Italia Oggi 29 febbraio 2008, Claudia Morelli, 29 febbraio 2008
Anche Roma ha i suoi pm mastini. Italia Oggi 29 febbraio 2008. Cragnotti, Geronzi, Ricucci, Coppola
Anche Roma ha i suoi pm mastini. Italia Oggi 29 febbraio 2008. Cragnotti, Geronzi, Ricucci, Coppola. A sentire «i precedenti» collezionati dai pubblici ministeri romani Giuseppe Cascini e Rodolfo Sabelli, l’amministratore delegato dell’Enel Fulvio Conti potrebbe già farsi un’idea dei magistrati che si sono messi alle sue calcagna. E certo non è una idea tranquillizzante. Non certo per la loro preparazione che, in un foro difficile com’è quello romano, nessun penalista mette in discussione. Quanto per la «tigna» con la quale si muovono i due pm, determinati a sgominare presunti bancarottieri e corruttori. Non c’è inchiesta che non abbia tenuto banco nelle cronache finanziar-giudiziarie in questi ultimi anni che a Roma non sia passata dai loro tavoli. Qualche volta hanno lavorato in tandem, altre volte no. E in certi casi anche in filo diretto con il pool di Milano guidato da Francesco Greco. Hanno più o meno la stessa età, sono entrambi intorno ai 50 anni. Ma i loro profili sono diversi. Cascini è più «esposto», se non altro per il suo impegno associativo che lo ha portato a fare parte del comitato direttivo centrale dell’Associazione nazionale magistrati, eletto dai colleghi nella lista della corrente «di sinistra» Magistratura democratica. Ha alle spalle anche un incarico ministeriale presso la segreteria di Franco Corleone (verdi) ai tempi dei governi Prodi-D’Alema-Amato (1996-2001). L’ex guardasigilli Clemente Mastella lo ha nominato componente della commissione ministeriale che avrebbe dovuto suggerire norme e metodi per mettere a frutto i sequestri giudiziari di beni e soldi, per riscuotere sanzioni pecuniarie e spese processuali, per gestire con più efficacia i beni confiscati oltre che studiare nuove e ulteriori forme di contrasto alla criminalità economica con riferimento particolare all’ambito di applicazione della responsabilità degli enti (guarda caso). Un incarico da paladino di una giustizia che vuole funzionare, insomma. Sabelli, per conto suo, è «riservatissimo»: di lui non si ricordano uscite pubbliche o impegni istituzionali. Da lui, insieme ai colleghi Cugini e de Marinis, sono arrivate le richieste di rinvio a giudizio per Cesare Geronzi (ora presidente del consiglio di sorveglianza di Mediobanca) e Sergio Cragnotti, che fu anche spedito a Regina coeli, per il crack Cirio: bancarotta fraudolenta e concorso in truffa i reati contestati. Il processo è ancora in corso. Sabelli e Cascini lavorano in tandem nelle inchieste sulle scalate, quella a Bnl da parte di Unipol, ad Antoveneta e a Rcs MediaGroup, editore del Corriere della sera. Un pezzo di cattiva storia finanziaria del paese è finita nelle loro mani. Insieme hnnoa spedito in carcere i furbetti del quartierino Stefano Ricucci e Danilo Coppola, mandando in fumo i loro sogni di gloria su Rcs e Mediobanca. A Ricucci hanno contestato l’aggiotaggio per i tentativi illeciti di ricollocare il pacchetto di quota Rcs in suo possesso (14%). Riciclaggio e bancarotta i reati contestati a Coppola, che a Sky Tg 24 ha dichiarato di sentirsi vittima di una persecuzione. Loro però non hanno mollato. Claudia Morelli