Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2008  marzo 11 Martedì calendario

Milano città più vecchia d’Europa: 547 centenari. Corriere della Sera 11 marzo 2008. Sorpresa: raddoppiati negli ultimi vent’anni

Milano città più vecchia d’Europa: 547 centenari. Corriere della Sera 11 marzo 2008. Sorpresa: raddoppiati negli ultimi vent’anni. «Ma è emergenza per gli anziani soli» Milano è ormai «la città più vecchia d’Europa». I centenari sono 547 e sono raddoppiati negli ultimi vent’anni. Non solo: i residenti d’età compresa tre i 70 e i 90 anni sono aumentati del 48 per cento. I medici: «I milanesi sono longevi nonostante smog e stress». Per i sindacati è «emergenza per i pensionati soli ». Così il Comune: «Spendiamo 100 milioni di euro l’anno per le politiche di sostegno». Negli ultimi vent’anni sono raddoppiati. Nel 2007 il Comune ha speso 100 milioni per la terza età La Camera del lavoro lancia l’allarme: «I pensionati non riescono a tirare la fine del mese» La vita si allunga, soprattutto a Milano. La città della Madonnina ha ormai conquistato la palma di «Città più vecchia d’Europa». Dal ’91 a oggi, i milanesi che hanno tra i 70 e i 90 anni sono passati da 162 a 240 mila. Più 48 per cento. Per quanto riguarda gli ultracenteneri, l’incremento percentuale è ancora maggiore. Rispetto a 17 anni fa gli anziani a tre cifre sono più che raddoppiati: erano 217 sono diventati 573. Spesa record Nella città della sanità eccellente cure e prevenzione fanno la differenza. Più forti dello smog e dello stress di una vita. L’«effetto Milano» sulla longevità non ha nulla a che vedere con la «pillola dell’immortalità » criticata dal Papa. «Cosa succederebbe con una vita biologica immortale? – ha detto il Santo Padre ”. Avremmo un mondo di vecchi che non lascerebbe più spazio ai giovani, alla novità della vita. L’unico vero farmaco dell’immortalità è l’eucarestia». Per ora a Milano l’invecchiamento della popolazione genera prima di tutto un problema di sostenibilità economica. Tanto per rendere l’idea, nell’ultimo anno il Comune ha messo a bilancio 100 milioni di euro per le politiche di sostegno agli anziani, pari a poco meno del 50 per cento del totale delle spese socioassistenziali. In più vanno messe in conto le retribuzioni dei 550 dipendenti comunali impiegati nel settore che si occupa delle politiche per la terza età. La rivincita degli uomini «Per il futuro i geriatri prevedono una maggiore longevità degli uomini. Il che significa che ci saranno meno vedove e le coppie resteranno tali più a lungo. Oggi stiamo riorientando l’offerta di servizi anche tenendo conto di questi aspetti», spiega l’assessore al Welfare, Mariolina Moioli. Le opportunità offerte dal Comune ai 135 mila ultrasettantacinquenni che vivono sotto la Madonnina sono diverse. Circa 1.500 anziani possono contare sui «buoni sociali» (da 300, 400 o 600 euro per pagare colf o badante); oltre 5.500 hanno diritto a un servizio di teleassistenza; 50 milioni di euro servono ogni anno per integrare le rette di 3.500 anziani ricoverati nelle residenza per non autosufficienti. E poi ci sono 300 posti nei centri diurni integrati e un centinaio di «alloggi protetti» a misura di anziano in costruzione. Nonostante ciò, il disagio aumenta. Il bilancio economico dei pensionati sta diventando più difficile da far quadrare di quello degli affetti. La Camera del lavoro parla di vero e proprio allarme. «I pensionati a Milano non riescono a tirare la fine del mese tant’è che nell’ultimo trimestre del 2007 ben 12 mila hanno chiesto all’Inps un anticipo sulle pensioni future », racconta Fulvia Colombini della segreteria Cgil di Milano. Prestiti sulla pensione «Le nostre leghe rilevano ogni giorno il forte disagio economico di chi si mantiene solo con la pensione», conferma il segretario generale dello Spi-Cgil di Milano, Valter Guazzoni. La possibilità di richiedere il quinto della pensione è stata introdotta solo dall’ottobre scorso. Da allora è stato un crescendo: 3.772 domande a ottobre, 4.045 a novembre, 4.402 a dicembre. «Con questi ritmi, nel giro di un anno i pensionati che chiedono un prestito rischiano di superare quota 50 mila nell’area metropolitana, pari al 7/8 per cento delle 980 mila pensioni erogate sul territorio », fa notare Colombini. Ieri anche il cardinal Angelo Bagnasco ha portato all’attenzione della politica il tema del potere d’acquisto da salari e pensioni. Una questione urgente. Soprattutto nelle città del Nord, Milano in testa. Terza età I livelli di cura e l’assistenza hanno allungato negli ultimi decenni la vita dei milanesi Rita Querzé