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 2008  marzo 01 Sabato calendario

L´"eroe" Harry: "Non mi va di tornare in Inghilterra". La Repubblica 1 marzo 2008. Harry torna a casa, ma non necessariamente più al sicuro

L´"eroe" Harry: "Non mi va di tornare in Inghilterra". La Repubblica 1 marzo 2008. Harry torna a casa, ma non necessariamente più al sicuro. All´indomani della fuga di notizie che ha rivelato la sua presenza in Afghanistan, il ministero della Difesa britannico ha deciso di richiamare «immediatamente» in patria il sottotenente Harry Wales: la consapevolezza di avere di fronte un principe, il terzo in linea di successione per il trono, avrebbe moltiplicato gli attacchi dei talebani per ucciderlo, aumentando il pericolo non solo per lui ma anche per i gli altri soldati. Il ritorno a casa, però, non metterà del tutto fine ai rischi per il nipote della regina Elisabetta: la stampa britannica rivela che Harry ha ucciso «trenta Talebani», dirigendo telefonicamente bombardamenti di mortaio e di aerei contro le loro postazioni, oltre che sparando con una mitragliatrice pesante sui guerriglieri che attaccavano la sua trincea. Sicché lui stesso ammette: «Diventerò un bersaglio per i terroristi quando torno in Inghilterra. Chiunque li sostiene cercherà di sgozzarmi». Ciononostante, afferma: «Non mi va di tornare a Windsor. In genere l´Inghilterra non mi piace poi così tanto, ed è bello stare lontano dalla stampa e da tutte le schifezze che scrivono». La stampa britannica sapeva che Harry era in Afghanistan dal 14 dicembre, ma si era volontariamente impegnata all´autocensura per non non metterlo in pericolo. Ma giovedì il sito americano Drodge Report ha raccontato tutto, la segretezza è finita e ora giornali e tivù raccontano tutti i dettagli. Harry sarà accolto in patria come un eroe: il Sun ha perfino pubblicato un suo poster mentre è di pattuglia, esortando la popolazione ad affiggerlo. Ecco un estratto delle sue dichiarazioni. Sulla regina: « stata lei a dirmelo: "Stai per partire per l´Afghanistan". Mi ha dato lei la notizia. Come è logico che debba essere. Mia nonna sa tutto dell´esercito. Non per nulla è il comandante in capo». Sulla pulizia e sul cibo: «Sono stato giorni senza fare una doccia e senza cambiare uniforme. Le razioni militari sono okay, ma i Gurkha del reggimento (alcuni dei quali avevano il compito di proteggerlo, ndr.) ogni tanto cucinavano capra al curry, deliziosa». Sul pericolo: «Sono una calamita per proiettili, capisco che starmi vicino significa correre un rischio maggiore. Ma sono venuto per servire il mio paese e non mi tiro indietro». Sulla nostalgia: « bizzarro, sono nel mezzo del deserto, eppure mi sembra che non mi manchi niente. Musica? Abbiamo la musica. Da bere? Ce l´abbiamo. Non alcolici, intendo. Se volete sapere se mi manca l´alcol, la risposta è no. Però non vedo l´ora di rimettere il sedere su un sofà. Mi fa male il posteriore». Su sua madre, la principessa Diana: «Mio fratello William mi ha scritto una lettera dicendo che la mamma sarebbe fiera di me. Mi pare di sentire la sua risatina, quando faccio qualche sciocchezza, come girare a destra invece che a sinistra. Anch´io spero che sia fiera di me, quando mi guarda di lassù, e che sorrida». ENRICO FRANCESCHINI