ANTONELLA DELPRINO SIRACUSA, Libero 28 febbraio 2008, 28 febbraio 2008
L’autostrada aperta solo alle auto dei politici. Libero 28 febbraio 2008. In Sicilia c’è un’autostrada pronta, lunga 40 chilometri, iniziata quasi quarant’anni fa, per la quale sono già stati spesi 250 milioni di euro e che non è mai stata aperta
L’autostrada aperta solo alle auto dei politici. Libero 28 febbraio 2008. In Sicilia c’è un’autostrada pronta, lunga 40 chilometri, iniziata quasi quarant’anni fa, per la quale sono già stati spesi 250 milioni di euro e che non è mai stata aperta. Si tratta della Siracusa-Gela, un progetto che risale al 1974 di 114 chilometri suddiviso in tre blocchi, il primo fino a Rosolini è praticamente finito, invece il secondo fino a Ragusa e l’ul timo che dovrebbe arrivare un giorno a Gela, per ora, sono disegnati solo sulla carta. Dal 1981, data dell’inaugurazione, la A18 si è fermata a nove chilometri dal via, a Cassibile, poco distante dal luogo dove nel 1943 per l’Italia il generale Castellano firmò l’armistizio con gli alleati. FERMA A 9 KM DAL VIA Il rischio è che Cassibile per la seconda volta diventi sinonimo di resa incondizionata dei diritti dei cittadini che a gran voce chiedono l’aper tura dell’autostrada. gestita dal CAS, il Consorzio per le Autostrade Siciliane con sede a Messina, più simile ad un laboratorio di grandi pasticci che di grandi opere, dove da due anni ogni mese si sfornano proclami d’inaugurazione per il mese successivo e che da pochi giorni ha un nuovo vice presidente, Giuseppe Faraone, scelto tra i membri di un consiglio d’amministrazione già orfano di presidente, Nino Minardo, giunto dopo sette anni di commissariamento ed eclissatosi a pochi mesi dalla nomina in favore di una più tranquilla Fondazione Federico II, e di vice presidente, Carmelo Torre, in corsa per le regionali. L’ULTIMATUM DELL’ANAS Il presidente dell’Anas, Piero Ciucci, stanco di lentezze, bugie e incompetenza diffusa, a San Valentino ha impugnato carta e penna per esprimere tutti i suoi sentimenti, intimando l’apertura dell’autostrada entro trenta giorni pena la revoca della concessione. Nel frattempo, dalla Regione è stata sbloccata un’ulteriore spesa di duecentomila euro per consentire a cinque mini appalti (dalla fornitura della segnaletica, al ripristino dei cavi di rame per l’illuminazione già comprati e già rubati dal cantiere!) di terminare i lavori del tratto Cassibile-Noto facendo in modo che, secondo le ultime dichiarazioni d’intenti, il prossimo 10 marzo venga aperta la A18 almeno fino alla città barocca. Sempre che le due ditte costruttrici dei tre lotti fra Cassibile e Rosolini siano disposte a consegnare i lavori in mancanza del saldo di ventiquattro milioni di euro ancora da pagare. In attesa dell’autostrada, tutto il traffico di pendolari, mezzi pesanti, turisti e ambulanze, è dirottato sulla statale 115, stretta e rattoppata, considerata la sesta strada più pericolosa di tutta la Sicilia per la quantità di incidenti, di feriti e di morti che si contano ogni anno. La gente non ne può più e si è riunita in comitati cittadini per protestare. Cori cui, più di prima, in periodo elettorale, si è aggiunta la voce di quanti a vario titolo lavorano nell’amministrazione pubblica sulla direttrice Siracusa-Ragusa, sindaci, presidenti di province, deputati regionali e nazionali. Una di queste manifestazioni si è svolta sullo svincolo di Noto dove le istituzioni locali hanno organizzato l’Autostrada Day per far sentire alto e forte il grido d’indignazione collettiva per questa vergogna e dove il cancello di un cantiere posto a metà della rampa, come su tutti gli altri svincoli, sbarra l’accesso all’autostrada ai comuni mortali, ma non a tutti. IL CLUB DEGLI ELETTI Giuseppe Gennuso, imprenditore di Rosolini in carriera con terza media e sale Bingo sul curriculum, condannato con sentenze passate in giudicato per trasporti abusivi, omessi versamenti delle ritenute previdenziali e assistenziali, detenzione abusiva di armi, lesioni personali, ingiurie e furto, neo deputato regionale eletto nelle file dell’Mpa con ottanta voti in più del primo degli esclusi, quel giorno ha posteggiato la sua Mercedes scura al di là del cancello chiuso da un lucchettone, nel club degli eletti, dopo aver macinato chilometri in solitudine proprio sull’autostrada per la quale invoca l’apertura per tutti. In fin dei conti che gliene frega? Lui, abituato a giocare a palla con le regole, se la può aprire! Nella sua attività di parlamentare ha prodotto due disegni di legge, due interrogazioni, una interpellanza e una mozione, ma niente che riguardi la Siracusa-Gela, nonostante le proteste di piazza cui si aggiunge volentieri in presenza di telecamere o le catene a Palazzo dei Normanni cui si è legato per manifestare tutta la sua rabbia contro l’in giustizia di un’autostrada pronta e chiusa ai cittadini elettori. Evidentemente non è il solo non-avente-diritto a possedere le chiavi dei nuovi lucchetti, ma è l’unico che di fronte alle cinquecento persone riunite a Noto ha avuto la sfrontatezza di esibire questo privilegio feudale. La favola delle chiavi è risaputa tra la popolazione locale che racconta con rassegnazione di miti e leggende intorno "all’autostra da fantasma": «Si dice che da Rosolini a Cassibile ci vogliano tredici minuti, mezz’ora in meno che sulla strada normale», basterebbe chiederlo a Giuseppe Gennuso o a qualcuno del suo club per avere la conferma. ANTONELLA DELPRINO SIRACUSA