La Repubblica 29 febbraio 2008, GOFFREDO DE MARCHIS, 29 febbraio 2008
La teodem e la lesbica, insieme in Parlamento. La Repubblica 29 febbraio 2008. In sala operatoria può nascere solo un´amicizia che dura tutta la vita
La teodem e la lesbica, insieme in Parlamento. La Repubblica 29 febbraio 2008. In sala operatoria può nascere solo un´amicizia che dura tutta la vita. «Io non lo dimenticherò mai», dice Paola Concia, portavoce di Gayleft e candidata alla Camera per il Partito democratico. La lesbica era sotto i ferri per un tumore alla tiroide, la teodem che vuole «curare gli omosessuali» le teneva la mano. Lontane per cultura, per età, per storia personale, vicine nel momento in cui la politica resta fuori dalla porta. Era lo scorso giugno. andato tutto bene. La Concia, 45 anni, sta benissimo, ha la voce squillante di sempre, è tornata a giocare a tennis e a vincere perché quando era più giovane ha fatto la professionista. Anche la Binetti è in forma, sempre al centro della scena nel copione standard del confronto tra laici e cattolici, pronta a difendere la religione, il Papa, i valori della fede contro tutti, compagni di partito compresi. Saranno insieme nel prossimo Parlamento, sotto lo stesso simbolo. Negli ultimi tempi si sono un po´ perse, anche se certi momenti non si dimenticano. «E quando sarà lei ad avere un problema di salute, io ci sarò», dice la Concia. L´amicizia era nata a Orvieto, nell´autunno del 2006, al primo seminario sul Partito democratico. «Senti, invece di insultarci continuamente, perché non ci vediamo». Buona idea. Cominciano a vedersi, ad andare a cena fuori, a farsi un bel po´ di risate perché hanno tutt´e e due un carattere allegro. La lesbica e la teodem: certo ridono anche di quello naturalmente, dell´essere una strana coppia di amiche. Non si vedono solo a tu per tu. Dopo l´operazione e la convalescenza, a novembre la Concia organizza una cena con la Binetti, Giglia Tedesco Tatò e Franca Prisco, dirigente dei Ds e suocera di Veltroni. Si ritrovano in un ristorante di Piazza Sant´Ignazio a Roma. Giglia Tedesco, che incarna la storia del comunismo vissuto da cattolica, vuole conoscere di persona "questa" Binetti e chiede aiuto alla Concia. «Abbiamo discusso, ma ci siamo divertite tanto. Dagli altri tavoli ci guardavano strano - racconta la Concia - . Giglia è morta pochi giorni dopo». La lesbica e la teodem hanno ricominciato a litigare, di recente. Senza fare pace a cena, stavolta. La portavoce di Gayleft non è riuscita a digerire il voto contrario della Binetti sulla norma antiomofobia. Se ne sono dette di tutti i colori. «L´ho chiamata e l´ho avvertirta: io la battaglia per i diritti degli omesessuali la porto fino in fondo. E voglio vincere, non solo partecipare». Riprenderanno il rito delle cene? «Non lo so». Ma quel giorno di giugno, in sala operatoria, «beh quello rimane. La politica non lo cancellerà». GOFFREDO DE MARCHIS