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 2008  marzo 03 Lunedì calendario

La versione di Ciro. Affari & finanza 3 marzo 2008. Francesco Cossiga, sardo spiritoso, gigioneggia sugli uomini molto intelligenti che non si accorgono di essere corteggiati dalle donne

La versione di Ciro. Affari & finanza 3 marzo 2008. Francesco Cossiga, sardo spiritoso, gigioneggia sugli uomini molto intelligenti che non si accorgono di essere corteggiati dalle donne. Ciro Paone, grande sarto napoletano che di maschi e femmine s’intende non meno dell’ex presidente della Repubblica, sostiene che solo gli uomini coraggiosi possono andare a letto con le belle donne. Di Cossiga abbiamo detto un paio di settimane fa; di Paone diciamo oggi cominciando con l’osservare che la sua sentenza è assai meno banale di quanto possa sembrare a prima vista, ed è pure meglio di quella classica proustiana secondo la quale le belle donne andrebbero lasciate agli uomini senza fantasia: ma a chi la vuol dare a bere il divino Marcel? Ciro ha fondato e portato al successo una maison, la Kiton, che da decenni veste uomini eleganti che vogliono piacere alle donne di gusto. E’ vicino alla settantina, ma vive in mezzo ai giovani. E’ un concentrato di arguzia partenopea, di una sapienza di vita che la seriosità celodurista del nordismo complessato non riuscirà mai a capire. Il suo teorema non può essere liquidato riducendolo alla raccomandazione di limitare gli incontri agli Indiana Jones e alle Bond Girl del momento. Le belle donne delle quali parla il maestro Paone sono sempre delle belle signore, anche se hanno solo vent’anni e non sono sposate. Risplendono e lo sanno. La bella donna, per un napoletano verace, non può non avere fascino, e il fascino è un arricchimento non scontato della semplice bellezza. La bella donna pretende attenzione e dedizione, che spesso, ma non necessariamente, si traducono in oneri finanziari rimarchevoli dei quali non è particolarmente grata. I regali, se proprio dobbiamo parlarne, se li aspetta, ma non valgono a comprarne né i favori né la simpatia né tantomeno l’amore. Altrimenti che regina di cuori sarebbe? Poiché ha – o ha avuto – una vita ricca di esperienze, la bella donna dispone di un ampio ventaglio di termini di paragone. Non è detto che ne approfitti, ma il solo fatto che possa mettere a confronto il pretendente con i precedenti la innalza su un piedistallo dal quale mette alla prova la sicurezza e l’autostima profonda dell’uomo, anche quando da pretendente fosse diventato marito o amante. La signora charmant, infine, può diventare l’oggetto di un desiderio dei più. Insomma, Ciro ci avverte che costoro stimolano nel partner l’ansia da prestazione e la gelosia. E però un dubbio ci assale: come mai le belle donne continuano ad avere tanti corteggiatori se, come tutti dicono, il coraggio è la virtù più rara? Probabilmente, gli uomini non sanno che ci vuole un cuor di leone per provarci, e per durare. Meno male: beata ignoranza. ALBERTA MARZOTTO