Libero 9 marzo 2008, ALESSANDRO DELL’ORTO, 9 marzo 2008
Per colpa di un tanga troppo sexy. Libero 9 marzo 2008. Minnie Minoprio, voce jazz, accento inglese, gambe lunghe così e sguardo sexy
Per colpa di un tanga troppo sexy. Libero 9 marzo 2008. Minnie Minoprio, voce jazz, accento inglese, gambe lunghe così e sguardo sexy. Provocante e intrigante, parruccone biondo e riccio, aria da svampita, faceva impazzire gli italiani negli anni Settanta ballando, sculettando e miagolando (fece talmente scalpore da provocare un’interrogazione parlamentare) mentre cantava "Quando mi dici così" - sigla televisiva di "Speciale per noi" (1971) - in coppia con Fred Bongusto. Tanta tv, ma anche teatro, musica, pubblicità (storica quella della caramella Dufour: "Vo glio la caramella che mi piace tanto e che fa Du-du-du-du-du-dudu-du-du-Dufour"), foto osé per "Playboy" e "Le Ore" e cinema («Ma le commedie sexy non le rifarei»), poi l’addio al mondo dello spettacolo a fine anni Ottanta per dedicarsi al primo amore, il jazz. Minnie Minoprio ora ha 65 anni e gestisce a Roma, con il marito Carlo Mezzano, il "The Cotton Club". dall’inviato Una scala stretta che scende, le foto dei grandi del jazz sulle pareti e oplà, benvenuti al "The Cotton Club", due saloni colorati, tavoli, lampade e laggiù un grande palco. Minnie Minoprio, complimenti. Gran bel locale. «Lo gestisco con mio marito da più di un anno. Lo abbiamo aperto per ripicca». In che senso? «Da tre anni mi esibivo con un gruppo romano, un giorno mi chiamano e dicono che sono esclusa, senza preavviso. Insomma, mi fanno le scarpe. Allora mi incazzo: "Bene, sapete che faccio? Apro un locale tutto mio"». E nasce il "The Cotton Club". «Ristorante e musica dal vivo, canto e lancio giovani artisti». Un nome da ricordare? «Lilly Latuheru, una delle più brave interpreti olandesi». Curiosità: perché il nome "The Cotton Club?". «Rispecchia il genere di musica che preferisco, jazz, blues. Ma non solo. Nonno era un magnate del cotone a Liverpool e sua mamma era originaria del South Carolina, tipo piantagioni e schiavi. Per me è anche un ritorno alle origini». La gente la ricorda, la riconosce? «I giovani mi ignorano. Le persone più grandi si stupiscono quando mi vedono sul palco: "Come fa a essere così energica alla sua età?"». Già, il tempo passa ma lei è in forma. A proposito, aggiornamento per gli amanti del gossip: Minnie Minoprio da quanto tempo è sposata? «Da 35 anni con Carlo Mezzano, la mia ombra, il mio rottweiler personale. Ho un figlio di 43 anni e due nipotini che appena possono salgono sul palco e mi imitano». Diceva di quanto è energica alla sua età. Scusi la sfrontatezza: quanti anni ha? «Sessantacinque, nasco il 4 luglio 1942 a Ware, Inghilterra». Nome di battesimo? «Virginia. Vado in collegio e il cognome Minoprio per gli inglesi è impronunciabile, allora i compagni si inventano un nomignolo: Minnie. Mi resterà per tutta la vita». Che bambina è? «Arrabbiata, incazzatissima, non mi piace quella vita. Per vendetta picchio tutti i compagni». E la musica? Idoli? «Elvis Presley, poi i grandi del jazz. Inizio a cantare, sono timida, ma mi scateno appena ho in mano un microfono. A 16 anni il primo lavoro in "teatro con "Cinderella"». Sono passati 50 anni, 50 anni di carriera. Festeggerà? «Guardi, qui al locale festeggio già tutte le sere». Buona questa. Primo contatto con l’Italia? «Nel 1959 Walter Chiari e Lelio Luttazzi vengono a Londra per cercare una soubrette, faccio l’audizione e restano colpiti». Per la voce, ma anche per la bellezza. E chissà Walter Chiari... «No guardi, Walter in questo periodo corteggia Ava Gardner. Io sono innocente, anzi un po’ tarda, ho