Luca Veronese, Il Sole-24 Ore 29/2/2008, pagina 7, 29 febbraio 2008
Luca Veronese su Sanremo Il Sole-24 Ore, venerdì 29 febbraio E’ una donna, ha più di 65 anni, abita in Lombardia o in Sicilia, non è andata oltre le scuole elementari, ha una famiglia di due persone in tutto
Luca Veronese su Sanremo Il Sole-24 Ore, venerdì 29 febbraio E’ una donna, ha più di 65 anni, abita in Lombardia o in Sicilia, non è andata oltre le scuole elementari, ha una famiglia di due persone in tutto. Non è povera-povera, non è ricca-ricca, è di classe economica medio-alta. Non ha mai installato la parabola, non ha il decoder per ricevere il digitale terrestre e quindi si affida alla televisione generalista. Per forza. Il telespettatore, anzi la telespettatrice del Festival è questa. Imbambolata senza troppa convinzione o grande appassionata che già fischietta tutti i motivi in gara, è questa. Una casalinga di Voghera messa in statistica: le sue caratteristiche, quelle appena descritte, sono infatti solo le più rappresentate (in termini percentuali) nella torta dell’Italia che deve fare 100 di somma totale. Non tradisce Pippo Baudo, magari storce il naso, ma non tocca il telecomando, resta su Raiuno. Ma almeno fino alle 23,00 è in buona compagnia in Italia. Sì, perché a ben guardare i dati sugli ascolti (e le elaborazioni fornite dallo Studio Frasi) gli organizzatori hanno ragione: ad affossare la manifestazione è la lunghezza delle serate e la necessità di coprire l’intera settimana. Nei primi due giorni il Festival è stato seguito da una media di 6,5 milioni di italiani (il 34,15% di share): un disastro. Ma se invece di arrivare a notte fonda ci si ferma alle 23,00, come in una qualsiasi programmazione televisiva sensata, si nota che il Festival è stato visto da una media, tra lunedì e martedì, di 8,6 milioni di telespettatori: niente male, anzi, niente di raggiungibile dalla stragrande maggioranza dei programmi. Una convenzione da rifare Sono tutti d’accordo, due-tre giorni di canzoni sono più che sufficienti. Lo dicono Baudo e la Rai: e al contrario della presunta «qualità non capita» questo non è un alibi; lo chiedono con decisione i discografici (che vorrebbero anche abolire la gara dei big); ieri l’hanno ribadito esperti come Mogol (senza presentazioni), Guido Elmi (storico produttore di Vasco Rossi) e Michele Torpedine (manager di Andrea Bocelli e in passato di Zucchero). Solo il sindaco di Sanremo, Claudio Borea – espressione di una lista civica collegata al Centro-sinistra – insiste: «Le cinque serate sono per noi indispensabili per garantire ricadute significative alla città». L’accordo tra Rai e Comune scade con questa edizione del Festival: la trattativa per il rinnovo – su importo, durata dell’intesa, e contenuti – si intreccerà con le elezioni politiche di aprile e quelle per il Comune della primavera del 2009. Il sindaco sembra avere anche altri problemi: è difficile a Sanremo trovare tracce o ricadute dei 30 milioni di euro netti che ogni anno il Comune incassa dall’attività del Casinò e dei 10 milioni di euro che la Rai paga ogni anno all’amministrazione (su entrate complessive di 100 milioni di euro netti). La città – per restare in superficie – non sembra più curata, più vivace e meno trafficata delle vicine Imperia e Bordighera. E sulle infrastrutture? La ferrovia è stata spostata ma sulla vecchia sede dei binari non si è fatto nulla. Mentre del progetto del Palafestival si parla da almeno trent’anni. Il record di Volare Nel blu dipinto di blu o Volare è la canzone italiana che ha incassato di più in diritti nella storia della musica italiana. E per questo il brano è stato premiato ieri dalla Siae. Cantato da Domenico Modugno, e scritto assieme a Franco Migliacci, vinse il Festival nel 1958 diventando poi un successo mondiale. In cinquant’anni, secondo fonti attendibili, ha incassato circa otto milioni di euro di diritti. Ben Harper a Sanremo La kermesse intanto continua a vivere (o a languire) delle polemiche su Loredana Bertè e sulla sua esclusione. Questa sera, per fortuna, sul palco dell’Ariston Ben Harper canterà in coppia con Jovanotti. «Ben chi?» ha detto l’edicolante del centro che risponde in pieno all’identikit della telespettatrice di Sanremo ma che dice: «Ho visto poco, ero distratta, facevo i mestieri per l’indomani». Il tassista Bruno ce l’ha con il sindaco: «Qui mancano le strade, non ci si muove, nell’ora di punta siamo fermi, piantati. Altro che ”amore” e ”cuore” come nelle canzonette». Loredana Bertè Luca Veronese