Paolo Valentino, Corriere della Sera 13/3/2008, 13 marzo 2008
Una sera di dicembre del 1985, il senatore Ted Kennedy, cliente affezionato ed espansivo, vi si attardò a cena in una saletta privata, insieme al collega e compagno di bisbocce Chris Dodd (ritiratosi a gennaio dalla corsa democratica alla Casa Bianca) e a due giovani damazze bionde
Una sera di dicembre del 1985, il senatore Ted Kennedy, cliente affezionato ed espansivo, vi si attardò a cena in una saletta privata, insieme al collega e compagno di bisbocce Chris Dodd (ritiratosi a gennaio dalla corsa democratica alla Casa Bianca) e a due giovani damazze bionde. Scorsero come al solito molto Champagne, molti Martini e molto Chardonnay. E quando, un po’ barcollanti, le due ragazze si alzarono per andare al bagno, il senatore chiese al proprietario di parlare alla graziosa cameriera su cui aveva messo gli occhi entrando. Si chiamava Carla Gaviglio. Non appena la poveretta entrò nel privé, Kennedy, alto e largo il doppio di lei, la ghermì ai fianchi, l’appoggiò di spalle su Dodd che era seduto e cominciò a strofinarle contro i suoi genitali. Solo l’arrivo di un’altra cameriera, interruppe lo struscio. Carla fuggì. Kennedy cercò di ricomporsi, si fece una risata, discusse con Dodd sul conto. Quindi le bionde tornarono dal bagno e la compagnia uscì rumorosamente, tra bacini e palpeggi dei senatori alle loro falene. Due anni dopo, toccò a un’altra dipendente, Frauke Morgan, cogliere Ted Kennedy in un privé della Brasserie, nudo dalla cintola in giù, steso a terra sopra una signora, anche questa platinata, col vestito arrotolato sopra il seno. La Morgan non ebbe ragioni di equivocare: «Stavano fottendo sul pavimento ».