le fette di prosciutto sugli occhi, lo considero solo un fratello maggiore. E non ho fidanzati, sono ancora ’na creatura ». Un ricordo di Walter? «Siamo in scena e devo parlare dopo di lui, agganciarmi a quello che dice, ma si dilunga, non finisce mai, io conosco poco l’italiano e sono in difficoltà. Appena torniamo dietro il sipario lo insulto. Si volta e pum , mi dà un ceffone. Però mi voleva un gran bene, ci volevamo bene». Dopo aver recitato per otto mesi in "Io e la margherita" torna in Inghilterra. «Qualche lavoretto, ma mi innamoro di un ragazzo italiano e mollo tutto per sposarmi. Di quel primo matrimonio, però, non un buon ricordo: lascio il mondo dello spettacolo e l’Inghilterra per mio marito, ho tante aspettative, ma alla fine si rivelerà tutto una bufala. E in Italia sarò una delle prime persone a divorziare». Torniamo al teatro. Nel 1966 fa "Ciao Rudy" con Mastroianni e la Carrà, nel 1974 farà "Forse sarà la musica del mare" con la Bertè. «Marcello è sornione, non dà confidenza. Con Raffaella ho un rapporto cordiale, anche se la stampa ci mette in competizione. Loredana invece è divorata dall’ambi zione, vuole arrivare a tutti i costi al successo ed è disposta a tutto. Ed è perennemente insoddisfatta, con una visione tragica della vita». Nel 1971 lei esordisce in tv con "Spe ciale per noi". Ed è il boom. «Prepariamo la sigla, ma non vado bene e Don Lurio dice che devo essere più sexy. Per tre giorni di fila mi fa lezioni, mi strappa di dosso il maglione che indosso e lo sostituisce con calze e reggiseno». Beh, ottimo risultato... «Ma io non ho mai capito di essere sexy, non mi sono mai resa conto. Infatti ero simpatica alle donne!». Ma soprattutto, faceva perdere il sonno agli uomini con i suoi miagolii. Tanto che la sua esibizione provocherà un’interrogazione parlamentare. «Dicevano che turbavo la notte degli italiani. Boh... Quella famosa sigla io e Fred Bongusto la giriamo tre volte, è lunghissima. Rivista ora fa ridere, ero proprio una pazza!». Pazza, bella e brava, ammirata e sognata da tutti. Un mito. «Per molti ero un cartone animato, come Jessica Rabbit. Tolta la parruca, spesso, non venivo nemmeno riconosciuta. Come quella volta...». Raccontiamo. «Salgo in taxi. L’autista mi guarda nello specchietto. "Sa che sembra la Minoprio?". "Me lo dicono tutti...". "Ao’, le piacerebbe, eh?"». Tanti spasimanti uguale tanti regali. Il più buffo? «Spettacolo a Cosenza, torno in camerino e tra i doni ricevuti trovo...». Non rida, racconti. «...una pecora viva!». E che ha fatto? «La metto in macchina dentro a un cartone. A metà strada mi fermo a dormire in albergo e la lascio sul balcone, ma in piena notte si mette a belare. E il giorno dopo si sparge la voce: "Minnie Minoprio va in giro con una pecora!"». Divertente. Teatro e spettacolo, ma anche cinema. Perché quella smorfia? «Film per la massa che dovevi accettare per restare nel giro. Era l’alter nativa alla tv, era un percorso quasi obbligatorio quando negli anni Ottanta c’è stato il boom del sesso». Già, il sesso. Quando ora rivede uno di quei filmetti oppure le copertine di "Playboy" o "Le Ore", che effetto le fa? «Le scene di nudo le cancellerei. Non tanto per me, quanto per i miei nipotini. Anche perché oggi quelle immagini non si possono guardare e capire con gli occhi di allora e di quel periodo storico». Le piaceva essere provocante? «La verità è che non sono mai stata brava e a mio agio a spogliarmi. E quindi non mi sono mai sentita provocante. Mi divertivo e basta». Minoprio, che rapporto ha con il sesso? «Il sesso? E cosa è? Ahahah. Mi infastidisce molto vedere il sesso ostentato, la prostituzione, donne senza