Corriere della Sera, 11 marzo 2008, 11 marzo 2008
L’odore di qualcosa di molto appetitoso e stuzzicante non solo ci fa muovere la lingua e i denti, ma anche le mani
L’odore di qualcosa di molto appetitoso e stuzzicante non solo ci fa muovere la lingua e i denti, ma anche le mani. Uno studio italiano, condotto da ricercatori di Siena, Roma e Ferrara, e pubblicato sulla rivista Plos One, dimostra infatti che annusando l’odore dei cibi vengono attivati dal cervello alcuni gruppi di neuroni necessari a compiere il movimento di presa. Simone Rossi, coordinatore della ricerca: «Il semplice odore del cibo è in grado di attivare, in particolari condizioni, delle strategie di movimento finalizzate alla presa dell’oggetto annusato, ma solo se questo è un alimento». Non si hanno infatti gli stessi effetti con un panino di sapone. Anzi, se l’odore contiene aromi che attivano anche i recettori trigeminali (in quanto ricchi di qualche sostanza irritante come i deodoranti), deputati anche alla percezione del dolore, il sistema motorio viene addirittura inibito. I ricercatori stanno ora studiando le applicazioni di questa scoperta in pazienti con diversi disturbi dell’olfatto, come i parkinsoniani e gli anosmici, e in pazienti con disturbi psichiatrici dell’alimentazione, quali bulimia e iperfagia.