Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2008  marzo 08 Sabato calendario

«Un proverbio africano recita: ”Non sono così scemo da immischiarmi nei matrimoni”. Io ci faccio attenzione, mia moglie no

«Un proverbio africano recita: ”Non sono così scemo da immischiarmi nei matrimoni”. Io ci faccio attenzione, mia moglie no. Un giorno, a nord di Timbuctù, commise un errore: disse a un tuareg che non avevamo figli. I casi erano due, nell’immaginario africano: o lei era sterile (e io facevo una pessima figura a non ripudiarla), oppure non ero capace io (brutta figura implicita). Per riparare lei menti: ”Mio marito ha altre mogli, con un sacco di bambini”. Il nomade, poco convinto, mi chiese conferma. Stetti al gioco: certo che ho altre mogli: bionde, grasse, di pelle bianchissima”. Mia moglie è magra, bruna, riccia e di pelle scura. ”Per quel che riguarda i figli non ricordo neppure quanti ne ho. Le ciccione bionde mi distraggono, così burrose”, aggiunsi. Il tuareg strabuzzò gli occhi, all’idea. Poi chiese: ”Se sei così in gamba, come mai ti porti appresso questa qui?” ” la moglie da viaggiio” risposi. ”Non mangia, non si scotta al sole e, soprattutto, non fa figli. Cosa vuoi di più?”. Una leggenda narra che oggi, nel Sahara, i tuareg abbiano mogli specializzate per le carovaniere. Danni collaterali dell’antropologia”.