Italia Oggi 29 febbraio 2008, Franco Bechis, 29 febbraio 2008
Nomine, le carte dei pm. Italia Oggi 29 febbraio 2008. La procura della repubblica di Roma ha inviato un avviso di garanzia all’amministratore delegato dell’Enel, Fulvio Conti, all’imprenditore egiziano Naguib Sawiris, all’amministratore delegato di Wind, Luigi Gubitosi, al finanziere Alessandro Benedetti e ad altre sette persone per l’ipotesi di reato di corruzione, in relazione alla vendita della stessa Wind al gruppo Orascom, perfezionata nell’agosto del 2005
Nomine, le carte dei pm. Italia Oggi 29 febbraio 2008. La procura della repubblica di Roma ha inviato un avviso di garanzia all’amministratore delegato dell’Enel, Fulvio Conti, all’imprenditore egiziano Naguib Sawiris, all’amministratore delegato di Wind, Luigi Gubitosi, al finanziere Alessandro Benedetti e ad altre sette persone per l’ipotesi di reato di corruzione, in relazione alla vendita della stessa Wind al gruppo Orascom, perfezionata nell’agosto del 2005. L’inchiesta, partita nell’ottobre scorso sulla base di una puntata di Report di Milena Gabanelli, rischia di riaprire tutta la partita nomine pubbliche che aveva proprio nella riconferma di Conti all’Enel il principale punto fermo. I manager indagati si dichiarano estranei alle accuse, ma è indubbio che la vicenda pesi (...) L’ipotesi di accusa è che per concludere allora la trattativa per la cessione di Wind siano state pagate tangenti a intermediari e dirigenti Enel per un totale di 90 milioni di euro. Ipotesi naturalmente molto grave, ma per il momento solo di indagine: nei vari decreti di perquisizione firmati ieri non c’è riferimento ad alcuna fonte di prova specifica. I pm romani sono unanimemente ritenuti seri e molto preparati sui reati finanziari, l’iscrizione al registro degli indagati di tutti i protagonisti è atto dovuto in ogni caso per procedere alle perquisizioni, ed è a tutela degli indagati. Quindi tutta la cautela del caso è necessaria, ma il clima in cui esplode questa indagine non consente altrettanta serenità. Siamo in piena campagna elettorale, in un clima particolarmente giustizialista. Tra una lista di evasori dal Lichtenstein che si vorrebbe sventolare come arma contundente e propositi draconiani di chiudere le liste elettorali a chiunque sia circondato dal sospetto giudiziario, non c’è dubbio che la vicenda Enel rischi di avere eco ben più vasta della portata dei primi atti di inchiesta. Fra poche ore si leveranno le prime voci sull’opportunità o meno di riconferma di Conti nel delicato incarico ed è facile immaginare che possa andare gambe all’aria, trascinato dalle polemiche montanti, quel patto Gianni Letta-Enrico Micheli che aveva dato la prima direzione alla delicata partita delle nomine pubbliche. I magistrati debbono fare il loro lavoro, e non possono adeguare le inchieste ai tempi della politica. Non ha senso dunque discutere di inchieste ad orologeria. Ma in questi casi è la politica a dovere firmare- al contrario di quel che sta facendo- una sorta di moratoria giudiziaria: qualsiasi decisione delle procure in questo momento deve essere ritenuta ininfluente sul libero corso delle decisioni politiche e istituzionali... Franco Bechis