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 2008  marzo 03 Lunedì calendario

Angelucci al listino in nome del figlio. Corriere Economia 3 marzo 2008. Con due parole aggiunte a un documento e una plusvalenza di 300 milioni di euro la Tosinvest della famiglia Angelucci si trasforma

Angelucci al listino in nome del figlio. Corriere Economia 3 marzo 2008. Con due parole aggiunte a un documento e una plusvalenza di 300 milioni di euro la Tosinvest della famiglia Angelucci si trasforma. Le due parole in più riguardano la nuova denominazione della cassaforte lussemburghese che regge le fila del gruppo romano attivo nella sanità, nei servizi, nell’immobiliare, nell’editoria e nella finanza. Il capostipite Antonio Angelucci, ex dipendente dell’ospedale San Camillo e sindacalista Uil, ha inserito il figlio minore nella denominazione dell’accomandita che controlla al 100% la holding Tosinvest sa e, a cascata, le principali partecipazioni italiane. La vecchia Spa di Antonio Angelucci ha cambiato ragione sociale in Spa di Antonio e Giampaolo Angelucci. Un semplice tratto di penna offre al terzogenito Giampaolo, 36 anni, l’investitura ufficiale. Spetterà a lui, in caso di impedimento del padre, il potere di firma su una piramide di società che ha 26 strutture ospeda-liere, un fatturato aggregato di circa 400 milioni di euro e debiti complessivi intorno ai 460 milioni. Subito a valle dell’accomandita di famiglia, Alessandro Angelucci, fratello trentasettenne di Giampaolo e gemello di Andrea, ha lasciato gli incarichi nella capogruppo Tosinvest sa, anch’essa insediata in Lussemburgo. Al suo posto, è subentrato Ernesto Monti, professore di finanza aziendale, presidente onorario di Astaldi, amministratore di Enertad, Europoligrafico e numero uno della Finanziaria Tosinvest, capogruppo italiana degli Angelucci. Per l’erede di Tonino Angelucci non si tratta di un debutto nel Granducato, dove la sua famiglia si muove con disinvoltura fin dai primi anni Novanta. Oltre alle partecipazioni di famiglia, Giampaolo ha costituito nel 2005 la sua personale finanziaria che si chiama G Invest e fa capo alla londinese Aqualegion e alla Walbond, società insediata nel paradiso off-shore delle Isole Vergini Britanniche. G Invest controlla la G Invest Italia immobiliare, sequestrata nel giugno 2006 dal tribunale di Bari nel quadro dell’inchiesta sulla sanità in Puglia. Questa indagine è costata a Giampaolo Angelucci un periodo agli arresti domiciliari per finanziamenti all’ex governatore forzista Raffaele Fitto. Sia il provvedimento sulla società, sia quello sul proprietario sono peraltro stati revocati nel giro di qualche settimana dal gip. L’inciampo giudiziario non ha fermato la riorganizzazione. Intorno al successore designato, si è formata una squadra di manager esterni: Sergio De Benedetti, Arnaldo Rossi, Antonio Vallone per il comparto sanitario, e Carlo Trivelli, figlio di Renzo Trivelli e Anna Maria Ciai, deputati del Pci. A guidare la pattuglia degli degli amministratori c’è, appunto, Ernesto Monti, che per tutti gli anni Novanta ha coperto vari incarichi nel gruppo Banca di Roma-Capitalia. Il suo ruolo di direttore finanziario dell’istituto gli ha procurato il coinvolgimento nel crac Trevitex e, nel dicembre 2006, una condanna in primo grado per bancarotta preferenziale. Monti viene dunque dalla scuola di Cesare Geronzi, l’uomo al quale in assoluto gli Angelucci devono di più. Nell’ottobre 2003 l’attuale presidente del consiglio di sorveglianza di Mediobanca ha inserito la famiglia romana fra i fedelissimi del patto di sindacato dell’istituto. Il premio alla fedeltà è arrivato sei mesi fa. Al momento in cui il patto Capitalia si è sciolto per la fusione con Unicredito, gli Angelucci hanno ceduto sul mercato la partecipazione dello 0,4% nella nuova banca. Il saldo dell’operazione è stato un ricavo di 430 milioni con un guadagno di 300. La riserva liquida è tale da consentire ampi margini di manovra a Tosinvest che sta ristrutturando le varie controllate in vista di una quotazione per divisioni non appena i mercati si stabilizzeranno. Le prime mosse della famiglia sono andate verso la ridefinizione del comparto immobiliare con una girandola di scissioni e fusioni che, alla fine di dicembre, hanno portato all’incorporazione di Tosinvest properties in Tosinvest immobiliare e alla costituzione di Tre (Tosinvest real estate), la nuova subholding del settore che ha in portafoglio immobili per 100 milioni di euro. Anche il fronte editoriale è in movimento. Dopo lo scacco subito con il tentato acquisto dell’ Unità , gli Angelucci intendono puntare sull’ampliamento del quotidiano Il Riformista con un investimento previsto in 20-30 milioni di euro. Le altre testate, il quotidiano Libero diretto da Vittorio Feltri e il free press quindicinale di settore Sanità Lazio , procedono con buoni risultati. Nel settore delle cliniche, che vale circa metà dei ricavi complessivi del gruppo, Tosinvest sanità è stata tolta dal perimetro di consolidamento della capogruppo italiana Finanziaria Tosinvest con la cessione del 51% delle azioni all’accomandita Tosinvest Italia. Proprio la subholding degli ospedali dovrebbe essere la prima ad affrontare l’avventura del listino. GIANFRANCESCO TURANO