Carloni l’aveva già ripreso verbalmente qualche volta. La cronaca dei fatti è stata ricostruita cento volte: dal preside, dai collaboratori dell’Istituto, dalla polizia che si è precipitata alla scuola, dagli stessi studenti che difendono a spada tratta Borchielli. Quel giorno la palestra non era agibile quindi i ragazzi della terza A e l’insegnante di educazione fisica si fermano in aula. Dalla teoria si sarebbe passato allo scherzo. Qualcuno si fa una sigaretta, anche il professore. «Ti fai una canna?», chiede qualcuno mentre una delle studentesse filma con il videofonino. «Il gesto è gravissimo, sia stata una canna o una sigaretta», dice il preside Gianfranco Carloni. Gli fa eco il presidente della Provincia di Firenze Matteo Renzi che sceglie di usare YouTube per dire: «Mi auguro che il ministro dell’Istruzione intervenga per mandare a casa questo professore». Pronti all’occupazione «Era solo uno scherzo - insistono gli studenti a difesa del professore -, si trattava di tabacco, lui è un grande, l’unico che si sa rapportare con noi, l’ultima cosa che volevamo fare era danneggiarlo. Per impedire che venga commessa un’ingiustizia siamo pronti a scendere in piazza, ad occupare le aule». L’insegnante adesso è rammaricato: «Non fumavo da anni, ho ricominciato da quindici giorni e non pensavo potesse succedere tutto questo. Credo che smetterò nuovamente». E il ministro Fioroni dichiara: «La cultura della legalità nelle scuole deve passare da un rigoroso rispetto delle regole: è vietato fumare in classe, figuriamoci poi se si fosse davvero trattato di uno spinello». Giampiero Calapà Matteo Renzi, lei è presidente della Provincia di Firenze: perché ha scelto di intervenire sulla vicenda con un video su YouTube? «Perché su YouTube vediamo spesso le cose più turpi e squalificanti, eppure si tratta di uno strumento, uno strumento importante di internet, non è il demonio. Bisogna usarlo nel modo giusto, tutto qui. Io ho solo una responsabilità sull’edificio scolastico, però mi sono sentito in dovere di intervenire». L’avvocato del diavolo direbbe che forse ha un po’ esagerato, che magari si trattava di un momento di divertimento... «Chi viene pagato dal pubblico ha il dovere di svolgere il suo ruolo nel modo corretto, un docente ha un dovere educativo importantissimo». Però se vediamo al cinema Faletti, il professore di Notte prima degli esami, che fuma una canna si ride. Se avviene in realtà ci si scandalizza. Non è ipocrisia? «Assolutamente no, non è bigottismo. Il problema non è la canna in sé. Anche se si tratta di tabacco il comportamento è sbagliato, il classico professore che gioca la carta della simpatia non insegnando nulla ai suoi studenti. Per fortuna tanti docenti si comportano in modo molto diverso, senza essere alla ricerca di facile consenso degli adolescenti».