Corriere della Sera 7/3/2008, 7 marzo 2008
MILANO
La moda nel mirino del fisco. Secondo il settimanale L’Espresso, in edicola oggi, sono due le griffe multate: Dolce&Gabbana e Ferragamo, chiamate a versare all’erario rispettivamente circa 2 milioni di euro e 20 milioni. Da Dolce&Gabbana arriva solo un «no comment». Salvatore Ferragamo Italia, invece, in una nota stigmatizza «l’incompletezza dell’informazione » sulla presunta evasione fiscale che «fa trasparire un quadro fuorviante». La Maison annuncia di riservarsi «ogni azione in proposito».
L’accusa per Dolce&Gabbana riguarda il 2002. Una sentenza del 21 febbraio 2008 conferma i sospetti degli ispettori tributari su uno dei settori più controversi del mercato della moda: i rapporti economici tra gli stilisti e le ditte-satellite che comprano i loro prodotti esclusivi e li rivendono perlopiù ad altri distributori commerciali, chiamati «stockisti». Al centro del caso c’è un processo da 2 milioni che riguarda la Sto.Tex srl, controllata all’ 80% da Dolce&Gabbana Industria spa. Anche la casa di moda di Ferragamo è finita nel mirino di Visco, scrive l’Espresso,
che parla di un’evasione fiscale – sanzioni comprese – superiore ai 20 milioni di euro. L’accusa sarebbe di «esterovestizione »: una o più società riconducibili allo stesso soggetto economico dichiarano di avere sede fuori del territorio italiano per sfruttare tassazioni agevolate di altri Paesi. Da Ferragamo puntualizzano: «La vicenda ha origine da accertamenti del 2004 a cui la società si è opposta. La procura di Firenze ha poi ritenuto "clamorosamente smentito nei fatti ogni fine evasivo" e il procedimento è stato archiviato. In sede di contenzioso tributario, poi, su cinque sentenze quattro sono state favorevoli alla società e da ultimo quella di appello della Commissione tributaria regionale di Firenze del 18 gennaio 2008, successiva a quella citata nell’articolo ».
Moda e tasse