mutande per strada». D’accordo, ma così non ha risposto alla domanda. Lei che rapporto ha con il sesso? «Ottimo direi». E quando si esibiva dal vivo le è mai capitata qualche situazione imbarazzante? «Inizio anni Ottanta, mi invitano a una festa di paese e mi presento in tanga. Ballo, canto e una tv privata fa una serie di primi piani sul sedere. Il giorno dopo il vescovo vede il programma, si scandalizza e fa tappezzare il paese di manifesti in cui censura "lo spettacolo indegno di un diavolo in gonnella". E mi scomunica». Addirittura scomunicata per un tanga? Ci è rimasta male? «No, tanto sono sempre stata protestante! La cosa più divertente, però, è stata la giustificazione del prete che aveva organizzato la manifestazione...». Cioè? «Testuali parole: "Io credevo che Minoprio fosse un uomo!". Ahahaha». Meraviglioso. A proposito, ha avuto spesso difficoltà con preti e religione? «Un parroco mi contatta per uno spettacolo, ma prima di firmare il contratto manda da me un gruppo di preti per controllare i costumi che metterò in scena. Mi presento in mi- nigonna attillata, loro mi guardano, sembrano perplessi. Mi riguardano. E poi: "Ma chissenefrega del parroco, va bene così". E mi danno l’ok». Cantante, attrice, ballerina, sex simbol. Ma se dovesse spiegare a un giovane di oggi chi era Minnie Minoprio, a chi si paragonerebbe? «Ero la Lorella Cuccarini degli anni Settanta. Adesso è un po’ attempata anche lei, ma rende l’idea». Le piace la tv di adesso? « tutto concentrato, condensato. Non si approfondisce più, è difficile da seguire». A fine anni Ottanta Minnie Minoprio sparisce. Perché? «Non mi andava di bussare alle porte dei funzionari, gente che magari non capiva un’acca dello spettacolo; mi scocciava dover pagare per aver dei passaggi televisivi dopo 30 anni di carriera. Così mi sono detta: "Io non mi umilio, ne faccio a meno". E sono tornata al mio vero amore, il jazz». Le manca la televisione? «Nooo. stata un buon trampolino di lancio e l’ho sfruttata. Non mi è mai piaciuta molto, ho sempre preferito il palco». Ora ha il locale che le occupa molto tempo. Ma prima che faceva? «Concerti in giro per l’Italia con la "Jazz story Orchestra", quella che poi Arbore mi ha fregato... E poi mi sono occupata di antiquariato». Cioè? «Per 12 anni ho fatto mercati d’arte per strada, senza essere riconosciuta. Adesso ho aperto un negozio proprio sopra il "The Cotton Club": vendo i pezzi più belli scovati nei mercatini». Minnie, ultime domande veloci. 1) La donna dello spettacolo più brava di sempre? «Shirley MacLaine». 2) Tra le italiane? «Wanda Osiris per carisma, Lauretta Masiero per bellezza». 3) C’è una nuova Minnie Minoprio tra le giovani showgirl di adesso? «Non so. Sono tutte belle e brave». 4) Il personaggio più simpatico del mondo dello spettacolo? «Pupo». 5) Il meno simpatico? «Anna Oxa». 6) Il più matto con cui ha lavorato? «Walter Chiari. Imprevedibile e generoso, spesso quando vedeva un barbone per strada lo invitava al ristorante con noi». 7) Una cazzata che non rifarebbe nella sua vita? «Nel 1973, nel pieno del successo, vado a sciare e mi rompo una gamba. Ho ancora problemi adesso». 8) Rapporto con la religione? «Stretto e intimo, sono protestante. In giardino ho una grotta con la Madonna». 9) Qualche paura? «Mi terrorizza lo squillo del telefono, da sempre». 