Guglielmo Sasinini, Libero 11/3/2008, pagina 21., 11 marzo 2008
Un successo anti-chiesa che favorisce gli islamici. Libero, martedì 11 marzo Celebre nel mondo per i matrimoni gay e le continue risse violentissime con la Chiesa Josè Luis Rodriguez Zapatero ha vinto - ma non stravinto come desiderava - le elezioni che consentiranno ai socialisti spagnoli di restare altri quattro anni al governo
Un successo anti-chiesa che favorisce gli islamici. Libero, martedì 11 marzo Celebre nel mondo per i matrimoni gay e le continue risse violentissime con la Chiesa Josè Luis Rodriguez Zapatero ha vinto - ma non stravinto come desiderava - le elezioni che consentiranno ai socialisti spagnoli di restare altri quattro anni al governo. Ma la strada che gli si para dinnanzi non è proprio pianeggiante, è irta di molti ostacoli. Il Partito popolare di Mariano Rajoy infatti non solo ha mantenuto le sue posizioni, ma ha ottenuto più seggi in Parlamento rispetto all’ultima legislatura e tallona da vicino il Partito socialista. I due partiti a "vocazione maggioritaria" ora dovranno trovare un punto di incontro o meglio, per dirla alla Zapatero, "un matrimonio di fatto". Impresa non da poco. Il 14 marzo 2004 l’affluenza alle venne condizionata dall’orrore e dall’indi gnazione per i 192 morti negli attentati alla stazione madrilena di Atocha, questa volta hanno inciso altri fattori, che hanno impedito la tanto agognata "go leada" che cercava Zapatero. Gli spagnoli - come tutti noi - stanno vivendo un periodo di forte sfiducia nei confronti della politica, sono scettici sulle capacità della classe dirigente di risolvere i problemi di tutti i giorni: riduzione delle tasse, sicurezza, perdita del valore d’acquisto, disoccupazione, dispersione del denaro pubblico. Zapatero ha promesso una nuova crescita economica, la riduzione delle imposte, nuove infrastrutture, autonomia delle regioni. Vedremo di quanto si allungherà il suo naso. Il premier si dice convinto di poter governare per i prossimi quattro anni tranquillamente, ma di tensioni ne ha già fin troppe, a partire da quelle con l’epi scopato spagnolo dopo la legge sui matrimoni omosessuali e il più articolato "Progetto di educazione per la cittadinanza e i diritti umani" (in vigore dallo scorso gennaio in diverse scuole) il cui programma include oltre a temi come la non discriminazione anche la proposizione di diversi modelli di famiglia, affettività e identità sessuale che confliggono con le concezioni tradizionali cattoliche. Dopo la promulgazione della legge sull’educazione che ha un carattere profondamente indottrinante si è mossa la Conferenza episcopale di Spagna, i protestanti e gli evangelici, oltre a numerosissime organizzazioni sbrigativamente definite da Zapatero «nostalgiche di destra». Ma il premier non si è lasciato nemmeno sfiorare dal dubbio che uno Stato democratico non può assumere il ruolo di educatore della coscienza morale e che non può imporre un nuovo catechismo secolare in forma dogmatica. Il laicismo radicale di Zapatero è molto apprezzato invece dai musulmani della Federazione delle Entità religiose islamiche, il cui presidente Félix Herrero ha esultato dopo la vittoria socialista dichiarando: «Abbiamo votato compatti per Zapatero, perché prima viene la cittadinanza e poi le credenze di ogni individuo, condividiamo pienamente i suoi programmi di educazione, in particolare quelli che trattano della religione islamica, non esiste un primato della religione cattolica, è giusto che nelle classi e negli uffici pubblici venga rimosso il crocifisso». Incoraggiato Abdusalam Mansur Escudero, presidente della Giunta islamica spagnola, ha aggiunto: « rivendichiamo il diritto di utilizzare la cattedrale cattolica di Cordoba come luogo di culto anche per i musulmani». Pur di ottenere consensi Zapatero si è disinvoltamente dimenticato degli attentati subiti. Il suo stile spavaldo non piace proprio ad almeno il 40% degli spagnoli molti dei quali hanno appoggiato Mariano Rajoy, che condivide le preoccupazioni per la vittoria di un socialismo tutto ideologico, interpretato in chiave apertamente anticristiana. Non vi sono paragoni al mondo di un relativismo così veloce ed esasperato. Il rovesciamento delle parole di San Paolo: «Conoscerete la verità e la verità vi renderà liberi» che i giovani zapatisti hanno tradotto in: «La libertà socialista vi farà liberi» è solo l’ultima delle tante provocazioni. La Santa Sede non si è pronunciata ufficialmente, ma si conoscono le forti preoccupazioni per l’avanzare di un laicismo militante in una grande nazione storicamente cattolica, il che potrebbe creare i presupposti per una pericolosa deriva a livello europeo. Guglielmo Sasinini