Il Messaggero 2 marzo 2008, DANIELE MAGLIOCCHETTI, 2 marzo 2008
Steward? Ma togliti di mezzo. Il Messaggero 2 marzo 2008. «Cosa vuoi? Non posso scavalcare? Ma vedi de non rompe»
Steward? Ma togliti di mezzo. Il Messaggero 2 marzo 2008. «Cosa vuoi? Non posso scavalcare? Ma vedi de non rompe». Poveri steward, neoprofessionisti ma sempre bistrattati, sottopagati e soprattutto maltrattati. Scatta la nuova era, almeno così è stata dipinta un po’ da tutti, ma non è cambiato proprio nulla. Almeno all’Olimpico e soprattutto in curva. Da quelle parti ieri si scavalcava che era una bellezza. Un centinaio di ragazzi o forse di più hanno fatto un po’ il comodo loro andando da una parte all’altra tra curva e distinti. Succede da sempre, e questo si sa, ma secondo le nuove direttive degli steward tutto ciò doveva essere impedito. Alla fine non è successo nulla e anche questo conta in una giornata come quella di ieri, visto che era la prima. Ma è solo la punta dell’iceberg. Di cose da dire ce ne sono parecchie. E addossare ogni responsabilità a loro è ingiusto e ingeneroso. La Roma ieri ha rischiato parecchio, anche perchè la situazione numerica degli steward era ai limiti della regolarità. Per l’Olimpico gli steward previsti dovrebbero essere 300. E diciamo che ieri sera non è andato tutto a gonfie vele. Basti pensare che all’ultimo momento, oltre all’aiuto degli sterward di scuola Lazio e quindi ben formati, sono state chiamate diverse persone che non avevano sostenuto l’esame, almeno fino a ieri. Tanto è vero che all’Olimpico si potevano notare due casacche diverse. Stesso colore, giallo, ma con scritte diverse: una con Steward, l’altra con Staff. E la confusione da questo punto vista per chi doveva svolgere alcune cose ben dettagliate non è mancata. «Saremo noiosi e ripetitivi, ma ieri siamo arrivati due ore prima della partita e, nonostante avessimo chiesto garanzie, nessuno è stato in grado di dirci quanto prenderemo da qui in avanti. E questo è grave. Si parla di 30 euro o poco più e se dovesse essere così, allora basta. E se continua in questo modo, allora è inutile aver fatto tutti quei corsi», lo sfogo di Renato, un giovane steward che era all’Olimpico nell’area prefiltraggio e che è stato spostato durante la partita in un altro settore dello stadio. Insomma, c’è tanta delusione, confusione e parecchia rabbia per come è andata la prima giornata. Roma-Parma doveva dare il battesimo a queste nuove figure dalla casacca gialla che rispetto a prima hanno tante responsabilità, un po’ più d’autorita’ ma poco rispetto da parte dei tifosi. Anzi, per dire esattamente le cose come stanno la gente, non tutta per la verità perchè la maggior parte è serena e tranquilla, non li accetta come nuova autorità e come figura dominante all’interno dello stadio. «Prego, mi fa vedere il biglietto», ha chiesto uno steward di scuola biancoceleste nel prefiltraggio nella zona di via dei Gladiatori. Secca e brutale la risposta di un signore oltre la cinquantina: «Ma io non te faccio vede’ proprio un cavolo, ma chi sei te?». E queste scenette ieri erano quasi la norma. Per le nuove direttive imposte dal decreto Amato, il signore in questione ha rischiato grosso, ma per evitare problemi lo steward ha lasciato correre. E forse ha sbagliato, ma per quieto vivere si fa questo e altro. Perchè la verità è solo questa, soprattutto nelle curve. Probabilmente sono tutte cose che prima o poi verranno registrate e, magari, con il passare del tempo cancellate. Questa è la speranza che hanno i nuovi steward. C’è da dire, comunque, che non è andato tutto male. In zone come la Tribuna Tevere, Monte Mario, ma anche la stessa Sud non ci sono stati problemi di controllo. La vera novità rispetto alle scorse volte è stata vedere gli steward controllare con il metal-detector e o fare piccole perquisizioni. Cose che, di solito, erano assegnate alle forze dell’ordine che erano comunque lì vicino a sorvegliare che tutto andasse per il verso giusto. In alcuni settori c’è stata addirittura una severità non richiesta, ma anche questo è frutto della tanta confusione che c’era ieri sera. In Tevere ad alcuni tifosi, in possesso delle tessere famiglia, un abbonamento particolare che la Roma consegna con tanto di foto, è stato chiesto in abbinamento il documento. Qualcuno non lo aveva portato con sé ed è dovuto tornare indietro fino alla macchina per recuperare il tutto e entrare all’interno dello stadio. Cose simili sono accadute anche in curva Sud e Nord. Non solo. Per la prima volta anche i giornalisti sono stati controllati dagli steward e non dalle forze dell’ordine. A parte tutto, oltre alle lamentele, anche agli steward bisogna fare una piccola tiratina d’orecchie. Molto di loro, infatti, ieri appena è iniziata la partita non erano in piedi come prevedono le regole, ma comodamente seduti a vedere la partita. Ma non è tutto. Ai gol di Aquilani, Totti e così via gli omini in casacca gialla hanno anche esultato, nonostante il cosìdetto codice di comportamento non lo preveda affatto. Insomma, si è capito che la strada da fare è parecchia sia dal punto di vista comportamentale, sia su quello culturale da parte della gente. Non è ammissibile che un tifoso prenda a male parole uno steward solo per il piacere di farlo o, peggio ancora, perchè non è riconosciuto come un vero e proprio «pubblico ufficiale». DANIELE MAGLIOCCHETTI