Il Messaggero 29 febbraio 2008, PATRIZIA SALADINI, 29 febbraio 2008
Marc Yu. Il Messaggero 29 febbraio 2008. Marc Yu ha nove anni. nato in America, a Pasadena California, il 5 gennaio del 1999
Marc Yu. Il Messaggero 29 febbraio 2008. Marc Yu ha nove anni. nato in America, a Pasadena California, il 5 gennaio del 1999. un provetto pianista. A quattro anni ha imparato a suonare anche il violoncello. giovane ma saggio come chi medita per anni e anni in un eremo. «Ho ascoltato la musica sin da quando ero nel grembo di mia madre. Ho memorizzato subito le note. Non è la prima volta che vengo in Italia. Non voglio che si dica che sono un bambino prodigio. Amo Beethoven, Mozart, Chopin, Bach, Schubert, Brahms, Glenn Gould». Ieri sera Marc si è esibito sul palcoscenico dell’Ariston eseguendo Il volo del calabrone di Rimsky Korsakoff. Ha assecondato Piero Chiambretti e si è divertito alle sue battute. A fine esibizione ha suonato con Baudo il ”tormentone” Donna Rosa. Piccolino con occhialini che gli rischiarano il volto, giacca nera damascata, pantaloni sempre neri e camicia di raso bianco, nella conferenza stampa informale di ieri mattina ha risposto con puntualità alle domande dei giornalisti. Quando hai capito che la musica classica era importante per te? «Ancora prima di nascere. Quando mia mamma era in stato interessante metteva dei dischi di musica classica ed io, nel suo grembo, ho ascoltato tutte quelle note. A due anni ho iniziato a strimpellare qualcosa e a tre anni ho chiesto ai miei genitori se potevo suonare. Così sono diventato un pianista» Ti senti un ”piccolo Mozart” come ti definisce qualcuno? «Io sono Marc Yu. Non mi piace, anche se mi lusinga, sentirmi dire che sono un ”bambino prodigio”. I miei coetanei si potrebbero sentire penalizzati. Magari i genitori non credendoli dei piccoli geni potrebbero non dar loro le possibilità che ho avuto io». Quante ore studi ogni giorno? «Circa cinque o sei ore. Solitamente mi sveglio e inizio a suonare. Poi faccio una piccola pausa. Doccia, colazione. Quindi torno a suonare. Nel pomeriggio faccio i compiti, vado al parco con i miei amici e poi torno a casa. Studio ancora un po’ il piano. Poi a cena e a letto». Ma ci sono delle cose, oltre allo studio, che ti piacciono? «Certo, amo tantissimo giocare a ping pong. Adoro la lettura e i musei. Forse sono diverso dagli altri bambini quando suono il piano, ma quando vado al parco sono uguale a loro. Corro, rido, scherzo. Ho solo nove anni». E i compositori che ami di più? «Sicuramente Beethoven, Mozart, Chopin, Bach, Schubert, Brahms ma anche Glenn Gould. Molti di loro hanno avuto delle difficoltà ma le hanno superate. Spero che la forza di volontà non mi abbandoni mai». PATRIZIA SALADINI