Adriana Bazzi Corriere della Sera 6/3/08, 12 marzo 2008
Chi vuole fare carriera deve stare attento a quel che mangia. Lo dice la nutrizionista inglese Amanda Ursell dopo aver studiato una serie di ricerche condotte all’International Labour Office di Ginevra
Chi vuole fare carriera deve stare attento a quel che mangia. Lo dice la nutrizionista inglese Amanda Ursell dopo aver studiato una serie di ricerche condotte all’International Labour Office di Ginevra. Di prima mattina niente è peggio del cappuccino con brioche: troppi zuccheri e per di più raffinati provocano poi ipoglicemia e riducono, nel giro di qualche ora, le performance mentali. Meglio il muesli o una banana non troppo matura, oppure un bicchiere di succo di frutta o uno yogurt. Il cappuccino va bene al pomeriggio: quella piccola dose di caffeina serve per contrastare il calo di energia che tutti, chi più chi meno, sperimentano. Chi crede che il caffè e uno snack dolce a metà mattina siano un toccasana per la concentrazione sul lavoro, si sbaglia: la caffeina aumenta il battito cardiaco e innervosisce, lo stomaco si gonfia e gli zuccheri vengono presto assorbiti lasciando un senso di fame. Semmai è più utile una barretta di cioccolato perché toglie l’appetito. L’ora del pranzo, secondo gli esperti, va dedicata alle proteine che aiutano a combattere la sonnolenza pomeridiana e il calo di attenzione: ottime le uova ricche di colina, indispensabile per fabbricare acetilcolina, una sostanza del cervello che aiuta la memoria; vanno bene anche le carni rosse e bianche, purché magre, e il pesce. Pane e pasta vanno lasciati per la cena perché hanno un effetto rilassante sul cervello e favoriscono il sonno.