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 2008  marzo 09 Domenica calendario

La Regina Madre dalle mani bucate. La Repubblica 9 marzo 2008. Era conosciuta come the Queen Mom, la regina madre, e universalmente amata dai sudditi britannici

La Regina Madre dalle mani bucate. La Repubblica 9 marzo 2008. Era conosciuta come the Queen Mom, la regina madre, e universalmente amata dai sudditi britannici. Ma adesso, sei anni dopo la sua morte alla veneranda età di 101 anni, si scopre che un soprannome più esatto sarebbe stato «la regina spendacciona». E che, per coprire le sue spese, un primo ministro britannico truffò il parlamento. una vicenda che risale alla fine degli anni Cinquanta: l´ha rivelata ieri il Financial Times, quattro decenni dopo i fatti, grazie alla declassificazione dei documenti d´archivio sul governo dell´epoca. Una famiglia reale segnata da lutti, divorzi e scandali d´ogni tipo non sarà certo imbarazzata da una questione simile, sebbene faccia cadere dal piedistallo un altro dei Windsor. La notizia, in compenso, fotografa quanto siano cambiati i tempi: cose del genere non potrebbero più accadere o, se accadessero, provocherebbero le dimissioni del premier coinvolto e farebbero traballare la monarchia. Siamo nel 1959. Da Clarence House, sua residenza ufficiale, la regina madre, vedova di re Giorgio VI e madre di colei che ora siede sul trono, la regina Elisabetta, fa pervenire un urgente messaggio al numero 10 di Downing street, residenza di Harold MacMillan, primo ministro conservatore e suo vecchio amico. Contenuto della comunicazione riservata: la regina madre non ce la fa più ad andare avanti con l´appannaggio di 70 mila sterline l´anno assegnatole dallo stato nel 1936. Fatti i conti degli aumenti causati dall´inflazione, gliene servono perlomeno altre 26 mila.  il tesoriere di Buckingham Palace, sir Arthur Penn, a portare la missiva al primo ministro. Il quale comprende di essere di fronte a una problema delicato. La regina madre, oltre che sua amica, è popolarissima e guai al leader politico che osasse farle quel che può apparire uno sgarbo. anche una donna che non esita a far sentire la propria autorità, dunque meglio non farla arrabbiare. D´altra parte la procedure ufficiale per darle un aumento è sconsigliabile per non dire impossibile: il governo dovrebbe presentare una richiesta formale al parlamento, dove l´aumento sarebbe discusso con l´opposizione e quindi messo ai voti. In una Gran Bretagna toccata dalla crisi del welfare e umiliata per la fine del colonialismo che sta smantellando tutti i pezzi del suo Impero, è probabile che Westminster respingerebbe la richiesta; scoppierebbero comunque, nel migliore dei casi, polemiche a non finire. Consultato il suo segretario personale, che concorda, MacMillan decide perciò di tenere la camera dei Comuni all´oscuro di tutto e di aggirare la legge. Il governo fa ascrivere al proprio bilancio una serie delle spese fino ad allora addebitate a Buckingham Palace, e alla regina Madre viene assicurata la totale esenzione dal pagamento delle imposte. Anche così, tuttavia, il premier non riuscì a raggranellare più di 8 mila sterline l´anno sulle 26 mila richieste dalla regina madre. Dovette intervenire, anche lei diplomaticamente e segretamente, la regina Elisabetta, che aggiunse di suo pugno, dal proprio patrimonio, 18 mila sterline all´anno da destinare alla mamma. Questo sistema andò avanti fino al 1970, quando il tasso d´inflazione apparve effettivamente troppo alto rispetto all´appannaggio della regina madre e il parlamento le concesse il sospirato aumento. Senza sapere nulla di tutte queste manovre, la Queen Mom continuò a spendere e spandere come le pareva. Del resto era famosa per non curarsi minimamente di problemi plebei come il pagamento delle bollette o di sapere da dove venivano i soldi. «Non aveva mai maneggiato una sterlina da quando era bambina», dice di lei Brian Hoey, un esperto della famiglia reale intervistato dal Financial Times. «Qualcun altro si era sempre preoccupato per lei». Sarà così che si vive, in splendida forma, fino a 101 anni? ENRICO FRANCESCHINI