La Repubblica 11 marzo 2008, LIANA MILELLA, 11 marzo 2008
"Sandra è stata la rovina di Mastella". La Repubblica 11 marzo 2008. Lo chiama proprio così, «uno sfizio familiare»
"Sandra è stata la rovina di Mastella". La Repubblica 11 marzo 2008. Lo chiama proprio così, «uno sfizio familiare». E ribadisce: «Sfizio, non un´esigenza del partito. La discesa in politica di Sandra crea solo problemi, non ha né l´esperienza né il taglio necessario per fare il presidente del Consiglio regionale della Campania. L´ho dichiarato e mi sono arrivate duemila telefonate di "finalmente l´hai detto perché è proprio così"». A casa Mastella adesso arriva anche la guerra interna, si sgretola pure l´immagine, tanto cara a Clemente, della famiglia unita. Lo strale contro la moglie Sandra viene dal più stretto giro dei parenti, addirittura dal cognato e deputato uscente Pasquale Giuditta che ha sposato Antonietta Lonardo, la sorella di Sandra. Sulle pagine del Corriere del Mezzogiorno Giuditta pianta il seme della discordia: «Clemente è stato rovinato dalla moglie. Il corto circuito è cominciato da quando lei è scesa in politica». Passano le ore, ma il passo indietro non arriva. «Mia cognata non m´inviterà più a casa sua? E beh pazienza, vorrà dire che io non la inviterò più a casa mia». Quando risponde al telefono l´ex Guardasiglli non ha la voce allegra. «Giuditta? E che altro ha combinato ancora?». Una reazione che è tutta un programma. Già due giorni fa, quando il cognato aveva raccontato di essere in possesso del "contratto" stipulato con Berlusconi Mastella aveva tagliato corto: «Macché, lui non ha un bel niente» (ma lui controbatte: «Ero presente, c´erano Berlusconi e Letta, il documento ce l´ho, eccome»). Di fronte all´attacco contro la moglie il sempre loquace segretario dell´Udeur si chiude a riccio: «Un´uscita così non è degna di replica. Io e Sandra non commentiamo. La verità è che alcuni di quelli che stavano intorno a me hanno perso la testa». Sandra però non si tiene l´offesa: «Purtroppo non esiste una famiglia in cui tutto è perfetto. Quelle di Giuditta sono reazioni umane sì, ma esagerate. Ma io e Clemente andiamo avanti lo stesso, stiamo con la gente e non con questi quattro deputati che hanno avuto paura». Paura, ovviamente, di perdere il posto. Dello scranno alla Camera Giuditta non parla neppure. Lui ce l´ha con Clemente per via delle «scelte politiche»: «Se uno dice "i deputati tornano a essere zero", allora vuol dire che lui è stato il segretario di tanti zero. Capisco le sue difficoltà, ma un leader non butta a mare così tutto il partito e il gruppo parlamentare». Inutile chiedergli la reazione di Antonietta: «Mia moglie fa la moglie, la madre, la sorella, mi sta accanto e mi da consigli, ma con umiltà». Insomma, non come «quell´altra... «. LIANA MILELLA