Il Messaggero 2 marzo 2008, Enrico Vanzina, 2 marzo 2008
Tanti cari amici. Il Messaggero 2 marzo 2008. ADORO quelli che, nel tempo libero, svolgono con talento un’attività diversa dalla loro
Tanti cari amici. Il Messaggero 2 marzo 2008. ADORO quelli che, nel tempo libero, svolgono con talento un’attività diversa dalla loro. Di gente così ne conosco tanta. Rappresentano una schiera di amici speciali ai quali va tutta la mia ammirazione. Ciro Paolillo, noto imprenditore nel campo delle pietre preziose (insegna anche gemmologia ad alto livello), quando si toglie la giacca e la cravatta diventa un formidabile atleta. Infila una T Shirt, dei pantaloncini, delle scarpe ad hoc e parte di corsa in giro per la città. Non lo spaventano venti, venticinque chilometri al giorno. A più di cinquant’anni ha ancora la leggerezza di un etiope, la tenacia di un keniota. Insomma è un meraviglioso maratoneta. Tra tutti quelli che vedo correre al Circolo Aniene, come amatori, Ciro è sicuramente il non professionista con più classe. E infatti, quando ha corso le sue maratone ha stampato tempi di tutto rilievo. Il mio amico Toni Concina, invece, che è stato per anni un manager di alto profilo, suona il pianoforte in maniera strepitosa. E’ talmente bravo che, la sera, gli è concesso di andare a suonare a casa di Armando Trovajoli il quale lo ascolta, sornione, con un sorriso compiaciuto. Toni improvvisa Cole Porter, Gershwin, Garner, Brubeck, ma anche Carosone, Aznavour, Conte, Modugno, con la disinvoltura di chi ha naturalmente le note tra le dita. Un altro non professionista capace di stupire quando s’impegna nel suo hobby è l’architetto Massimo Sirolli, un fenomeno al gioco del Bridge. Massimo, in partita libera, può tranquillamente sfidare i campioni del Blue Team e sperare di batterli. Sarebbe come, per me, salire sul ring con Cantatore e metterlo al tappeto. Gaetano Micara, anziano gentiluomo romano, ha un altro talento: conosce a memoria le poesie di Trilussa e le recita come non riesce a farlo nemmeno un consumato attore uscito dall’Accademia. Ascoltarlo, dopocena, quando si lancia con enfasi nelle sue recite romanesche è un vero e proprio incanto. Naturalmente, tra questi fenomeni per hobby, ci sono anche delle donne. Maria Scicolone, sorella di Sofia Loren e mamma di Alessandra Mussolini, è una cuoca da urlo. Quando decide di mettersi in cucina e di accendere i fornelli, fa tremare anche Vissani e Beck. Le sue pizze fritte sono qualcosa di assolutamente sublime. Allo stesso livello di genialità, ma in un campo diverso, c’è Silvia D’Amico, produttrice, figlia della grande Suso Cecchi D’Amico, la quale è campionessa del mondo di piccolo punto. Con le sue mani, due ferri e un filo, realizza stupefacenti miracoli. I miei amici Luca Cordero di Montezemolo ed Enrico Mentana, fuori dal lavoro, sono due novelli Pico della Mirandola: hanno una memoria da far paura. Ricordano tutto, tutti. Fenomeni da baraccone. Vittorio Costa, grande cardiologo bolognese, è un pittore della domenica, ma così bravo che meriterebbe una personale al Museo d’Arte Moderna. Un altro mio amico, l’avvocato penalista Stefano Bortone, è il più grande esperto (credo al mondo) di scarpe. Oltre a collezionarle sa tutto su suole, cuoio, modelli e calzolai. Il bravissimo giornalista Giuliano Gallo sa tutto sulle barche e sulle storie che riguardano il mare. E infine il regista Gigi Magni conosce a memoria tutte le canzonette degli anni 30/40. E per me è una fortuna. Perché, avendo amici così talentuosi, ho l’impressione di saperne un po’ di più sulle cose della vita. Enrico Vanzina