10) Minnie Minoprio, ultimissima. Ha fatto di tutto: tv, musica, teatro, cinema. Ha ancora un sogno? «Sì, ho da poco pubblicato "Benve nuti a bordo", raccolta di racconti. Ecco, ora mi piacerebbe scrivere un libro di successo». p Turbavo le notti degli italiani, ma senza rendermene conto: non sono mai stata brava a provocare, all’inizio ballavo con un maglione. Poi Don Lurio mi obbligò a mettere calze e reggiseno e... Quella volta che un ammiratore mi regalò una pecora viva e io la portai a Roma in macchina. I preti mi temevano: un vescovo dopo la mia esibizione tappezzò il paese con manifesti in cui mi chiamava "diavolo in gonnella". Ho un ottimo rapporto con il sesso, ma non sopporto la prostituzione EVENTI 1971 Minnie Minoprio ha raggiunto l’apice della fama e del successo nel 1971 cantando e ballando con Fred Bongusto "Quando mi dici così", sigla finale della trasmissione tv "Speciale per noi". Ecco cosa altro succedeva quell’anno. COLOMBO AL GOVERNO Emilio Colombo (Dc) è il Presidente del Consiglio. FESTIVAL DI SANREMO Il 27 febbraio Nicola Di Bari e Nada vincono il Festival di Sanremo con "Il cuore è uno zingaro". Presentano Carlo Giuffré e Elsa Martinelli. NASCE STEFANO ACCORSI Il 2 marzo a Bologna nasce l’attore Stefano Accorsi. ESCE "IL MANIFESTO" Il 28 aprile esce il primo numero del quotidiano "Il manifesto", diretto da Luigi Pintor. OMICIDIO SCAGLIONE Il 5 maggio a Palermo viene ucciso per ordine dei corleonesi di Totò Riina il procuratore della repubblica Pietro Scaglione. il primo omicidio della guerra di scoraggiamento allo stato operato dai corleonesi, che si protrarrà fino a le stragi di Capaci e di via D’Amelio. C’ LA TVCAPODISTRIA L’8 maggio Iniziano le trasmissioni regolari di TeleCapodistria, la rete privata che dalla Jugoslavia trasmette in lingua italiana SCUDETTO ALL’INTER L’Inter vince lo scudetto con 46 punti. Secondo il Milan a 42, terzo il Napoli a 39. Boninsegna è capocannoniere del campionato con 24 reti. NASCE GIGI DI BIAGIO Il 3 giugno nasce l’ex calciatore Luigi Di Biagio. MUORE MONDADORI L’8 giugno muore a 82 anni l’edito re Arnoldo Mondadori. ADDIO JIM MORRISON Il 3 luglio Jim Morrison viene trovato morto nella vasca da bagno della sua abitazione a Parigi. Aveva 28 anni. MUORE ARMSTRONG Il 6 luglio muore a 70 anni Louis Armstrong, trombettista e cantante statunitense. L’IVA SOSTITUISCE L’IGE Il 7 ottobre entra in vigore una nuova imposta, l’IVA. Sostituisce l’IGE. LEONE PRESIDENTE Il 24 dicembre viene eletto il sesto Presidente della Repubblica, è il democristiano Giovanni Leone. NASCE ARMSTRONG Il 18 settembre nasce il ciclista statunitense Lance Armstrong. BATTISTI IL PI VENDUTO Il brano più venduto nel 1971 in Italia è "Pensieri e parole" di Lucio Battisti. FESTEGGIA 50 ANNI DI CARRIERA Virginia Minoprio detta Minnie nasce a Ware (Inghilterra) il 4 luglio 1942. La sua carriera italiana inizia nel ’59 con Walter Chiari, che la sceglie come soubrette per la rivista "Io e la margherita": la tournée dura otto mesi ed è un successo. Negli anni Settanta interpreta il personaggio della svampita e raggiunge il massimo boom nel ’71 quando canta con Fred Bongusto "Quando mi dici così", sigla finale della trasmissione tv "Speciale per noi". Attualmente Minnie Minoprio, 65 anni (foto piccola in alto a sinistra), gestisce (dove spesso si esibisce cantando jazz) il locale "The Cotton Club" (Roma, via Bellinzona 2) con il marito Carlo Mezzano. .p Negli anni Ottanta era quasi obbligatorio girare film osé e posare nuda. Quando mi rivedo adesso mi vergogno: non per me, ma per i miei nipotini. Che brave Wanda Osiris e Lauretta Masiero; Pupo mi sta simpatico, Anna Oxa no. Walter Chiari era severo ma anche generoso: una volta mi diede un ceffone, spesso invitava a cena i barboni visti per strada. Ho lasciato la tv perché mi sarei dovuta umiliare per trovare lavoro, e dopo 30 anni di carriera non era il caso... Ora faccio la scrittrice e il mio sogno è pubblicare un libro di successo ALESSANDRO DELL’ORTO