La Stampa 14 marzo 2008, FRANCESCO SEMPRINI, 14 marzo 2008
Io, la rovina del governatore. La Stampa 14 marzo 2008. Mini-bikini bianco, mascherina da sole sul viso, capelli bruni raccolti in una lunga coda e al polso un grande orologio di marca, probabilmente un Rolex
Io, la rovina del governatore. La Stampa 14 marzo 2008. Mini-bikini bianco, mascherina da sole sul viso, capelli bruni raccolti in una lunga coda e al polso un grande orologio di marca, probabilmente un Rolex. ritratta così, sulle prime pagine di tutti i giornali Kristen, la brunetta a luci rosse costata a Eliot Spitzer, la carriera politica oltre che la fiducia e l’affetto della famiglia. Dopo quattro giorni dallo scoppio dello scandalo che vede coinvolto in un giro di prostituzione di lusso il dimissionario governatore dello Stato di New York, ha un volto e un nome la squillo da 4.300 dollari a notte - spese escluse - con cui Spitzer ha trascorso la sera della vigilia di San Valentino nella stanza 871 dell’hotel Mayflower di Washington. Ashley Youmans, alias Ashley Alexandra Dupré, alias Kristen, ha 22 anni viene dal New Jersey e appartiene a una famiglia povera della periferia di Jersey Shore. A 17 anni senza completare nemmeno gli studi liceali lascia la «catapecchia» dove vive con la madre e dopo lunghe peripezie arriva New York con il sogno di diventare una cantante di musica rhythm&blues. Le cose però vanno diversamente e fallito il sogno di artista diventa una professionista del sesso al servizio di clienti d’eccezione. «Non voglio essere considerata un mostro», spiega nel corso delle interviste telefoniche dal suo appartamento nel lussuoso Chelsea Landmark sulla 25° Strada, dove l’affitto di un monolocale costa più di 3 mila dollari al mese. «Temo di non poterlo pagare dopo tutto quello che è successo. un periodo complicato», dice ai cronisti. «Oltretutto adesso anche il mio fidanzato mi ha lasciata». La voce lieve, quasi spezzata, non sembra quella della audace Kristen che si presenta a seno nudo sul sito web di Emperor’s Club, società internazionale di accompagnatrici di lusso, nella quale compare anche Elisabetta una graziosa ragazza italiana dal fare disinibito. Il tono di Ashley appare piuttosto quella della ragazza acqua e sapone che su MySpace racconta la sua odissea di bambina con un pizzico di Italia (dal nome della madre Capalbo e del patrigno DiPietro). Ha un’adolescenza tormentata: subisce abusi, vive tra i violenti litigi dei genitori e conosce la droga molto giovane: la vita la fa crescere in fretta e a 17 anni lascia il New Jersey inseguendo il sogno della musica. « la mia più grande passione», rivela a MySpace e cita Patsy Cline, Frank Sinatra, Christina Aguilera e Lauryn Hill come le persone che più l’hanno influenzata insieme al fratello Kyle nelle sue decisioni. «Vivo per la musica e la musica è come mi sento è parte di me», insiste Ashley che ricorda la grande emozione che ha provato nel sentire dal vivo i «mitici Rolling Stones» durante il loro ultimo tour. «Ho girato tra Carolina del Nord, Texas, Washington, Virginia», poi finalmente arriva nella Grande Mela dove nel 2003 fonda Pasche New York, «una società di produzione musicale», spiega l’avvocato. Il suo motto è «ciò che mi distrugge mi rafforza» e il più grande successo è «What we want» (cosa vogliamo), un pezzo a metà tra il suono hip-hop e il battito rhythm and blues che ripete all’infinito: «Sei sicuro di farcela, ragazzo». « una che ha corde vocali da sballo», rivela Logan, un amico rapper che racconta ai tabloid americani il legame con Ashley. La carriera da professionista inizia quando un musicista con cui vive la sente cantare sotto la doccia «Respect» di Aretha Franklyn: piomba nel bagno con la chitarra e si mette a suonare in sottofondo. fatta - racconta sulla pagina di MySpace letta solo ieri da 4 milioni di visitatori - si aprono le porte del successo. Dopo le tournée in giro per East Coast torna nel 2004 a Manhattan e trascorre i primi due anni tra locali cercando di crearsi dei contatti. «Oggi la musica è la mia vita», conclude la biografia, nella quale però gli ultimi due anni sono fatti di ricordi vaghi e spezzati. L’anagrafe rivela che nel 2006 Ashley Youmans, cambia nome in Ashley Ray Maika DiPietro, dal cognome del patrigno: «L’unico uomo che considero mio padre», dice anche se nelle interviste e su MySpace si battezza Ashley Alexandra Dupré. proprio in questi due anni di buio che il suo volto inizia a comparire sul sito di Emperors Club dove si fa chiamare Kristen o «la brunetta» e si presenta come una «modella di costumi da bagno amante delle cene esclusive e dei vini d’annata», con un «rating» di tre diamanti su una scala di sette: prezzo minimo mille dollari all’ora. La madre, Carolyn Capalbo, dice non credere a quello che sta succedendo anche perché nonostante le divergenze del passato i rapporti tra loro erano migliorati negli ultimi tempi e la figlia le raccontava molto della sua vita, ma non tutto. «Poi proprio con il governatore Spitzer - dice ai cronisti - è chiaro che sia stata incastrata, è giovane ed si è ritrovata in un giro più grande di lei. Questa volta è lei che non ce l’ha fatta». Nella lista delle squillo dell’Emperors Club, in mezzo alle varie Fiona ed Evelyn, le due asiatiche; Samantha, la top model internazionale dalle labbra carnose; Maya, la bomba bionda di Los Angeles, spicca una Elisabetta bruna, alta e sexy, «una bellezza italiana». Elisabetta viene definita una conduttrice in diverse tv locali, una «intellettuale» residente in Europa: La ragazza merita tre diamanti su un massimo di sette, un metro e settantacinque, 51 kg,ha « capelli castani e straordinari occhi celesti, seno prosperoso». FRANCESCO SEMPRINI